La cantina Scarpa è stata fondata nella seconda metà dell’Ottocento da Antonio Scarpa.
Ancora oggi la cantina porta il nome del suo fondatore, di origine veneta. Nel corso degli anni la proprietà è passata a diverse famiglie, fra cui quella di un altro grande personaggio che anima la storia di questa terra: Mario Pesce.
Nato nel 1925, poco più che ventenne tra il 1947 e il 1949 compie lunghi soggiorni di studio in Alta Alsazia e Borgogna. La Cantina riceve nuovo slancio negli anni settanta grazie alle idee che Mario porta con sé dalla Francia e al boom economico che consente un ampliamento della produzione e la conquista di nuovi mercati. È proprio in questo particolare periodo economico che si affermano le caratteristiche che ancora oggi contraddistinguono la Cantina: alta qualità, coltivazione naturale dei vigneti, metodo di vinificazione tradizionale.
A partire dagli anni ’70, la cantina si è avvalsa dell’opera di un valente enologo, genero di Mario Pesce: Carlo Castino. Carlo ha il merito di aver dato una forte impronta di continuità all’azienda nel corso degli anni e aver iniziato la produzione del grande mito della cantina Scarpa: LA BOGLIONA. Infine, egli ha tramandato il suo sapere e la sua esperienza all’attuale enologo Silvio Trinchero, il quale fa tesoro di questi insegnamenti per portare avanti la grande tradizione.
La coltivazione dei nostri vigneti avviene in modo integrato, ovvero utilizzando prevalentemente prodotti naturali per la coltivazione e la difesa delle piante. L’azienda è impegnata ad assicurare il rispetto dell’equilibrio naturale della valle entro cui sorgono i vigneti e non trascura l’aspetto paesaggistico che contraddistingue la coltivazione della vite nel Monferrato. Le vigne si trovano tra i 410 e i 480 mt sopra il livello del mare. Questa altitudine consente un’esposizione magnifica e una giusta escursione termica, soprattutto utile nei mesi estivi, per preservare la freschezza dei vini a fronte dell’innalzamento delle temperature estive. Un elemento questo di straordinaria importanza in anni durante i quali il cambiamento climatico mette a dura prova vigneti piantati in posizioni più basse e calde.
Tutte le vigne sono regolarmente mantenute, rimpiazzando le fallanze con piante ricavate per lo più da selezioni massali. Tutti i pali sono in legno: un elemento che tangibilmente mette la vigna in comunicazione con il territorio circostante, ancora ricco di prati e boschi. In un simbolico abbraccio, i Bricchi vedono il loro panorama cinto dalle alpi Cozie a Ovest, con la mole del Monviso che svetta, e dai monti dell’Appennino a Sud, con le cime dell’entroterra genovese che dimostrano la vicinanza geografica della tenuta al mar Ligure. La vendemmia avviene esclusivamente a mano. I nostri contadini selezionano già tra i filari i grappoli, togliendo le parti inutilizzabili e garantendo così la pressatura solo di grappoli sani e che hanno raggiunto la perfetta maturazione polifenolica. Per le uve acquistate, si procede alla selezione manuale su tappeto, acino per acino.
Il metodo di vinificazione della Cantina Scarpa è volutamente rimasto “tradizionale”: ciò acquisisce un particolare significato perché è il metodo ad essere simbolo dell’azienda e dei suoi prodotti, da sempre fedeli rappresentanti della tradizione e del territorio.
Scarpa infatti si pone l’obiettivo di tramandare e divulgare un “Gusto della Casa” che la distingua. La vinificazione è improntata ai metodi e ai tempi del fondatore e soprattutto di Mario Pesce: niente scorciatoie, ma solo grande attenzione e rigorosa igiene per accompagnare un processo, quello della fermentazione, che deve avvenire in modo circolare, fluido, naturalmente sostenibile. La lavorazione di più del 50% dei vini Scarpa avviene e si conclude in acciaio. Solo i cru e soprattutto le uve più adatte ricevono un affinamento in legno, per il quale Scarpa sceglie il rovere francese per le barbere e il rovere di Slavonia per i nebbioli. Forniti da sempre dai nostri produttori di fiducia, la scelta di legni differenti è volta a soddisfare le necessità dei vini ivi contenuti: più dolcezza e grazia per la barbera, forza e spessore per i nebbioli.