I vini a denominazione di origine controllata Modena o di Modena DOC devono essere ottenuti da uve aventi la seguente composizione:
Lambrusco: Lambrusco grasparossa, Lambrusco salamino, Lambrusco di Sorbara,
Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva, Lambrusco a foglia frastagliata, nella misura minima dell’85%. Pignoletto: Pignoletto, nella misura minima dell’85%. Bianco: Montuni, Pignoletto, Trebbiano, nella misura minima dell’85%. Rosso, Rosato: Lambrusco grasparossa, Lambrusco salamino, Lambrusco di Sorbara,
Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva, Lambrusco a foglia frastagliata, minimo 85%.
Le forme di allevamento più diffuse sono il cordone libero, il cordone speronato, il G.D.C., il guyot, il sylvoz. La densità d’impianto è di 2.500-3.000 ceppi/ettaro nei terreni di pianura mentre è di 3.000/4.000 ceppi/ettaro nei terreni del margine appenninico e del basso appennino.
Le pratiche relative all’elaborazione dei vini, sono quelle tradizionalmente consolidate e fanno riferimento esclusivamente alla pratica della rifermentazione naturale in bottiglia e della rifermentazione naturale in autoclave, indispensabili a conferire ai vini DOC Modena o di Modena le loro peculiari caratteristiche. Le operazioni di arricchimento e l’aggiunta dello sciroppo di dosaggio sono consentite nel rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dalla normativa.
Dalle uve prodotte nel territorio modenese si possono quindi ottenere vini rossi di colore rubino e vini rossi ben colorati con tendenze al violaceo con acidità medio-alta e struttura medio-bassa. I vini bianchi hanno colore giallo paglierino, buona acidità, struttura media.
La freschezza e la fragranza dei profumi con evidenze floreali e fruttate contribuiscono al loro equilibrio gustativo.