Il Recioto di Soave DOCG è un vino dolce ottenuto dall’appassimento di uve Garganega (min.70%) e Trebbiano di Soave (max. 30%, di cui max. 5% possono essere sostituite da uve a bacca bianca non aromatiche, idonee alla coltivazione nella provincia di Verona).
La zona di produzione del Recioto di Soave DOCG corrisponde a quella del Soave superiore DOCG. d in particolare interessa i comuni di Soave, Monteforte d’Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Montecchia di Crosara,San Giovanni Ilarione, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Caldiero, Illasi e Lavagno. La sottozona “Classico” è la più antica e comprende in parte il territorio dei comuni di Soave e Monteforte d’Alpone.
Si tratta di una zona collinare, favorita da un clima mite e temperato con precipitazioni concentrate prevalentemente in primavera ed autunno. I vigneti sono posti ad un’altitudine che varia dai 35 ai 380 mt delle colline più elevate, con esposizione prevalentemente verso est, sud ed ovest. Il suolo dell’area del Recioto di Soave DOCG è di origine vulcanica, con terreni tufacei basaltici che costituiscono un suolo ideale per la coltivazione della Garganega.
Il vino Recioto di Soave prende il nome dalla recia, ossia l’ala tipica del grappolo di uva Garganega, che nella tradizione veniva sfruttata per appendere l’uva per l’appassimento. Già all’epoca degli antichi Romani questa zona era famosa per la produzione di vini acinatici (passiti) bianchi, di cui vi è traccia sin dal quinto secolo d.C. Il Recioto di Soave è quindi un vino la cui produzione avviene da circa 1500 anni, anche se ottenne il primo riconoscimento solamente nel 1906 alla Fiera campionaria di Milano. Il Recioto di Soave è stato il primo vino veneto, nel 1998, a fregiarsi della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).
La Garganega è tradizionalmente allevata a pergola veronese, sistema che permette di raggiungere il massimo grado zuccherino preservando al meglio le componenti acide, fondamentali per caratterizzare il vino. La raccolta delle uve per la produzione del Recioto di Soave viene fatta esclusivamente a mano in quanto va raccolta solo la Garganega più spargola ed adatta all’appassimento. L’uva intatta viene conservata in fruttai asciutti e ben areati per alcuni mesi, dove subisce una riduzione del tenore d’acqua, con conseguente aumento della concentrazione di zuccheri, che comporta anche una parziale modifica del rapporto fruttosio/glucosio a favore del primo che determina una maggiore sensazione di dolcezza. Durante la fase di appassimento può anche formarsi una sottile muffa nobile sugli acini, che provoca l’aumento nel contenuto di polifenoli e di altre sostanze che danno i profumi e sapori intensi del Recioto di Soave. La vinificazione che segue privilegia gli aspetti riduttivi per mantenere intatte le caratteristiche note fruttate della Garganega e la vivacità data dalla spalla acida. Dopo la vinificazione, il Recioto di Soave viene sottoposto a maturazione in legno e affinamento in bottiglia da 1 a 6 mesi. Ne risulta un vino dolce, di grande struttura, di colore giallo dorato la cui intensità aumenta con l’invecchiamento, caratterizzato da un profumo intenso con tipiche note ammandorlate, fruttato e dal sapore gradevole pieno,
dolce, sapido e caldo.