La zona geografica della Colli del Trasimeno DOC ricade nella parte della regione Umbria, in provincia di Perugia, e comprende un territorio di media collina, situato sulle sponde del Lago Trasimeno dove ad ampie vallate fanno da contorno rotonde colline.
I vitigni idonei alla produzione del vino Colli del Trasimeno DOC sono in prevalenza quelli a bacca nera con il 68% circa della superficie totale mentre attualmente i vitigni a bacca bianca interessano il 32%. Fra i vitigni a bacca nera abbiamo in prevalenza Sangiovese, Ciliegiolo, Gamay, Merlot e Cabernet Sauvignon, mentre tra i vitigni a bacca bianca abbiamo in prevalenza Trebbiano toscano, Grechetto e Chardonnay. Le uve bianche hanno indici di maturazione ottimali, intesi come tenore di acidità, come profilo aromatico primario e secondario, come tenore zuccherino e accompagnate da tecniche di vinificazione moderne ed adeguate all’annata consentono di ottenere vini con livelli qualitativi ottimali.
Per le uve a bacca nera diventa particolarmente importante il contenimento della produttività entro i l 9 t/ha, con l’obiettivo di mantenere alto il contenuto di antociani e polifenoli totali. Per i vini rossi la fase di vinificazione con la fermentazioni a contatto con le bucce, le ripetute follature per una totale estrazione del colore e delle altre componenti del chicco, portano ad avere vini con un profilo sensoriale importante ed estremamente equilibrato. Il controllo della fermentazione malolattica e l’introduzione per certe tipologie della fase di maturazione in legno e successivo finissaggio in bottiglia, portano un arricchimento di aromi speziati, derivati dal legno, che si armonizzano con le componenti floreali-fruttate, derivate dalle uve. Sul territorio della Colli del Trasimeno DOC nascono anche vini spumanti di grande qualità. Il Vinsanto DOC nasce dalla vinificazione di uve a bacca bianca (Trebbiano minimo 40%). I migliori grappoli raccolti vengono messi ad appassire appendendoli a ganci o coricandoli su stuoie. Ad appassimento avvenuto le uve vengono pigiate ed il mosto ottenuto viene trasferito su “caratelli” a cui viene subito aggiunta la madre del vinsanto ottenuta dalla “feccia” della passata produzione. I caratelli vengono poi posti in soffitta in quanto le forti escursioni termiche giovano alla fermentazione ed ai sentori del vino.