Vino a Denominazione di Origine Controllata – Approvato con D.P.R. 14.04.1975, G.U. 190 del 18.07.1975
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 18.09.2014, G.U. 229 del 02.10.2014
L’Alto Adige vanta un primato fra le regioni italiane: il 98% di tutta la superficie coltivata a viti è tutelato dal disciplinare DOC. Ma che cosa si cela, concretamente, dietro a questa rinomata denominazione d’origine?
La denominazione d’origine controllata (DOC) garantisce il rispetto di regole severe, per esempio sulle rese massime consentite o sul grado di acidità del vino imbottigliato. Non è un caso che la legge italiana che disciplina la produzione vinicola, la L 238 del 12/12/2016, ponga i vini DOC e DOCG, oltre a quelli prodotti in vigne selezionate, all’apice della piramide della qualità.
Nella produzione vinicola altoatesina, per i vini DOC si utilizzano le denominazioni d’origine controllate Alto Adige e Lago di Caldaro. Per i vignaioli è una certezza importante: solo le aziende controllate possono utilizzare la denominazione DOC ed esibirla sulle proprie etichette.
1) Cenni Storici della denominazione Alto Adige o dell’Alto Adige DOC
La storia del vino Alto Adige Doc parte nel XV secolo a.C., periodo in cui i Romani giunsero in Alto Adige e si stupirono di trovare il vino conservato già nelle botti di legno dai Reti che popolavano questa zona a differenza loro che lo conservavano in anfore di argilla oppure otri di cuoio.
Nel XIII secolo il Potzner ed il Traminer presero il nome della loro origine geografica, ovvero Bolzano e Termeno, ma in quel periodo questo vino era già abbondantemente conosciuto da poeti e pittori.
Una forte spinta alla viticoltura dell’Alto Adige fu data nel periodo della monarchia austro ungarica, quando si iniziò a piantare anche il Riesling e i vitigni di Borgogna. Alla fine del 1900 il vino altoatesino ha avuto un grande successo che è ancora molto importante.
2) Area di Produzione della denominazione Alto Adige o dell’Alto Adige DOC
La denominazione Alto Adige Doc corre lungo i fiumi Adige e Isarco, ovviamente nel Trentino Alto Adige ed è particolarmente ricca. I terreni così differenti e l’orientamento dei diversi pendii danno vita a delle differenze importanti tra le diverse zone e, per valorizzarle tutte, si è avuta la necessità di dividere questo vasto territorio in sei zone più piccole: Alto Adige Val Venosta Doc è più ad est con una superficie di circa 42 ettari; Alto Adige Merane Doc posta intorno a Merano coprendo una superficie di circa 100 ettari; Alto Adige Terlano Doc, famosa per il vino bianco prodotto in circa 180 ettari attorno a Terlano; Alto Adige Santa Maddalena Doc posto a nord di Bolzano su una superficie di quasi 200 ettari; Alto Adige Colli di Bolzano Doc è la denominazione utilizzata per l’uva proveniente dal territorio di Santa Maddalena, intorno Bolzano; Alto Adige Valle Isarco Doc posizionato nella parte ad ovest della denominazione con una superficie davvero molto grande, di circa 329 ettari.
La maggior parte della superficie si trova ad un altitudine superiore ai mille metri sul livello del mare e circa il 30% dei vigneti si trova ad un’altitudine superiore ai 500 metri, in zone con grande pendenza, favorite da un’esposizione molto soleggiata.
3) Caratteristiche Organolettiche Alto Adige o dell’Alto Adige DOC
La cantina dell’Alto Adige Doc vanta dei vini che si caratterizzano soprattutto per i loro aromi principali, come il sambuco del Sauvignon, il profumo delle rose del Traminer aromatico, oppure i frutti di bosco del Pinot nero o del Lagrein, così come le ciliege e le viole della Schiava.
Per quanto riguarda i vini bianchi coltivati in altitudine (ovvero di quei vigneti posti al di sopra dei 300 metri) si fanno notare per la freschezza e, grazie all’ottima esposizione al sole, si presentano fruttati, ma comunque dotati di una buona struttura.
In enoteca si possono trovare anche dei rossi che provengono da vigneti posti sotto i 400 metri sul livello del mare e approfittano di temperature più alte per conferire corposità e tannini molto morbidi.
In prevalenza l’Alto Adige Doc presenta vini bianchi dal colore giallo paglierino, piacevoli, fruttati e aromatici all’olfatto, corposi, secchi durante la degustazione.
4) Disciplinare della denominazione Alto Adige o dell’Alto Adige DOC
Il disciplinare dei vini Alto Adige Doc norma che la denominazione di origine controllata è destinata a vini che corrispondono a requisiti stabiliti nel documento per vini di questo tipo: spumante e spumante rosè, anche riserva, Chardonnay, Pinot bianco, grigio e nero; Chardonnay, anche passito o tardivo; Kerner, Moscato giallo, Muller Thurgau; Pinot bianco, Pinot grigio; Riesling; Sauvignon; Sylvaner; Traminer aromatico. Questi appena citati, anche passiti, vendemmie tardive o riserve. Cabernet o Cabernet Sauvignon anche riserva, Lagrein, anche riserva o rosato; Malvasia; Merlot e Merlot rosato; Moscato rosa, Cabernet-Lagrein; Pinot nero o rosato; Schiava.
La denominazione è riservata a quei vini che vengono prodotti da uve che provengono da vitigni che abbiano almeno l’85% del vitigno corrispondente.
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