La storia della coltivazione della vite in Calabria ha origine fin dall’epoca della Magna Grecia; da tali coltivazioni derivò il nome di Enotria (“palo di vite” e poi “terra del vino”) attribuito a tutta la Calabria dagli antichi greci. Nel 1783, Giuseppe Maria Galanti, economista, storico, politico, letterato, editore e viaggiatore italiano, esponente dell’illuminismo napoletano, segnalava i vini eccellenti di Tropea, che all’epoca venivano commercializzati anche al di fuori della regione.
La frazione Brattirò, comune di Drapia, distante circa tre chilometri da Tropea, sorge su un altipiano di 250 metri dal livello del mare dove Alfonso Rombolà coltiva la sua passione grazie anche al cognato Peppe , che era molto appassionato di viticoltura, in modo sperimentale. La conformazione del territorio con una posizione prominente sul Tirreno regala un microclima eccellente generato da brezze di mare e di terra, ambiente ideale per una produzione viticola di elevata qualità.
Vitigni allevati ad alberello basso, cordone speronato e cortina pendente. L’intera area si caratterizza, oltre che per i tipici terrazzamenti che giungono fin quasi sul mare, anche per l’abbondanza di corsi d’acqua (fiumare e torrenti) che solcano gran parte il territorio. Un vero lavoro di squadra al naturale crea un clima e un microclima formidabile per ottenere un’uva sana ed eccezionale frutto di pochi trattamenti antichi e semplici. Vento e Brezze, eterni nemici delle malattie crittogamiche, facilitano la difesa naturale delle uve; e ancora le brezze, correndo tra mare e terra, si occupano di rinfrescarle tenendo lontana l’umidità mentre gli sbalzi termici badano a trattenere gli aromi e consolidarli. Infine, l’energia solare così viva e vigorosa riesce ad essere più che generosa, attivando le foglie a produrre gli zuccheri necessari per farne un buon vino e facilitandone la maturazione e donandogli un colore vivo.
I vitigni su cui si basano i vini di Cantine Rombolà sono principalmente 3: Magliocco Canino, Magliocco Dolce e Greco Nero. Passione, dedizione, attenzione al dettaglio, approfondimenti costanti sulle tecnologie innovative, rispetto dei tempi e di vinificazione, hanno guidato la produzione del vino Trupia, dopo circa 10 anni di continue prove su diversi vitigni autoctoni e su campioni internazionali, hanno determinato un colore rosso rubino intenso, un profumo ampio che si impone per ricchezza di aromi spaziando dalla frutta sotto spirito, alle more e ciliegie con note di vaniglia, particolare ed elegante di un vino complesso e strutturato.
Le uve vengono raccolte con una vendemmia manuale, metodi di lavorazione tradizionali uniti ad una particolare attenzione al processo di pigiatura con diraspapigiatrici molto soffici, riducendo al minimo l’impiego di pompe centrifughe e, in ultimo, utilizzando al massimo i travasi per caduta in modo da non provocare “maltrattamenti” al prodotto. La macerazione e la fermentazione avvengono in fermentini, poi il mosto, separato dalle vinacce, rimane in acciaio per altri 30 giorni per completare il ciclo di fermentazione alcolica e malolattica. La maturazione e l’affinamento avvengono in botti di rovere di differenti capacità e il 50% in Barrique, per un tempo variabile 12-18 mesi. Ulteriore affinamento avviene in bottiglia per altri 10-12 mesi.