I vini spumanti sono uno dei tipi di vino più popolari e apprezzati al mondo. Sono caratterizzati da bollicine che si formano naturalmente all’interno della bottiglia durante la fermentazione e conferiscono al vino un’effervescenza particolare e piacevole. Ma come sono fatti i vini spumanti?
La fermentazione ed i processi del vino spumante
La prima fase per la produzione di vini spumanti è la fermentazione. Il mosto, ovvero il succo d’uva ottenuto dalla pigiatura, viene fatto fermentare in vasche di acciaio o in botti di legno. Durante la fermentazione, gli zuccheri naturali dell’uva si trasformano in alcol, producendo anidride carbonica come sottoprodotto.
Dopo la prima fermentazione, il vino viene imbottigliato con l’aggiunta di una miscela di zucchero e lieviti, detta liqueur de tirage. Questa miscela provoca una seconda fermentazione all’interno della bottiglia, durante la quale si forma la caratteristica effervescenza del vino spumante.
Durante la seconda fermentazione, le bollicine di anidride carbonica si accumulano all’interno della bottiglia e si dissolvono nel vino. Questo processo prende il nome di “presa di spuma” e dura in media dalle quattro alle otto settimane, a seconda del tipo di vino spumante che si vuole ottenere.
Dopo la presa di spuma, le bottiglie vengono sottoposte a una serie di operazioni per eliminare le fecce, ovvero i residui della fermentazione. La tecnica più comune è la rimozione delle fecce tramite remuage, ovvero la rotazione della bottiglia su apposite tavole per far depositare le fecce nel collo della bottiglia.
Una volta che le fecce si sono accumulate nel collo della bottiglia, quest’ultimo viene immerso in una soluzione ghiacciata per congelare il sedimento. Successivamente, la bottiglia viene aperta e la pressione interna espelle il congelamento insieme alle fecce, senza perdere troppo vino. Questo processo è chiamato degorgement (sboccatura).
Dopo il degorgement, la bottiglia viene riempita con una miscela segreta di vino e zucchero, detta dosaggio. Questo passaggio è importante perché consente di bilanciare l’acidità del vino e di regolare il grado di dolcezza.
Dopo l’aggiunta del dosaggio, il vino viene lasciato a maturare in bottiglia per un periodo che varia da alcuni mesi a diversi anni, a seconda del tipo di vino spumante che si vuole ottenere. Durante questo periodo, il vino sviluppa aromi e sapori più complessi e raffinati.
Conclusioni
I vini spumanti sono il risultato di un processo di produzione complesso e delicato, che richiede tempo e attenzione alla qualità delle materie prime e alla maestria del produttore. Il metodo tradizionale, detto anche “champenoise” o “metodo classico”, è il più utilizzato per la produzione di vini spumanti di alta qualità in tutto il mondo.
Inoltre, esistono anche altri metodi di produzione dei vini spumanti, come il metodo Charmat o Martinotti, che prevede la fermentazione del vino in grandi vasche di acciaio inox con una successiva pressione per favorire la presa di spuma.
I vini spumanti possono essere prodotti con diverse uve, anche se le più comuni sono il Pinot Nero, lo Chardonnay e il Pinot Bianco. Il territorio di produzione è fondamentale per la qualità del vino, e sono famosi i vini spumanti prodotti nelle regioni francesi della Champagne e dell’Alsazia, ma anche in Italia, nella regione della Franciacorta, dello Champagne e dello Spumante Trento DOC.
In generale, i vini spumanti possono essere divisi in diverse categorie a seconda del loro grado di dolcezza: Brut Nature, Extra Brut, Brut, Extra Dry, Dry, Demi-sec e Dolce. Ognuna di queste categorie ha un grado di zucchero residuo differente, che influenza il sapore e la percezione gustativa del vino.
La produzione dei vini spumanti è un processo artigianale e complesso che richiede molta attenzione e cura. Tuttavia, il risultato è un prodotto unico e piacevole, apprezzato in tutto il mondo per la sua effervescenza e la sua complessità aromatica.