Tra i vitigni a bacca nera, il Sagrantino di Montefalco è sicuramente uno di quelli che offre delle rese ottime con uve molto prelibate, che permettono di ottenere vini di pregio ed espressione del territorio di appartanenza. La zona di Montefalco, nel cuore dell’Umbria, con le sue relative colline è il solo punto in cui è presente la coltivazione, grazie ad una particolare combinazione di fattori quali terreno, clima e opera dell’uomo.
Storia del vitigno e origine del nome
Quando parliamo del vitigno Sagrantino, ci riferiamo ad una coltivazione antichissima che vanta una lunga tradizione e che, secondo le diverse testimonianze, risalirebbe addirittura al Millecento. La storia di questo vitigno ci propone due diverse ipotesi circa la sua origine. Secondo infatti una prima teoria, il vitigno sarebbe originario dell’Asia Minore e da questa zona sarebbe poi arrivato in Umbria al seguito dei pellegrinaggi dei frati francescani. Altra ipotesi, invece, ritiene che l’origine del vitigno sia da ricondurre all’antica grecia, e anche in questo caso sarebbero stati i monaci, però bizantini, a farla arrivare nella terra umbra.
In entrambi i casi, però, l’aspetto ecclessiastico avrebbe avuto un influsso fondamentale anche sull’origine del nome. Sagrantino infatti sarebbe da ricondurre all’uso sacro del vino durante le varie liturgie, oppure al fatto che la “sagrestia” indicherebbe uno dei luoghi più importanti posizionati in prossimità della chiesa. Per molti anni, i vini ottenuti da questo vitigno sono stati classificati come prodotti rustici e relegati ai mercati locali, ma a partire dagli anni Novanta, il Sagrantino tende ad accrescere continuamente la sua importanza, in virtù della notevole struttura del vino e ad una rivalutazione delle sue caratteristiche.
Zone di coltivazione e denominazioni
La zona adiacente Montefalco non è ovviamente l’unica nella quale viene coltivato il vitigno in quanto anche altri comuni Bevagna, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria e Castel Ritaldi dedicano i loro territori al Sagrantino, per una superficia coltivata di circa 1000 ettari.
Le uve provenienti da Montefalco danno vita all’etichetta Sagrantino di Montefalco che ha ottenuto la denominazione DOCG, mentre quelle provenienti dalle zone limitrofe sono comunque degne di attenzione ed hanno la denominazione DOC, a conferma della produzione di un vino di notevole struttura e corposità. Si tratta infatti di un vino autoctono che, oltre ad aver fatto conoscere l’Umbria in tutto il mondo, permette anche di esaltarne sapori e profumi e che segue un preciso disciplinare di produzione che prevede un invecchiamento minimo di 30 mesi dei quali almeno 12 in botte e a seguire un ulteriore affinamento in bottiglia di almeno 4 mesi.
Caratteristiche ampelografiche del vitigno
Anche il vitigno Sagrantino si caratterizza per un’ampelografia complessa ma che permette di identificarlo con relativa facilità.
Partiamo subito con la foglia che si presenta di media grandezza, orbicolare e trilobata. Anche il grappolo ha delle caratteristiche che identificano con certezza il vitigno come ad esempio la media compatezza, la forma conico-cilindrica, la presenza di 1 ala e il fatto di essere spargolo. Gli acini infine hanno una dimensione media, forma sferica, una buccia spessa e pruinosa di colore blu scuro tendente al nero.
Caratteristiche degustative del vino
Le uve Sagrantino se vengono vinificate in purezza riescono a indentificare della caratteristiche degustative ed organolettiche ben precise. All’impatto visivo, il vino si presenta di un colore rosso rubino molto intenso anche se bisogna precisare che il colore scuro è tipico del vino giovane mentre man mano che invecchia tende a diventare rosso granato.
All’olfatto è facile percepire diversi aromi che sono indice ed espressione del territorio umbro quali amarene, frutti di bosco, fiori rossi, china e anice stellato.
Il gusto che si percepisce al palato è assolutamente unico con un vino pieno e caldo, con una buona persistenza e una notevole carica tannica.
Abbinamenti tipici consigliati
L’abbinamento tipico del Sagrantino di Montefalco è ovviamente con i prodotti tipici del territorio umbro quali arrosti di carni rosse, cacciagione e formaggi stagionati. Ottimo il connubio che si realizza con un arrosto di carne di cinghiale o con carne di agnello.