La voglia di vivere in campagna è stata la molla che, nell’ormai lontano 1998, ha spinto Emanuele e Sabrina, di origini milanesi e di estrazione professionale diversa dalla viticoltura, a ristrutturare una vecchia distilleria chiusa da anni, vicina al centro storico di Gattinara, per farne un’azienda vitivinicola. Forse non poteva andare diversamente visto che il nonno – Luigi – era di queste zone, bottaio e viticoltore con il soprannome di “Ciuppasell”, osò curare la peronospera con la poltiglia bordolese spennellando i grappoli uno ad uno, ottenendo grandi risultati, tanto da guadagnarsi diplomi di merito già negli anni ’30. Da Luigi il testimone passa al figlio Cesare – papà di Sabrina – che pur esercitando altra professione, per tutta la vita dedica il suo tempo libero alla cura delle vigne. Questa dedizione affascina Emanuele e Sabrina che nel 1998 decidono di trasformare questa tradizione di famiglia in una vera e propria attività vitivinicola, che è oggi l’oggetto principale dell’azienda Anzivino.
Alla passione, gli Anzivino, abbinano l’attenzione per la qualità, che oggi significa grandi capacità professionali legate al rispetto per la tradizione; dalle zone esposte a mezzodì e più vocate delle colline gattinaresi ottengono il meglio della produzione. Emanuele, coadiuvato dall’enologo Giuseppe Zatti, riesce a tradurre l’affetto per la vigna in eccellenti vini, trattando con il dovuto rispetto il Nebbiolo, vitigno che è il vero re di questa zona. Uva Rara (localmente detta Bonarda), Vespolina, Croatina ed Erbaluce (localmente detto Greco) sono gli altri vitigni autoctoni che impreziosiscono l’orizzonte enologico delle terre del Nord Piemonte. In cantina si utilizzano grandi botti in rovere di Slavonia per l’invecchiamento del Gattinara DOCG, così come tonneau da 500 litri in quercia di Allier, per affinare profumi e sapori ed esaltare la piacevolezza dei vini.