Origine del nome e storia del vitigno
Il poetico “ribollir de’ tini” scritto da Giosuè Carducci ha molto in comune con il Ribolla Gialla, lo storico e celebre vino friulano, che prende il nome proprio dall’azione del ribollire. Il dato di fatto del vino che ribolle non è frutto di una pozione magica ma dovuto alla ricchezza di acido malico nella buccia dell’uva, comune anche nelle mele: essendo un acido naturale attiva il ribollire tipico, in grado di dare le caratteristiche peculiari a questo vino.
Il Ribolla Gialla è un antichissimo vitigno autoctono presente nel territorio italiano da più di sette secoli, capace di regalare ancora oggi uno tra i migliori vini apprezzati sia dagli italiani, sia dagli intenditori internazionali.
Anche se alcune rare documentazioni del 1229 raccontano dell’esistenza di questo vitigno, non si hanno molte fonti medievali del vino. Nei secoli seguenti conosciamo con certezza che il Ribolla Giallo era prodotto in alcune isole della Grecia, in Istria, nel Friuli orientale e in Romagna ed era commercializzato dalle esportazioni della Serenissima Venezia, per cui era noto non solo in Italia ma anche a livello internazionale. Racconta del Ribolla Giallo persino Boccaccio in un paio di suoi versi del 1375 “ne era goloso l’Aretino”. Dopo diversi secoli di suo silente commercio che lo stava quasi portando alla scomparsa, nel 1990 si assiste alla riscoperta e al rilancio del vitigno a cura di alcune realtà territoriali, ancora piccole ma molto legate al territorio e con il desiderio di riprendere le tradizioni locali, tra cui la coltivazione del vitigno. Pian piano la scommessa di riammettere nel largo mercato il vitigno è stata accolta anche da aziende più grandi, al punto che attualmente sono aumentate a livello esponenziale le coltivazioni del Ribolla Gialla. Nel 2010 si assiste all’accoglienza del Ribolla Gialla nel mercato come vitigno di collina destinato alla produzione dello spumante nazionale: un ottimo salto di qualità! Oggi il Ribolla Gialla ha una qualità molto alta al punto di avere un successo importante tra gli spumanti italiano.
Il vigore del Ribolla Gialla è conosciuto con alcune espressioni dialettali friulane e slovene: “Rébula” in sloveno e “Ribuele” in dialetto friulano.
Dal vino bianco giovane si ottiene la “Ribolla Gialla fresca” leggero e dal tono e piacevolmente acido; chi ama un vino delicato e snello trova appagamento con l’Orange wine, ottenuto dalla macerazione delle bucce, dopo un buon affinamento nelle botti (questo procedimento è un fiore all’occhiello della “scuola” di Oslavia.

Geografia del vitigno – Zone di coltivazione
Il Ribolla Gialla, per dare origine al vino intenso e strutturato, predilige un terreno asciutto e collinare. Come vitigno autoctono è coltivato, già dall’epoca romana, prevalentemente nella regione del Friuli e nella Venezia Giulia. Trova terreno buono per le sue coltivazioni anche in Dalmazia, fino alle zone più meridionali a ridosso di Cefalonia.

Caratteristiche ampelografiche del vitigno
Il grappolo del Ribolla Gialla è abbastanza piccolo, dalla forma cilindrica aggraziata e compatta. Anche gli acini sono piccoli, presentando ai poli una leggera sciacciatura. La buccia è molto pruinosa al punto da far apparire i grappoli avvolti nella cera, sensazione data anche dal colore giallo alabastro che ricorda il marmo pregiato. Il sapore della polpa colpisce per la dolcezza capace di lasciare nel palato un lungo sapore.

Caratteristiche degustative del vino
Il vino prodotto, dal colore giallo paglierino, ha un sapore delicatissimo, molto fruttato e profumato. Ha un sapore abbastanza asciutto, reso particolare da un grado di acidità piacevole al punto da renderlo molto fresco e gradevole. La Ribolla Gialla Fresca, servita a una temperatura tra i nove e i dieci gradi, riesce a sottolineare perfettamente il suo carattere.

Abbinamenti tipici consigliati
La sua natura delicata ma decisa fa sposare il Ribolla Gialla con diverse pietanze, apprezzando sia gli aperitivi e gli antipasti a base di pesce, i frutti di mare, le sarde, le ostriche e le aragoste. Molto adatto anche per la cucina tradizionale friulana, sia dedicata ai cibi di mare, sia di terra, al punto da sembrare nata proprio per accogliere questo vino.
Se la Ribolla è affinata nella botte è in grado di coniugarsi in maniera eccellente con il brodo di pesce o con un piatto di pasta condito con un sugo leggero di carne, apprezzando anche un secondo di selvaggina e di carne bianca come la gallina in brodetto, il coniglio in salmì o la faraona in umido. In questi casi il vino di solito è servito tra i dieci e i dodici gradi.
La Ribolla Gialla spumante è deliziosamente ottima per gli aperitivi. Da provare con un buon magro prosciutto crudo di “Cormons”, dal sapore affumicato, in grado di essere una delizia per il palato. Ottima alla fine di un pasto importante a base di pesce, in perfetto e preciso abbinamento alle portate di dolci.