L’area compresa nella zona Lessini Durello DOC si estende per una superficie di oltre
30.000 ettari nella parte collinare dei Monti Lessini orientali, a cavallo tra le province di Verona e Vicenza. I suoli sono moderatamente profondi, con tessitura fine e con scheletro basaltico scarso in superficie ma più abbondante in profondità.
La Durella è un vitigno caratterizzato da produzione costante, buona resistenza alle malattie, ottima attitudine alla spumantizzazione (vedi contenuti acidi) ed alta vigoria (consona alle buone precipitazioni di questa zona collinare).
La DOC “Lessini e Durello” è del 1987. Il successo internazionale ottenuto negli ultimi decenni dal vino Durello ha portato nel 2009 i produttori a richiedere il riconoscimento della “Lessini Durello DOC” come denominazione autonoma, ottenuta dal Ministero al fine di valorizzare al meglio le peculiarità di questo vino.
I grappoli della Durella sono di media grandezza, con forma piramidale, compatta e alata; gli acini hanno una buccia piuttosto spessa, coriacea e tannica. Il Durello Spumante nasce da un uvaggio che prevede un minimo dell’85% di uva Durella, con possibili aggiunte di Chardonnay, Garganega, Pinot bianco e Pinot nero. Grazie all’alta percentuale di acidità totale si presta bene alla spumantizzazione, sia in Metodo Classico con rifermentazione in bottiglia, che con il Metodo Charmat.
Sono previste due tipologie: il Lessini Durello che quasi sempre è ottenuto con la rifermentazione in autoclave (charmat) ed il Lessini Durello Riserva prodotto con la rifermentazione in bottiglia con una permanenza sui lieviti per almeno 36 mesi. Più fruttato e fragrante il primo, più strutturato, pastoso e complesso il secondo, che può arrivare anche oltre i dieci anni di affinamento. In entrambi è comunque la vivacità acida e la caratteristica persistenza olfattiva a definire fortemente l’identità.
Questo vino si presenta con una spuma fine e persistente e con un colore giallo paglierino più o meno carico, con riflessi verdognoli. I profumi sono caratterizzati da sentori di marini di gesso e iodio che sembra esaltare note più floreali di sambuco e biancospino. In bocca è la sua vibrante acidità a definirne il carattere. Ritornano i sentori marini tipici di questo territorio ed anche se il corpo non è mai eccessivo, la sensazione di sapidità nobilitata da un retrogusto minerale e amarognolo non sembra mai esaurirsi. Proprio per queste caratteristiche, ha una grande duttilità, sia come aperitivo che per i piatti più grassi e sapidi.