La famiglia Demostene, tra timbri ed atti, produce vino sin da prima del 1882. Inizialmente erano pochi i loro contadini che si occupavano dei vigneti ed il vino prodotto veniva destinato alla casa, agli ospiti, agli amici. In quegli anni il vino era diverso da quello che produciamo oggi; vi erano abitudini diverse e diversa era la cultura del bere anche se il Cerasuolo di Vittoria era sempre presente nei banchetti del Re delle due Sicilie e sino a poco prima del Regno d’Italia… stiamo parlando di quegli anni che ci ricordano la Sicilia del Gattopardo.
Con lo scorrere degli anni, lentamente, qualcosa cominciò a cambiare. L’avvocato Giuseppe Demostene prima ed in seguito il figlio, notaio Giovanni, coadiuvato dalla sorella Maria Stella poi dal cognato Giuseppe Calcaterra, iniziano ad acquistare terreni, ad ampliare le vigne ed i vigneti e sempre e solo tra i migliori terreni di questo territorio. Oggi la maggior parte di questi terreni si trova nel cuore della D.O.C.G. Cerasuolo di Vittoria. La passione del notaio per il vino lo induce a sviluppare la cantina proprio nel periodo in cui l’enologia siciliana inizia a farsi conoscere ed è così che Avide è tra le prime a porsi in evidenza per la bontà dei suoi vini.
L’azienda oggi è gestita da Marco Calcaterra, Agronomo ed Enologo, con il supporto della famiglia: la mamma Maria Stella Demostene, il papà Giuseppe ed i suoi due fratelli e del suo staff con esperienza più che ventennale, avvalorato negli ultimi anni, dalla consulenza di Carlo Ferrini, acclamato enologo di fama internazionale.
L’azienda Avide Vigneti & Cantine è molto attenta alla sostenibilità ambientale dei suoi prodotti, dai vigneti
alle bottiglie…
Sostenibilità è quel concetto che definisce i metodi di coltivazione delle uve e del territorio in generale che prediligono tecniche accorte e misurate, nel rispetto e salvaguardia dell’ambiente, in cui è inserita la nostra
azienda, e della sua biodiversità.
Fondamentali per l’equilibrio di questo piccolo ecosistema sono la popolazione degli insetti e l’insieme delle piante che lo compongono. L’uomo deve impegnarsi a mantenere lo splendido equilibrio di cui è dotata la natura, controllando ciò che circonda il bene di interesse, cercando di non distruggerlo, perché l’attività agricola e di coltivazione del terreno non può essere attuata in un territorio impoverito.
E questo è quello che facciamo dal 2006!
Adottiamo i principi del sistema della lotta integrata, che prevede il controllo scientifico di ciò che succede nel vigneto, dalla nutrizione della vite alla conta degli insetti, dannosi e utili, in modo da non intervenire se non quando è strettamente necessario…
Fortunatamente da noi non capita molto spesso, infatti, non facciamo trattamenti insetticidi da almeno dieci anni. Utilizziamo solo zolfo rame per la cura del vigneto, soltanto quando è necessario. L’impiego del fotovoltaico, del solare termico e il riutilizzo delle vinacce ci consentono di ridurre gli sprechi. In questo modo saremo in grado di lasciare alle nuove generazioni un’azienda e un territorio ancora carichi di potenziale ambientale e naturale e non sfruttati e indeboliti.
La cantina Avide domina un paesaggio d’altri tempi, un territorio scandito da labirintici e geometrici muretti a secco, artistici nella loro rigorosa ed essenziale costruzione e spesso sovrastati da ombrosi carrubi.
Tutt’intorno, ci troviamo nella zona di Comiso, si staglia l’altopiano ibleo con i suoi pendii scoscesi e selvaggi, le cave, le masserie e le sterpaglie. Forse è proprio il carrubo l’elemento distintivo del territorio, laddove si incunea la strada del Nero d’Avola e del Cerasuolo di Vittoria.
Porta aperta sul mediterraneo, crocevia di popoli e culture, la Sicilia custodisce gelosamente i tesori lasciati in eredità da secoli di storia, arte e poesia e che inevitabilmente ne hanno forgiato la fisionomia. Alla provincia di Ragusa si riconosce il vanto di essere lo scrigno più prezioso che i suoi abitanti operosi hanno saputo tutelare e valorizzare.
Un viaggio in questa provincia rappresenta un viaggio nella memoria dei sapori, dell’artigianato e del folklore, alla scoperta dei paesaggi a tratti distensivi e a tratti intemperanti, nello stupore del mito e della suggestiva architettura barocca, oggi patrimonio dell’UNESCO, che coesiste con la genuinità delle terre intrecciate dei tipici muretti a secco e popolate da alberi secolari.