La zona geografica della DOC Terre del Colleoni viene delimitata ad ovest dalla Bergamasca, a Nord dalle Orobie ed ad est dal Lago d’Iseo e dal fiume Oglio. Il territorio è pedecollinare e collinare.

La coltura della vite nel territorio Bergamasco è riferibile al periodo della colonizzazione romana, sebbene alcuni autori la collochino in epoca etrusca. Plinio il Vecchio nelle sue opere fece riferimento alla diffusione della vite nel territorio bergamasco; altre tracce sono riferibili a cenni fatti da Cesare in occasione del suo passaggio con le legioni in quest’area. Con le invasioni barbariche la coltura della vite venne momentaneamente abbandonata, per riprendere grande interesse e fervore all’epoca dei comuni. I primi cenni scritti relativi alle varietà coltivate in provincia di Bergamo sono del 1500 a cura di Agostino Gallo, che elenca e descrive alcune varietà presenti nel bergamasco. Nel 1929 nel catasto agricolo i vitigni più diffusi in collina e montagna risultano essere Schiava, Berzemina, Bonarda, Negriera e Imberghem o Franconia.

La denominazione prende il nome dal condottiero Bartolomeo Colleoni che nasce a Solza, piccolo villaggio sulla sponda bergamasca dell’Adda, attorno al 1395, da famiglia di stirpe longobarda. La famiglia Colleoni occupò il castello di Trezzo sull’Adda, impadronendosene e facendone una base per scorrerie nei territori circostanti. Questo territorio costituì, di fatto, un piccolo stato indipendente che fronteggiò per parecchi anni e con fortuna i Signori di Milano.

I vini rossi DOC Terre del Colleoni hanno colore dal caratteristico rosa tenue-cerasuolo della Schiava al rosso rubino dei vitigni come Merlot, Cabernet, Marzemino, Franconia ed Incrocio Terzi. Per i bianchi invece si passa dal giallo paglierino al giallo con riflessi verdognoli tipico dell’Incrocio Manzoni 6.0.13 fino al giallo dorato del Moscato giallo. Tutti i vini al naso si presentano con bouquet fruttati e floreali.