Già il nome è un atto di referenza verso colui che viene considerato il padre della rifermentazione in bottiglia e del Metodo Classico, l’abate Dom Pérignon, ‘nero’ poiché la tonaca dei benedettini è proprio di questo colore; senza dubbio l’arte della spumantizzazione in questa azienda è una pratica ormai perfettamente collaudata da anni di esperienza, era infatti il 1975 quando l’azienda venne fondata. Tutto nasce dall’impegno e dalla passione di un gruppo di amici, già legati al mondo del vino e dalla loro esigenza di creare delle bollicine eleganti e di nicchia, dal prestigioso titolo di Trento DOC. La prima e più classica tipologia, il Brut, venne creata quasi per gioco ma fu subito un grande successo tanto che oggi Abate Nero è sinonimo di uno dei più grandi nomi della denominazione trentina.
La tradizione di Abate Nero passa attraverso questo Trento Brut DOC “Abate Nero”, etichetta storica della cantina che, vendemmia dopo vendemmia, continua a farsi apprezzare da tutti gli appassionati di bollicine trentine. Le uve di Chardonnay vinificano in bianco e fermentano in acciaio, per poi rifermentare in bottiglia e rimanere sui lieviti selezionati per almeno 18 mesi. Un prodotto fine, con un gusto netto e ben delineato, ideale per essere servito durante gli aperitivi più eleganti.
Già alla fine degli anni ’70 ad Abate Nero Brut veniva riconosciuta l’eccellenza da parte della “Confraternita della Vite e del Vino del Trentino” mentre negli anni ’80 il Gambero Rosso gli assegnò in varie occasioni l’Oscar “Qualità/Prezzo”. Nell’ultimo decennio è stato più volte segnalato con “Due bicchieri” sulla guida del Gambero Rosso e con “Quattro sfere” sulla guida Sparkle, mentre Luca Maroni gli ha assegnato 81 punti e la guida dell’Espresso un punteggio di 15,5/20.
La cantina Abate Nero produce circa 38000 bottiglie del vino Abate Nero Brut, le cui caratteristiche organolettiche ben bilanciate e l’equilibrio gustativo lo rendono tra i più interessanti vini della denominazione .