Se siete appassionati di Formula 1 il nome di Jerez de la Frontera vi farà pensare a uno dei circuiti più appassionanti. Per chi invece ama i vini si tratta di una località capace di regalare soddisfazioni sublimi al palato, situata in Spagna, per l’esattezza nel cuore dell’Andalusia.
Il vino Jerez per eccellenza è lo Sherry, prodotto secondo una tradizione che ha origini millenarie. Un contesto in cui la mia passione per i vini non può che sprigionarsi a 360°, alla scoperta di procedure vinicole antiche e allo stesso innovative. Tutte da degustare.
Sherry: il vino di Jerez de la Frontera
Il vino di Jerez? Lo Sherry, indubbiamente.
Si tratta, entrando più nel dettaglio, di un vino fortificato la cui produzione coinvolge direttamente il territorio. La cittadina si trova non lontano da una delle località portuali più importanti dell’Europa, Cadice, e presenta un affaccio maestoso sull’Atlantico.
La sua storia è assaporabile nella produzione vinicola. Una pratica portata già dai Fenici e poi dai Greci e dai Romani, i quali spedivano da Jerez il vino fino alla capitale dell’Impero: qualcosa di possibile grazie all’importante gradazione alcolica.
Una tradizione che non si arresta nemmeno durante la dominazione araba e che poi prosegue con quella cristiana. Fino a quando nel pieno del Medioevo (per l’esattezza tra il Duecento e il Trecento) non viene bandito qualsiasi prodotto contenente alcol: il vino, naturalmente, non fa eccezione.
Le esportazioni riprendono ben presto e riguardano, appunto, lo Sherry, una parola le cui origini sono arabe, come testimonia l’etimologia composta dai lemmi “Saca” e “Xeris”.
I più appassionati in Europa sono gli inglesi, i quali amano i vini fortificati, contribuendo così alla diffusione della produzione di Jerez su scala internazionale.
Questa parte dell’Andalusia è inoltre rinomata per quanto riguarda il brandy e l’aceto, la cui maturazione avviene con la medesima tecnica adoperata per lo sherry: il Metodo Solera o Soleras.
Si tratta di una soluzione di invecchiamento dinamico, in grado di garantire una maturazione nel tempo con una qualità di eccellenza, la quale può anche durare per decenni. È in questo modo che nello Sherry vengono preservate le note aromatiche che lo rendono unico e riconoscibile.
Vino Jerez: i segreti dello Sherry
Se da un lato, come abbiamo avuto più modo di affermare, lo Sherry è per Jerez il vino per cui è più nota nell’ambito enologico, allo stesso tempo è necessario pensare che la sua declinazione non è unilaterale.
La produzione vede un’ampia gamma di accostamenti, i quali si prestano a molteplici abbinamenti, adatti a momenti diversi della giornata, dal pranzo alla cena passando per l’antipasto e il dolce.
Inoltre, alcuni Sherry sono utilizzati come ingrediente per la preparazione di drink consumati in tutto il mondo, non solo in Spagna, tra cui Sherry Cobbler e Sherry Twist.
Lo Sherry è stato il primo vino ad aver ottenuto la Denominacion de Origen (DO), una sorta di DOP spagnola. Essa interessa oltre al comune di Jerez de la Frontera le cittadine di Sanlucar de Barrameda e di El Puerto de Santa Maria.
Il territorio presenta un clima in cui la parte del leone la fa indubbiamente l’Oceano Atlantico insieme a due fiumi, il Rio Guadalquivir e il Rio Guadalete, e a un terreno a di origine calcarea fortemente umido durante il periodo primaverile e ricco di gesso.
L’umidità ha insieme alla temperatura un ruolo fondamentale non solo per quanto riguarda le note aromatiche ma anche la gradazione alcolica, la quale vede una media intorno al 15%. Un microclima speciale, unico in tutto il mondo.
C’è poi un altro elemento che influisce in maniera importante sulle caratteristiche del vino di Jerez de la Frontera. Si tratta dei lieviti con cui è realizzato, appartenenti alla famiglia dei Saccharomyces, che vanno a comporre una muffa particolare: la Flor.
le principali tipologie di Sherry
La produzione dello Sherry vede l’impiego di tre vitigni a bacca bianca: Pedro Ximenez, Muscatel e Palomino. Quest’ultimo è poco acido e ha quindi le caratteristiche ottimali per lo sviluppo della Flor, ma non è indicato per la produzione dei distillati come la rinomata acquavita andalusa.
Il vitigno Pedro Ximenez, invece, si presta per la realizzazione dei vini dolci appassiti, moscatel, fortificati fino a un massimo del 18%. Il colore è un elegante mogano scuro che ben si sposa e richiama l’aroma delicato e allo stesso tempo intenso di un’uva matura come quella lasciata appassire.
Classificare lo Sherry è un’operazione complessa. Le combinazioni sono tante e sono distinte in due gruppi principali: gli Sherry Fino, dal colore chiaro e dal gusto secco, e gli Sherry Oloroso, più scuri e acidi, con declinazioni che vanno dal secco fino al dolce, come per il già citato Pedro Ximenez, appartenente a tale categoria.
Gli Sherry della tipologia Fino
Fanno parte della tipologia Fino i seguenti Sherry:
- Fino. Il suo aroma raffinato viene bilanciato dal colore quasi impercettibile. Il gusto? Forte, chiaro e secco.
- Amontillado. Lo Sherry più maturo. A confermarlo è il colore nocciolato, mentre il sapore è meno secco di quanto si possa prevedere alla vista, questo grazie alla combinazione con uve Pedro Ximenez.
- Manzanilla. Un vino secco, delicato ed elegante, con un gusto in cui si respira l’aria dell’oceano. Va consumato non oltre i due giorni dall’apertura della bottiglia.
Gli Sherry della categoria Oloroso
Nella categoria Oloroso rientrano invece gli Oloroso, realizzati senza l’impiego della flor e con aromi che richiamano la tostatura della frutta secca e del caffè. La gradazione alcolica raggiunge un massimo di 20°, è quindi notevole, a fronte di un aroma tendente al dolce.
Anche il Palo Cortado è uno Sherry Oloroso, non diversamente da Pedro Ximenes, di cui già detto sopra. Presenta un fascino particolare, complice una produzione di eccezione. Impossibile poi non citare il Cream, il vino di Jerez pensato ad hoc per l’esportazione nel territorio inglese. I suoi sentori sono forti e richiamano la liquirizia.
Il vino di Jerez della Frontera è un mondo a sé, tutto da scoprire e con una particolare eleganza e raffinatezza, a fronte di una tradizione tanto antica quanto capace di trovare declinazioni sempre attuali.
La descrizione di questo articolo vuole essere soltanto un assaggio. Molto ci sarebbe ancora da dire.