La Malvasia delle Lipari DOC è la denominazione di origine dei vini a base di Malvasia prodotti nelle Isole Eolie, l’arcipelago vulcanico al largo della costa nord-orientale della Sicilia. La DOC comprende vini bianchi ottenuti dal vitigno Malvasia Bianca, a volte con aggiunte di Corinto Nero, a bacca nera. Lipari, dalla quale prende il nome la DOC, è la più grande delle otto Isole Eolie e la più viticolturalmente produttiva. Con i suoi 11.000 residenti, è anche l’unica isola ad avere una popolazione significativa, e quindi la forza lavoro necessaria per trasformare l’uva dell’isola in vino. Le altre isole dell’arcipelago, Alicudi, Basiluzzo, Filicudi, Panarea, Salina, Stromboli e Vulcano furono in gran parte abbandonate durante la seconda metà del 20° secolo, con il passaggio della popolazione da rurale a urbana. Oggi nessuna di queste isole ha più di qualche centinaio di residenti permanenti. Vulcano è l’isola più vicina alla terraferma, con la sua punta meridionale che si trova a meno di 25 km dall’apice della penisola di Capo di Milazzo, dove ha origine il vino Mamertino di Milazzo. Il nome Vulcano è un riferimento a Vulcano, il dio del fuoco romano. Il nome fu originariamente attribuito all’Etna, le cui violente eruzioni e la grande dimensione (con i suoi 3330 m è la montagna più alta in Italia al di fuori delle Alpi) portò i Romani a credere che fosse la fucina di Vulcano. Stromboli, nome altrettanto famoso, è invece l’isola più lontana. Data la ridotta popolazione e la continua minaccia di eruzioni noon vi sono coltivazioni significative. Il vino Malvasia delle Lipari risale ai tempi dell’antichità classica, molto similmente al suo omologo meridionale Moscato di Pantelleria, l’altro vino bianco “vulcanico” della Sicilia. Se la Malvasia delle Lipari è sopravvissuta fino ai nostri giorni, lo si deve soprattutto grazie al lavoro del designer-enologo Carlo Hauner. Il variegato panorama italiano di vini dolci da Malvasia è ormai sbiadito a causa dei cambiamenti nelle tendenze dei consumatori, più propensi a bere vini bianchi e rossi secchi. Ad esempio, la Malvasia di Grottaferrata (nel Lazio) e la Malvasia di Planurgia (in Sardegna) sono scomparse quasi interamente e non solo come denominazioni. La Malvasia di Bosa della Sardegna occidentale esiste tuttora, anche se raramente la si può trovare al di fuori dall’Italia. I vini Malvasia delle Lipari sono disponibili in diverse tipologie in funzione della loro dolcezza (zucchero residuo). I vini più leggeri e asciutti si possono consumare a tutto pasto o anche come aperitivo. Quelli denominati dolce naturale (simili al vin doux naturel) sono molto più dolci e si adattano meglio ai dessert. Più dolce e fortificata con spirito d’uva, la Malvasia delle Lipari Liquorosa, con circa 20% di alcol in volume, viene invecchiata per sei mesi o più in botte. L’appassimento, nelle isole Eolie, viene utilizzato per aumentare i livelli di zuccheri fermentabili e quindi intensificare il sapore naturale delle uve Malvasia. I vini Malvasia delle Lipari Passito devono avere una gradazione alcolica complessiva di almeno il 18% vol. e almeno il 6% di zuccheri residui. L’attuale interesse destato dai vini dell’Etna è promettente anche per tutti gli altri vini di origine vulcanica. Il terroir vulcanico ha molto da offrire ai vini quando viene opportunamente interpretato. Se abbandonato a sè stesso, il vino proveniente da vigneti vulcanici può dar vita a note minerali ed eteree non del tutto gradevoli, come era il caso per alcuni di questi vini nei tempi passati.
Elenco Vini - Malvasia delle Lipari DOC
Qui di seguito troverai l'elenco completo dei vini prodotti nella denominazione Malvasia delle Lipari DOC.