Origine del nome
Il nome del vitigno Gamay è riconducibile alla sua provenienza geografica: questa tipologia di vitigni è infatti originaria della Francia, più precisamente della Borgogna, nelle vicinanze della città di St Aubin, dove si trova appunto la frazione di Gamay.
E’ proprio in questa zona che vengono coltivate le due varietà di questo vitigno: il primo tipo produce acini dalla polpa di un colore rosso vivo, un tempo usata per dare colore ad uvaggi scarichi; per questo prende anche il nome di teinturiers.
Generalmente però quando si parla di Gamay si intende la tipologia caratterizzata da buccia scura e polpa chiara, chiamata Gamay à jus blanc. Questa tipologia è stata ottenuta attraverso l’incrocio del vitigno Gouais blanc, oggi scomparso, e il vitigno Pinot nero. Questa varietà di Gamay, oltre a dare origine al vino Beaujolais nouveau, è anche la più diffusa all’estero.
Collocazione geografica in Italia
Ad oggi il Gamay trova larga diffusione in Italia; le sue prime coltivazioni in suolo italiano risalgono addirittura al 1800, in Valle d’Aosta, mentre nel 1970 venne registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite.
Oltre che in Valle d’Aosta, questo vitigno viene coltivato anche in Piemonte, in Emilia Romagna, in alcune aree del Friuli Venezia Giulia come Udine e Gorizia, in Toscana e in Umbria; in quest’ultima zona in particolare il vitigno Gamay è presente da oltre un secolo e viene utilizzato per la produzione dei vini DOC dei Colli del Trasimeno. La sua superficie coltivata a livello nazionale ammonta a 122 ettari.
Per quanto riguarda le denominazioni, nei colli della Toscana Centrale il Gamay possiede la denominazione IGT, mentre il Gamay proveniente dai colli toscani dell’Etruria centrale e dalla Valle d’Aosta ha denominazione DOC.
Caratteristiche ampelografiche
Come ogni vitigno, anche il Gamay è caratterizzato da descrittori ampelografici che definiscono l’aspetto dei suoi principali elementi, come foglia, grappolo e acino. Le foglie del vitigno Gamay sono di grandezza media, orbicolari e trilobate. Il grappolo è invece medio, compatto e di forma cilindrica.
Gli acini presentano una dimensione media, sono piuttosto piccoli, di forma obovoidale. La loro buccia è molto pruinosa, consistente e di colore blu-nero, che varia a seconda della tipologia di terreno della coltivazione.
Curiosità sul vitigno Gamay
Il vitigno Gamay presenta molte caratteristiche curiose. E’ infatti un vitigno caratterizzato da una forte precocità di maturazione e una bassa concentrazione; questa caratteristica può essere uno svantaggio, in quanto lo rende particolarmente sensibile alle gelate invernali e inadatto all’invecchiamento. Non può essere quindi abbinato ad altri uvaggi.
Questo limite non è solo negativo: infatti, sottoponendo il Gamay a macerazione carbonica si riescono ad esaltare molto bene i suoi profumi fruttati, donandogli un aroma delicato e inconfondibile.
Un’altra nozione curiosa è il fatto che il Gamay tende alla sovrapproduzione; ciò risulta piuttosto svantaggioso, in quanto questa caratteristica ha impedito il suo utilizzo per vini di qualità. Il Gamay infatti necessita di lunghe e rigorose pratiche colturali per ottenere vini pregiati.
La migliore qualità di Gamay si ottiene da suoli granitici o scistosi, mentre quelli ricchi di calcare producono vini con colori più intensi e meno trasparenti.
Caratteristiche degustative
I vini che derivano dai vitigni Gamay presentano un colore rosso rubino intenso con sfumature porpora e una trasparenza media. Queste caratteristiche possono però variare in base alle tecniche e alle rese colturali e la tipologia di terreno della zona di produzione.
I vini prodotti con Gamay proveniente da terreni ricchi di calcare assumono tonalità di colore più intense, mentre quelli che provengono da terreni granitici o scistosi producono vini dai colori più tenui. I vini novelli prodotti con la tecnica della macerazione carbonica presentano colori più intensi.
L’aroma del Gamay risulta fruttato all’olfatto e, con un’analisi più accurata, si può scoprire un’ulteriore vastità di profumi: fra questi spicca l’aroma intenso di frutti a bacca rossa, con risvolti di lampone, amarena, prugna, mirtillo e fragola. Si possono anche captare aromi floreali di violetta e rosa o fragranze più particolari come delle note di banana, caramella di frutta, acetone, cioccolato, cannella, gelsomino e mora.
Ciò che contraddistingue il Gamay a livello del palato sono la leggerezza, l’alta acidità e il tasso alcolico modesto. È un vino coerente con le sue sensazioni olfattive, in quanto lascia in bocca un intenso sapore di frutti a bacca rossa. Il suo gusto è di medio corpo, abbastanza consistente.
Abbinamenti consigliati
Per godersi al meglio un bel calice di Gamay è consigliabile l’apertura della bottiglia circa mezz’ora prima di servirlo. La temperatura ideale per consumarlo oscilla attorno ai 16-18°C.
Il Gamay è un vino estremamente versatile, abbinabile a svariate tipologie di pietanze. Il suo sapore si sposa bene con antipasti a base di salumi, primi piatti con sughi di carne, formaggi di media stagionatura e carni rosse in preparazioni semplici. Si può abbinare anche con zuppe e minestre di verdura, formaggi freschi, funghi e carni bianche.