Ci troviamo in Veneto, precisamente in provincia di Verona. In questo territorio, gli appassionati di vino e della sua storia possono intraprendere la strada del vino Soave; si tratta di un percorso immerso, tra colli, vigneti e bellezze artistiche, che rappresenta la vera essenza della regione natale del vino Soave.
Storia della strada del vino Soave
La strada del vino Soave nasce nel 1999 e si estende su 13 comuni, tra l’omonimo borgo medievale Soave e Monteforte D’Alpone. Tra i comuni che fanno parte della strada del vino Soave vi è anche Val d’Illasi, Val Tramigna e Val di Mezzane. In totale sono 130 i soci di questa strada del vino, i quali faranno vivere ai visitatori una vera e propria wine experience.
Vale la pena concedersi un weekend o una breve vacanza alla scoperta di questi territori, in modo da vivere sulla propria pelle l’ospitalità della gente del posto, che rivolge ai turisti una calda accoglienza per permettere loro di conoscere le proprie tradizioni, che vengono custodite gelosamente.
Lungo il percorso si possono visitare cantine, agriturismi, aziende di prodotti locali e frantoi, dove è possibile degustare, tra le varie prelibatezze venete, anche il vino Soave. Qui conoscerete la sua storia, il processo di vinificazione, i vitigni utilizzati e tutto ciò che circonda la creazione del vino dal colore giallo paglierino e dal sapore intenso e armonico, con un caratteristico retrogusto amarognolo.
Già dall’antichità avveniva la coltivazione della vite da parte di Etruschi, Celti e Veneti. In seguito, presero il loro posto i Romani e addirittura molti monaci partecipavano alla promozione della vite e alla sua diffusione su tutto il territorio. La coltivazione della vite ha subito danni nel tempo a causa di molti fattori, tra cui le carenze tecnologiche e l’attacco da parte di insetti che colpivano negativamente i vitigni. Verso la fine dell’800, però, la coltivazione della vite ha avuto di nuovo la sua svolta positiva, che portò alla qualità del vino che conosciamo tutt’oggi.
Itinerario alla scoperta della strada del vino Soave
L’itinerario della strada del vino Soave si estende su 50 km, tra monumenti storici e artistici e incantevoli paesaggi naturalistici. Partendo dal borgo di Soave, si noteranno le sue imponenti mura, che danno una prima idea della storia e dei popoli che hanno abitato questo luogo. Qui, si deve concedere una breve visita al castello medievale del borgo, che si affaccerà davanti a voi una volta arrivati in cima al colle. Il Castello di Soave è una testimonianza dell’impronta romana, che sta alla base della storia di questo territorio.
Concludete la vostra visita a Soave, passeggiando tra le piccole stradine, nelle quali troverete chiese e monumenti degni di nota in stile veneziano, tra cui il Palazzo Cavalli, il Palazzo San Bonifacio e la Chiesa di San Lorenzo. Infine, fermatevi all’attuale sede della magistratura del luogo, ovvero il Palazzo della Giustizia e, per ultimo, al Palazzo Scaligero, quello che una volta era il luogo in cui risiedevano i governanti veronesi.
Se volete soggiornare a Soave, merita una visita Massimago Wine Relais, dove potrete rilassarvi e fare dei trattamenti di vinoterapia. Vi sentirete subito più rilassati e avrete fatto un’esperienza originale.
Se invece volete proseguire con l’itinerario, il percorso deve continuare attraversando il cuore della strada del vino Soave, ovvero i suoi vigneti. Quest’ultimi si incontrano partendo dal borgo e passando per la strada provinciale n° 37, per dirigersi verso Colognola dei Colli, un comune esteso sulle colline del Soave.
Dopo esservi fermati per qualche foto ricordo, proseguite sulla Strada provinciale della Val d’Illasi. Date un’occhiata alla bellezza che apparirà improvvisamente intorno a voi: una lunga strada panoramica, piena di vigne, ciliegi e uliveti. Qui avrete modo di immergervi ancora di più in quello che sono veramente i territori che producono il vino Soave: ricchezze naturali e tradizioni che vengono custodite da anni e che si tramanderanno nelle generazioni successive.
Fermatevi in questo comune caratteristico per arricchire il vostro itinerario di viaggio con la visita in una cantina. Sono tantissime le aziende vinicole che propongono tour e percorsi di degustazione delle varie denominazioni di vino Soave prodotte in queste zone.
Proseguite andando verso Ovest, fino ad arrivare alla frazione di Pieve. Qui troverete un caratteristico luogo di culto, ovvero la Pieve di Santa Maria. Non si può non andare a Monteforte d’Alpone, uno dei comuni della zona storica del vino Soave. Se lo desiderate, potete visitare anche qui una delle aziende vitivinicole. Qui troverete, inoltre, la cantina più antica del territorio che produce il Soave dal 1600: si tratta dell’azienda agricola Gini, la quale possiede ben 50 ettari di vitigni e organizza degustazioni nelle quali è possibile assaggiare il Soave Classico DOC e il Recioto DOCG, eventualmente abbinandolo a dei formaggi.
Il vino Soave e le sue caratteristiche
Si è parlato molto degli itinerari alla scoperta della strada del vino Soave, dei territori in cui vengono coltivati i vitigni utilizzati per la sua produzione e delle loro caratteristiche storiche e artistiche. A questo punto, quindi, è necessario parlare delle caratteristiche del vino stesso e di tutto ciò che lo rende così speciale.
Il Soave DOC è prodotto con vitigni autoctoni, tra cui la Garganega e il Trebbiano, i quali danno al prodotto finale un odore e un sapore particolare e diverso dagli altri. Si può affermare con certezza che il vino Soave è una delle eccellenze italiane, un vino intrigante che lascia un gusto intenso al palato, ma non aromatico. La densità dell’uva Garganega, che compone il Soave per almeno un 79% e conferisce il retrogusto di fiori bianchi, mandorle e pesche, si mescola con la sapidità dell’uva Trebbiano. Si dà vita, così, ad un vino bianco articolato, deciso e ricco di gusto: ottimo per le papille gustative più raffinate.
A questi vitigni si possono aggiungere lo Chardonnay e il Pinot bianco; entrambi molto diffusi in Francia e utilizzati per vini di un certo calibro.
Tra le varie denominazioni vi è il Soave Superiore Classico, che viene prodotto esclusivamente con vitigni coltivati nelle zone storiche, ovvero il borgo di Soave e Monteforte d’Alpone.
Il Soave Classico, grazie alla sua complessità, è ottimo per accompagnare piatti di pesce e crostacei ma se maturato nel legno, può diventare un accompagnamento perfetto per pietanze a base di carne bianca e formaggi dal gusto particolarmente intenso.
Mentre il Soave DOC, dal colore giallo delicato e con una leggera acidità. Il Soave Superiore DOCG, invece, viene fatto maturare in cantina ed è ottimo per accompagnare antipasti di formaggio, piatti di carne ma anche di pesce, tra cui il baccalà.
Infine, il Recioto di Soave DOCG è composto da vitigni coltivati, oltre alla zona storica, anche nei comuni di Cazzano di Tramigna, Caldiero, Lavagno, Roncà, Montecchia di Crosara e in altri piccoli borghi. Il suo nome è ispirato alla recia, ovvero l’ala dell’uva da cui quest’ultima veniva appesa per essere appassita. L’uva Garganega deve essere accuratamente scelta per la produzione di questo vino; vanno raccolte soltanto le uve che possono essere appassite. L’appassimento dell’uva aumenterà la percentuale di fruttosio e di conseguenza conferirà al vino, insieme alla maturazione in legno, un gusto piacevolmente dolce e strutturato. All’olfatto risulterà armonioso, intenso e caratterizzato da note di miele e mandorle.
Tutte queste informazioni e molte altre sulla storia di questo vino italiano, faranno parte del vostro percorso sulla strada del vino Soave. Un percorso che non può mancare nel bagaglio culturale degli amanti del vino, ma anche dei turisti che desiderano, semplicemente, vivere per un po’ la quotidianità delle persone del posto.