La zona della denominazione Cerasuolo d’Abruzzo DOC coincide con quella della DOC Abruzzo e comprende l’intera fascia collinare costiera e pedemontana della regione, che nella parte centrale si amplia verso l’interno per includere a nord l’altopiano dell’Alto Tirino, a nord-ovest la Valle Subequana, a sud la Valle Peligna nonché a sudovest la Valle Roveto. La zona vitata comprende quindi i comuni di tutte e quattro le province dell’Abruzzo: Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo. Come per il Montepulciano d’Abruzzo DOC e il Trebbiano d’Abruzzo DOC, l’area della denominazione è limitata a terreni che si trovano al di sotto dei 600 metri, cosicché la maggior parte dei vigneti si trova nella parte orientale più bassa della regione.
La DOC Cerasuolo d’Abruzzo è la più recente DOC della regione, creata nell’ottobre 2010. La denominazione comprende le tipologie di vino rosato che prima ricadevano nella tipologia Cerasuolo della DOC Montepulciano d’Abruzzo. La particolare tecnica di vinificazione permette di ottenere vini leggeri e vivaci, impiegando un tempo di contatto molto breve tra il mosto e le bucce delle uve rosse. Si ottiene un vino dalla pigmentazione delicata, simile al colore delle ciliege (da cui il nome Cerasuolo). Il colore è quindi l’elemento distintivo di questi vini, ma anche la delicatezza e la contemporanea intensità e complessità dei profumi hanno la loro importanza. I ridotti tempi di macerazione comportano anche un basso assorbimento di tannini dalle bucce e dai vinaccioli, lasciando in bocca una caratteristica freschezza e persistenza aromatica. Il Cerasuolo d’Abruzzo DOC, nelle tipologie base e superiore, viene vinificato a partire da uve Montepulciano per almeno l’85% della massa. Il rimanente 15% è rappresentato da altri vitigni di a bacca rossa non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Abruzzo.