La denominazione Nardò DOC comprende tipologie di vini rossi e rosati prodotti con uve provenienti dai vigneti della piccola città di Nardò, a pochi chilometri nell’entroterra dal Golfo di Taranto, sulla Penisola Salentina. La costa è di particolare importanza per la viticoltura e la vinificazione, in quanto stabilisce il limite occidentale della denominazione e porta quelle brezze pomeridiane rinfrescanti necessarie per mitigare le alte temperature. Il bacino idrografico forma un rettangolo piegato, leggermente più ampio a sud intorno alla città di Nardò e che si restringe ulteriormente a nord dove confina con la denominazione Salice Salentino DOC e Leverano DOC. Piatta, calda e cosparsa di vigneti e uliveti, questa è la tipica campagna pugliese. La Puglia produce quasi il 50% dell’olio d’oliva italiano, oltre a essere nota per le sua grandi produzioni di vini da taglio. Anche in questa zona, fino alla fine del XX secolo i viticoltori di Nardò hanno fatto poco per allontanarsi di dosso questa reputazione. Storicamente, gli alte rese per ettaro dei vigneti e i vini piatti che ne risultavano hanno contribuito poco alla fama dell’enologia della regione. Oggi vi sono però innegabili segnali di cambiamento. Infatti la regione sta vedendo un sempre crescente numero di produttori di vino privilegiare la qualità rispetto alla quantità.Il mercato mondiale richiede oggi vini ben fatti e di denominazione di origine controllata. I vini da tavola prodotti in quantità massive hanno ridotto gradualmente la loro presenza, cedendo il posto a vini di produzioni più selezionate e qualitativamente migliori. I vini della Nardò DOC sono prodotti principalmente da uve del vitigno Negro Amaro, spesso in uvaggio con la Malvasia Nera, per ammorbidire la nota rusticità del Negroamaro. Gli altri vitigni locali presenti nella Puglia meridionale (Sangiovese, Montepulciano e Primitivo) non rientrano nella composizione ampelografica nei vini Nardò DOC.