Descrivere quello che è successo al mondo, rimane ancora surreale perchè diciamocelo, eventi così li abbiamo visti solo nei film.
Siamo stati travolti da notizie difficili da ingerire sul coronavirus e ci siamo ritrovati con uno stile di vita completamente cambiato. Chi avrebbe mai pensato di non poter più fare gesti semplici come darsi la mano, oppure salutarsi con un bacio. Siamo stati bravi però ad adattarci facilmente per cercare di sconfiggere il nemico invisibile.
Ripercussioni su tutti i fronti: economiche, politiche, agricolura, industria e chi più ne ha più ne metta. Se non altro una nota positiva c’è ed è quella sullo smog e su come siano migliorati i cieli di tutte le città. Ho visto spesso foto postate da altre persone in cui i cieli limpidi rassicuravano e toglievano per un attimo quel malessere generale con cui ormai eravamo costretti a convivere.
Non vi nego che anche io ho avuto momenti di sconforto o di noia ma ho cercato di reinventarmi passando il tempo lavorando, facendo attività fisica, lavoretti e migliorie per la casa e per il mio giardinetto.
Ed il vino? anche lui è stato grande protagonista per me, in questa quarantena. Sono rimasta tappata ma ho stappato 🙂
Per questo ho deciso di condividere con voi le mie belle esperienze visive e gusto-olfattive. Pubblicherò quindi alcuni dei vini degustati in questi mesi.
AGLIANICO DEL TABURNO 2014 Cantine TORA
Zona Campania, terra vocata per la coltivazione della vite con terreni vulcanici dove si trova la più ampia concentrazione di vitigni autoctoni su piede franco.
L’aglianico è un vitigno flessibile che da ottimi vini, estremamente diffuso nella latitudine delle regioni Campania, Basilicata e Puglia.
Il vino si presenta limpido con un colore fitto, vivace. Rosso rubino sanguigno con nessun cedimento.
Roteando il vino nel bicchiere, lo definisco consistente.
Al naso è intenso e complesso e riusciamo a riconoscere note fruttate di piccoli frutti neri come mora e mirtillo, floreale con una viola e speziato con chiodi di garofano. Riusciamo a percepire anche balsamicità e un sentore animale che ci fa percepire delle durezze molto evidenti. In bocca è intenso ma abbastanza persistente.
Nel complesso il vino si distingue per la sua bevibilità.
LE SABBIE DELL’ETNA 2019 FIRRIATO
L’Etna è uno dei territori più originali ed interessanti. Nel suo arenale si ritrovano dei climi e dei microclimi che vanno da quello subtropicale con piante tipiche di quelle zone, fino ad un clima alpino. E’ una delle zone dove la vite si spinge più in alto a livello di coltivazione infatti è possibile trovare vigneti che si adattano ad altezze di 800-900 metri sul libello del mare. In questa zona, la vendemmia viene effettuata più tardi rispetto al normale periodo di vendemmia europeo.
I terreni sono composti da sabbie nere e da detritri più struttirati che derivano dalle colate laviche avvenute nell’antichità. Questi terrenni danno una forte impronta minerale ai vini.
Le sabbie dell’Etna deriva da un terreno molto povero sabbioso e lavico ricco di potassio, magnesio e fosforo che si trova nella parte nord-ovest della Sicilia coltivato con un sistema di allevamento ad alberello.
Il vino si presenta cristallino, capace di essere attraversato dalla luce. Di colore giallo paglierino vivace con riflessi verdolini. Al naso è intenso e complesso in quanto possiamo trovare fiori bianchi e gialli, come una mimosa, frutti quali agrumi freschi come pompelmo e limone, sentori erbacei freschi come la mentuccia selvatica e note minerali di ghiaia bagnata. In bocca è abbastanza equilibrato e ciò che spicca è la sua sapidità dettata dalla presenza di sali minerali.
Il vino è nella sua migliore gioventù quindi darà il meglio di se fra qualche anno.
PINOT NERO 2016 KETTMEIR
Alto Adige, territorio dove la vite viene coltivata ormai da secoli. Il territorio è prevalentemente montuoso con un clima tipico di montagna con inverni freddi ed estati calde. Caratteristica fondamentale sono le Alpi che proteggono dai venti freddi provenienti dal nord europa e dall’altra parte la Valle dell’Adige che fa incanalare venti caldi che aiutano la viticoltura a non creare muffe dannose. Suolo di prevalenza calcarea che garantisce al vino una struttura importante che, unito all’argilla, dona una buona eleganza e longevità.
Kettmeir ha compiuto i suoi 100 anni di attività nel 2019 e produce circa 400.000 bottiglie di vino, di cui 10.000 di Pinot Nero.
Il vino, all’aspetto visivo si presenta limpido, di colore rosso rubino scarico con la caratteristica della trasparenza data proprio dal vitigno. Il vino ha riflessi granati. E’ intenso e complesso. Possiamo trovare fiori come una rosa appassita, piccoli frutti rossi sotto spirito come ciliegia e lampone. Troviamo una nota balsamica e una spezia fresca come vaniglia e cannella ma anche liquirizia.
In bocca è fresco con un tannino dalla trama fine e gentile. E’ intenso ma abbastanza persistente. Il vino ha una buona bevibilità, tra il pronto ed il maturo.