Il paesaggio suggestivo
La Sardegna non è soltanto località esclusive e ristoranti da vip, ma esiste tutto un entroterra ancora selvaggio e aspro, che colpisce per il suo aspetto brullo e profondamente suggestivo.
A farla da padrone sono i piccoli paesi arroccati, raggiungibili solo seguendo strade molto avventurose e al limite della percorribilità, oltre che una macchia mediterranea che si spinge prepotente fino alla costa più vicina.
Proprio in questo quadro così diverso rispetto a quello che siamo abituati a vedere si colloca la strada del vino Cannonau, vitigno celebre in tutto il territorio per essere proprio un vitigno autoctono risalente addirittura al II millennio a.C, un’era talmente lontana da risultare quasi difficile da calcolare con semplicità.
Si tratta di una varietà di rosso o rosato, che nel tempo ha assunto una connotazione variabile tra il secco e il liquoroso.
L’aroma è leggero e profumato e la popolazione locale così come i visitatori ne apprezzano la corposità e le caratteristiche intrinseche.
Ci troviamo nella zona centro orientale dell’ isola, tra le regioni di Ogliastra, Barbagia e Mandrolisai, che mantengono un’impronta nettamente pastorale molto distante dal turismo di massa che pervade la regione da maggio a settembre.
Se avete intenzione di scoprire la natura autentica del territorio e le sue principali cantine, questo è l’itinerario che fa al vostro caso, in quanto vi consentirà di ristabilire un contatto con la componente agricola della Sardegna e con le radici più autentiche della sua storia.
Verrete letteralmente rapiti dal legame di questo tipo di vino con la sua terra e dalla sua importanza a livello storico, economico e soprattutto di appartenenza.
Parliamo infatti di una tradizione tramandata di generazione in generazione seguendo sempre la medesima tecnica antica, solo incentivata dai mezzi di raccolta e spremitura più moderni che nel corso del tempo hanno sostituito quelli precedenti. Lo spirito tuttavia non è affatto andato perso e può essere percepito durante la scoperta di questa suggestiva strada dell’entroterra sardo.
La storia della strada del vino Cannonau
Per mezzo di un itinerario suggestivo e ricco di echi storici, è possibile scoprire la tradizione millenaria e più autentica della Sardegna, attraverso una serie di reperti archeologici che attestano la presenza sul posto di civiltà antiche più o meno evolute, che hanno lasciato una testimonianza tangibile come ad esempio i nuraghi, le grotte e le chiese di matrice spagnola.
Al tempo delle prime civiltà nuragiche i vigneti erano già al loro posto, in quanto sono numerose le prove della sua presenza sul territorio.
Disegni, vasi o incisioni di ogni genere riportano infatti dettagli riferiti a queste piante e alla bevanda che erano in grado di produrre.
Solo di recente è stato possibile confermare l’attribuzione originale del Cannonau alla regione italiana, poiché si riteneva erroneamente che fosse un prodotto della penisola iberica importato diversi secoli fa.
Gli scavi archeologici condotti con i moderni mezzi a disposizione hanno invece evidenziato una matrice del tutto sarda della vigna, in quanto sono stati ritrovati vinaccioli del XIV-XV secolo a.C che confermano in modo inscalfibile che la tradizione tutta locale di questo vino sia realmente risalente a circa 3.500 anni fa.
Nel corso del tempo numerose popolazioni hanno occupato la zona, attirate dal territorio posto in prossimità del mare ma ben difendibile grazie alla conformazione delle rocce e dei rilievi già all’epoca presenti.
Per tutto il corso della storia, caratterizzata dalla presenza di popoli rurali, dei fenici, dei cartaginesi, dei Romani e via dicendo, la presenza della vite Cannonau ha sempre fatto da sfondo a tutti gli eventi che si sono susseguiti nel tempo, radicando questa tradizione in modo indelebile a tutto il perimetro circostante e diventando un tratto caratteristico e distintivo degli abitanti del luogo.
La loro fierezza è ben esemplificata dal tipo di produzione proposta, basata su un gusto deciso e sul legame tangibile con la natura e la terra.
Per questo motivo un itinerario nelle principali località toccate dalla strada del vino Cannonau è un’esperienza profondamente arricchente a livello intimo e personale, poiché consente di distaccarsi dal caos urbano e dall’impersonalità della città per sentirsi parte di un mondo unito e coeso, anche se talvolta molto chiuso verso lo straniero.
Gli itinerari più suggestivi
La strada del vino Cannonau, attraversa itinerari suggestivi, dalla montagna al mare. Il suggerimento è quello di partire dalla cittadina di Nuoro per iniziare la propria scampagnata all’insegna della storia e della tradizione.
Si tratta del principale centro della regione della Barbagia, caratterizzato da un centro storico profondamente caratteristico e tipico dell’architettura locale, non a caso riconosciuto come uno dei borghi più suggestivi in Italia.
D’obbligo è una passeggiata presso Piazza Sebastiano Satta e il Museo Deleddiano, dedicato alla grande scrittrice originaria proprio del luogo e orgoglio per tutta la regione.
Muovendosi verso il Gennargentu, la catena montuosa più importante della Sardegna, è possibile imbattersi nei vicoli di Orani, un paesino alle pendici dei monti conosciuto per il Santuario di Nurdole, celebre per le costruzioni nuragiche di grande impatto visivo e soprattutto suggestione storica.
Altrettanto particolare e meritevole di una visita è il centro di Olzai, per continuare la propria esperienza all’insegna dei luoghi più nascosti ed evocativi dell’isola dove è possibile trovare l’antico mulino idraulico a ruota verticale risalente all’800, simbolo del paese.
Non tutti sanno che in Sardegna è anche possibile sciare a per cambiare del tutto scenario è suggerito avventurarsi in una strada lastricata e in pendenza per raggiungere Fonni, il comune dalla maggiore altitudine di tutto il territorio circostante.
Qui è meraviglioso immergersi in un clima antico e fiabesco visitando il Museo Porcu Satta, dove sono custoditi abiti tradizionali di varie epoche storiche .
Una sosta in un locale tipico è d’obbligo, in quanto la specialità del borgo è il Fiore Sardo DOP, un pecorino realizzato a regola d’arte dal sapore forte ma estremamente gustoso.
Per non farsi mancare nulla, l’itinerario prosegue dirigendosi verso il mare e la pittoresca cittadina di Mamoiada, dove si svolge uno dei carnevali più celebri dell’intera regione. Qui è possibile acquistare le due maschere più tipiche, Mamuthones e Issohadores e visitare il Museo a loro dedicato.
Per i più religiosi o appassionati di storia interessante è anche la Chiesa della Madonna di Loreto, caratterizzata da un’architettura a pianta circolare perfettamente attinente con il luogo.
Come non citare poi Orgosolo, più noto come il paese dei murales, raffiguranti la storia della Sardegna, dell’Italia e del mondo intero attraverso suggestivi disegni sulle pareti.
Leggendo tra le righe è possibile riconoscere i principali avvenimenti politici e le guerre che hanno scosso il pianeta, rappresentate con una tale intensità da rimanere totalmente senza parole per lo stupore e la meraviglia.
Si tratta quasi di un museo a cielo aperto unico nel suo genere, che rapisce per intensità e originalità.
Lungo il percorso, gli amanti dell’olio extra vergine d’oliva non possono che fermarsi a Oliena, che produce una varietà dal sapore robusto e dal caratteristico colore verde intenso.
Finalmente giunti al mare, vi aspetta Dorgali, splendida località balneare lontana dall’affollamento dei paesi più conosciuti e visitati della costa.
Il Monte Bardia osserva dall’alto una location di tutto rispetto, interessante per la vasta produzione artigianale di gioielli e ceramiche uniche nel loro genere, che potranno impreziosire le vostre case con un manufatto ricco di storia ed echi antichi.
Graziose sono le numerose botteghe ancora concepite secondo l’ottica medioevale, così come le case di piccole dimensioni tutte raggruppate vicine.
Nemmeno a dirlo le spiagge sono bianche e l’acqua cristallina, capace di virare su varie tonalità di turchese in base all’ora del giorno.
Come non assaporare un calice di buon Cannonau in riva al mare, godendo del tepore del clima e del selvaggio paesaggio circostante immerso nella macchia mediterranea?
Numerose sono le cantine che incontrerete nel vostro percorso, come Colle Nivera, Nuraghe ‘e sole o Mastio, ognuna con la propria storia da raccontare e con una produzione di tutto rispetto che vi permetterà di riconciliarvi con la natura e la dimensione agricola e ancestrale ormai perduta per molti di noi.