Il vitigno Barbera bianca è una varietà del Piemonte, coltivata prevalentemente nella zona compresa tra Ovada e Acqui Terme. il suo nome deriva dalla somiglianza, nella forma del grappolo e dell’acino, con la Barbera, a bacca nera. La similitudine si limita però a questo aspetto morfologico e dal punto di vista ampelografico non esistono parentele tra  le due varietà. La Barbera bianca Viene menzionata già nel 1825 dall’Acerbi, che la cita in quanto vitigno coltivato nella zona di Valenza. in seguito anche il Rovasenda (1877) e altri la descrivono come varietà dell’Oltrepò Pavese. Sebbene sia idonea all’allevamento in Piemonte è ad oggi quasi del tutto abbandonata, se ne può trovare ancora qualche filare nella provincia di Alessandria.

Geografia del vitigno
Il vitigno Barbera è di gran lunga il più famoso della zona piemontese e non solo. Soprattutto coltivato nelle province di Asti e Alessandria, in particolar modo ad Acqui Termi è anche riconosciuto ed apprezzato in Franciacorta, Sicilia, Campania e numerose altre regioni italiane oltreché oltre mare in California e in Sud America.

Denominazioni
La sua qualità è stata riconosciuta ed esplicitata con la denominazione DOC per i Colli Tortonesi. La quantità in percentuale di uva da destinarsi alla produzione di una bottiglia DOC deve coincidere con il 70% e non oltre. Inoltre, la varietà è anche ammessa nella denominazione di IGT per i Colli Aprutini, Colli del Sangro, Colli Pescaresti, Terre di Chieti e altre.

Informazioni e curiosità
Il vitigno della Barbera Bianca predilige terreni collinari argilloso-calcarei, è particolarmente resistente alle gelate, a climi rigidi e alla peronospora. Differentemente, si può considerare molto sensibile alla muffa grigia, al marciume che si crea sul grappolo dopo delle annate piovose e all’oidio. in particolari casi, può essere soggetto a acinellatura e forme di distacco degli acini al termine della maturazione. In alcuni ambienti può manifestare sintomi di potassio carenza a livello delle foglie.
Una delle qualità principali del vitigno Barbera è la sua estrema duttilità. Caratterizzata da un alto livello di acidità fissa, è perfetta per l’impiego di una vasta rosa di vini. Infatti, le sue uve sono state utilizzate per spumanti, vini novelli, ma anche per rossi giovani e frizzanti, vini tranquilli e di medio corpo. Tra questi, i bianchi spiccano con le loro qualità riconoscibili.
Il vitigno è molto plastico e si adatta ai diversi sistemi di allevamento e potatura; le forme più alte, però, implicano un aumento particolare dell’acidità fissa nelle uve e non auspicabile nella maggioranza degli ambienti colturali. Generalmente la potatura è mista, l’ideale è con un solo capo a frutto di 10 gemme, ma si adatta anche alla potatura corta.

Caratteristiche ampelografiche
Per quanto concerne le caratteristiche ampeleografiche, il germoglio della Barbera Bianca si presenta con un apice lanuginoso e di colore bianco verdastro. Le foglioline apicali si differenziano dalle basali poiché le prime sono particolarmente cotonose e le seconde molto più lanuginose. Il suo grappolo risulta invece mediamente allungato, compatto e con ali brevi. Le foglie adulte sono sempre di media grandezza e di forma quinquelobata. Il lembo può essere piano oppure leggermente a coppa e presenta una superficie increspata a livello delle nervature principali. I denti delle foglie sono irregolari a base larga e convessi. L’acino presenta una buccia compatta e spessa bianco-verdastra, la sua forma è particolarmente allungata definibile come ellissoidale.

Caratteristiche degustative
Il vino Barbera Bianca è di una colorazione giallo paglierino leggermente intenso e sapido al palato.

Abbinamenti consigliati
Per poter gustare al meglio un buon calice di vino serve saperlo anche accostare con dei piatti che esaltino il suo sapore. Predilige pesce, risotti e piatti di verdure.