Il Moscato giallo è un vitigno ad uva bianca che fa parte della grande famiglia dei Moscati italiani, famosi in tutto il Mediterraneo per il loro inconfondibile aroma. Questa varietà di uve è meno diffusa del Moscato bianco e viene prodotta principalmente in Veneto e nel Trentino Alto Adige. Il suo nome deriva dal greco muscum, muschio, e le prime importazioni in Italia, provenienti appunto dalla penisola ellenica, risalgono all’epoca medievale ad opera dei veneziani. Le uve Moscato sono impiegate nella produzione di molte tipologie di vino, ovvero del Moscato di Terracina, del Moscatello di Saracena, del Moscato rosa, del Moscato di Scanzano, del Moscatello selvatico, del Moscato nero di Acqui, e del Moscato di Alessandria. Ad oggi esistono ben 24 varietà di vino Moscato.
Storia del Vitigno Moscato Giallo
Le uve Moscato sono conosciute in tutto il Mediterraneo fin dall’antichità. Sembra che abbiano origini orientali e vennero utilizzate per la prima volta in Siria, infatti questo vitigno è conosciuto anche come Moscato Sirio o Moscato Armeno del Caucaso. Il politico e scrittore romano Catone era solito definire queste uve con il nome di apiane, dal momento che la loro dolcezza e il caratteristico aroma attirava, appunto, un gran numero di api. Il vitigno giunse in Grecia e fu impiegato nella produzione di Moscato bianco, ma ben presto venne importato anche in Egitto, terra a cui dobbiamo le prime produzioni di Moscato d’Alessandria. Grazie alle importazioni transfrontaliere venne successivamente diffuso in tutto il Medio Oriente. Giunse in Italia grazie ai traffici commerciali tra i veneziani e i Greci e trovò il suo habitat d’elezione nel territorio veneto. In seguito le coltivazioni si estesero anche nel Trentino Alto Adige. Le uve Moscato sono consumate a tavola o vinificate, si prestano inoltre alla spumantizzazione e alla macerazione, per ottenere il passito.
Geografia del vitigno Moscato
In Italia maggiori zone di coltivazione del vitigno Moscato giallo sono situate in Veneto, dov’è conosciuto anche come Fiori d’Arancio, e in Trentino Alto Adige, dov’è noto con il nome di Goldmuskateller. Sui Colli Euganei è solitamente coltivato a spalliera ed è impiegato in diverse denominazioni pregiate. Secondo il disciplinare di produzione è autorizzato soltanto in nove province, tra le quali le maggiori sono Trento, Bolzano, Padova e Verona.
Denominazioni
Le uve del Moscato giallo hanno ottenuto svariate denominazioni di gran pregio. In Veneto è possibile trovare il vino Colli Euganei Fior d’Arancio DOCG, prodotto nelle colline di origine vulcanica di Abano Terme e Montegrotto Terme, il Colli Euganei DOC, il Corti Benedettine del Padovano DOC e il Vicenza DOC. In territorio trentino, invece, vengono prodotti il Trentino DOC, l’Alto Adige o dell’Alto Adige DOC, il Mitterberg IGT, il Vigneti delle Dolomiti IGT e il Vallagarina IGT. Anche il Friuli Venezia Giulia si è distinto con le denominazioni Friuli Isonzo (o Isonzo del Friuli) DOC e con Venezie IGT. In Lombardia, invece, si trovano i vini Terre del Colleoni (o Colleoni) DOC e il Bergamasca IGT. Sono inoltre riconosciute anche tre sottozone di produzione, tutte situate nel Trentino Alto Adige: tra le maggiori produzioni si possono trovare il vino Alto adige DOC sottozona Meranese di collina, Alto adige DOC sottozona Santa Maddalena e Alto adige DOC sottozona Val Venosta.
Informazioni sulla produzione
Il vitigno Moscato presenta alta vigoria e la vegetazione si sviluppa in altezza, con tralci robusti a internodo lungo. Rende al meglio se coltivato su terreni calcarei di medio impasto e necessita di ambienti ben arieggiati. I metodi di coltivazione più indicati sono quelli a pergola e a spalliera (come Guyot, Sylvoz e Casarsa) con potature lunghe. Tollera bene le rigide temperature invernali, ma può soffrire di carenza di magnesio e ferro. Si caratterizza infine per una maturazione medio-precoce e costanti livelli di produzione.
Caratteristiche ampelografiche del vitigno
Le foglie del vitigno Moscato giallo si presentano di medie dimensioni, a forma orbicolare e trilobata, totalmente liscia nella sezione inferiore. Il germoglio ad apice è piccolo e largo, di colore bianco-giallastro e lanuginoso. Il grappolo è di medio-grandi dimensioni, ha forma piramidale spargolo e una o due ali. Anche gli acini, carnosi e succosi, hanno medie dimensioni e sono per lo più sferoidali. La buccia è pruinosa, resistente e spessa, caratterizzata da colori verde-giallo o giallo oro.
Caratteristiche degustative del vino
Il Moscato giallo è un vino dal leggendario aroma di noce moscata, sentore da cui prende anche il suo nome. Si aggiungono intense note agrumate e di mele al forno, pesche e melissa. Sia che venga vinificato secco, sia nella versione dolce, le sue note olfattive mantengono caratteristiche fresche e fruttate, vagamente speziate. È un vino fortemente sapido, dotato anche di una discreta e stuzzicante acidità. Al sorso è molto aromatico, fragrante e, soprattutto nella versione secca, si presenta fresco e intenso. La colorazione può variare da un intenso giallo oro, molto simile a quello dei suoi acini, ad un giallino più delicato, sempre caratterizzato da venature dorate.
Abbinamenti tipici consigliati
Il vino Moscato giallo è perfetto se servito fresco in un gustoso aperitivo, o se accompagnato a piatti dolci. L’abbinamento ideale si realizza con un fragrante strudel appena fatto, servito ancora caldo. È possibile apprezzarlo anche con svariati tipi di torta (in particolare quelle farcite con confetture di agrumi e frutti di bosco), o con delle morbide krampfen. Per quanto riguarda la pasticceria secca, il Moscato giallo è perfetto con i cantucci. Nella versione secca è ottimo insieme alle carni bianche, come il pollo al curry o il tacchino arrosto. Si sposa bene con i formaggi freschi o con alcune tipologie a pasta dura (come l’Asiago e lo Spressa del Giudicarie), con il prosciutto crudo e con il melone giallo.