La zona di produzione del vino DOC Trentino e Trentino Superiore si estende tra i comuni viticoli della provincia di Trento, nella Valle dell’Adige, nella Valle di Cembra, nella Vallagarina, nella Valle del Sarca, nella Valsugana e nelle Valli Giudicarie. L’area vitata è di considerevole estensione (circa 7.500 ettari) ed è cointeressata anche ad altre denominazioni, tra le quali comunque la DOC Trentino e Trentino Superiore rappresenta la principale per superficie vitata. L’area è prevalentemente montuosa o collinare, con il 70% del territorio trentino al di sopra dei 1.000 di quota. I terreni vitati per la produzione del vino DOC Trentino e Trentino Superiore varia dai 70 ai 600/700 m s.l.m. La coltivazione della vite e la produzione di vino fanno da sempre parte del bagaglio culturale della regione, come testimoniano numerosi ritrovamenti archeologici e documenti storici che coprono un arco temporale che va dall’Età del Bronzo ai giorni nostri.
Nella zona della denominazione DOC Trentino e Trentino Superiore vengono coltivati sia vitigni autoctoni, quali Lagrein, Marzemino, Moscato giallo, Moscato rosa, Müller-Thurgau, Nosiola, Rebo e Traminer aromatico che varietà internazionali, quali Cabernet, Chardonnay, Merlot, Pinot bianco, Pinot grigio, Pinot nero, Riesling e Sauvignon. La vinificazione avviene di norma in purezza con indicazione del nome della varietà, fatta eccezione per la tipologia rosso (bordolese), bianco e rosato/kretzer.
Nella produzione del Vino Santo del Trentino DOC le uve Nosiola, dopo la raccolta, vengono sottoposte ad appassimento fino al momento della pigiatura la quale può avvenire dal 1° marzo successivo alla raccolta per il “Trentino Superiore Vino Santo“ e di norma dal 1° febbraio successivo alla raccolta per il “Trentino Vino Santo”. Per ottenimento dei vini recanti la menzione “vendemmia tardiva” viene invece praticato un più o meno prolungato appassimento delle uve sulla vite.