Malattie della vite

La vite, come tutte le altre piante ed esseri viventi, ha necessità di essere curata ed accudita affinché produca grappoli sani, ottimi per la successiva produzione di vino. 

Esistono, infatti, molte condizioni che possono impedire uno sviluppo ottimale dell’uva, o addirittura portare a una morte prematura della pianta. 

Si tratta di condizioni che possono riguardare l’impossibilità a maturare adeguatamente, ma anche quelle relative al decadimento della pianta, come le malattie della vite. 

Bisogna prima di tutto essere a conoscenza del fatto che ci sono delle fasi da tenere in considerazione nella coltivazione della vite, così da garantire al meglio la sua crescita, ma non solo: bisogna saper riconoscere i suoi malesseri ed essere a conoscenza di quali possono essere le malattie della vite e i rimedi. 

I parassiti

Tra le cause più frequenti di un decadimento prematuro della vite ci sono i parassiti.

Difficili da eliminare, gli attacchi da parte dei parassiti sono molto frequenti e talvolta nemmeno visibili a occhio nudo.

Per questo è necessario porre particolare attenzione a ogni segnale per riuscire a cogliere la presenza di una problematica, come ad esempio la colorazione delle foglie o un ritardo nell’agostamento della vite. 

Quelli di cui vi parleremo sono i parassiti che abitualmente possono attaccare la nostra pianta. 

Fillossera

Uno dei più frequenti e pericolosi parassiti della vite.

Sono piccolissimi afidi originari dell’America del Nord che si attaccano alle radici della pianta, nutrendosene. In questo modo, impediscono quasi del tutto la capacità della vite di assorbire i nutrienti dal terreno e la portano così a un rapido decadimento e alla morte. 

È possibile riconoscere un’infestazione da fillossera dalla presenza di alcune galle sulle foglie, dove sono radunate le loro uova, o galle sulle radici, dove si trova l’afide per nutrirsi.

Per il momento, il metodo migliore per liberarsi della fillossera è quello di dare origine a viti tramite l’innesto, oppure con l’uso di pesticidi adatti, ma solo qualora l’infestazione sia già molto grave. 

La tignoletta della vite

Originaria dell’Italia, si è diffusa da poco anche in America. 

Si tratta di una falena le cui larve si nutrono di foglie e bacche della vite, ma può attaccare anche altre piante come il rosmarino o il mandorlo. 

Il danno, perciò, non è a carico della falena in sé ma delle larve e il rimedio più indicato per fermare questo genere di infestazioni è quello di impedire alla femmina di deporre sulle foglie le sue uova.

Sono suggerite, quindi, trappole a feromoni che attirano il maschio della tignoletta, gli impediscono di incontrarsi con la femmina e fecondare così le uova. 

Come per la fillossera, è consentito il ricorso a prodotti chimici solo in caso di infestazioni già gravi a cui non c’è modo di porre rimedio in altro modo. 

Falena delle bacche dell’uva

Originaria del Nord America, questa falena è una delle più detestate dai viticoltori in quanto l’unico metodo per riuscire a tenerle lontane dai vitigni è prevenire il loro arrivo. Queste falene infatti hanno una resistenza ai pesticidi, e una volta presenti risulta davvero difficile liberarsene. 

La falena delle bacche dell’uva sverna nel terreno, il più delle volte, e deposita le proprie uova sui fiori prima dell’agostamento della vite. Le larve, una volta schiuse le uova, inizieranno a nutrirsi dei grappoli nel pieno della loro maturazione, scavando tunnel all’interno della bacca e rendendola così inutilizzabile.

L’unico modo per liberarsi di questo parassita è tramite trappole ai feromoni e il costante monitoraggio ed eliminazione delle erbacce. 

Funghi e spore

Non solo i parassiti, ma i funghi con le loro spore sono molto frequenti ed estremamente dannosi per la salute della nostra vite.

Peronospora

È una delle malattie più gravi e si manifesta soprattutto nelle zone calde e umide, nei periodi primaverili ed estivi, in particolare dopo lunghe piogge. 

È possibile riconoscere la presenza della malattia dalla presenza di macchie ad olio sulla superficie superiore delle foglie e della muffa biancastra su quella inferiore. 

La presenza della peronospora causa la necrosi dei germogli e l’appassimento dei fiori, con conseguente caduta. Se l’infezione si verifica quando l’uva è già presente, le bacche si induriscono, si raggrinziscono e infine cadono

Il metodo migliore per impedire l’insorgenza della malattia è la buona cura della pianta, con l’adeguata potatura, il controllo della presenza di piante infette nei dintorni, l’eliminazione delle foglie morte, la disinfezione degli attrezzi e la buona esposizione al sole. 

Mal dell’esca (o complesso di Esca)

L’Esca è causata da una combinazione di più funghi, per questo viene chiamata complesso di Esca.

Attacca soprattutto il tronco, ma riuscire a scorgere i sintomi non è facile, infatti a volte è chiamata anche “malattia invisibile”.

Ciò che è possibile notare sono degli scolorimenti in un taglio trasversale al tronco o, talvolta, il suo indebolimento e ingiallimento. Anche la colorazione delle foglie può cambiare, con caratteristiche strisce tigrate, oppure possono comparire macchioline scure sulle bacche. 

Una vite con l’Esca risulta indebolita, poco produttiva e talvolta può persino morire, per questo l’Esca rientra tra le più subdole tra le malattie della vite e i rimedi riguardano principalmente la prevenzione con: disinfezione dei locali, delle ferite da potatura e degli strumenti, e la rimozione delle piante malate. 

Marciume nero

Anche questa malattia fungina, come le altre, è favorita dal clima caldo e umido, e si trasmette tramite contatto con altre piante infette. 

Colpisce tutte le parti verdi della pianta, ma le conseguenze più evidenti e più gravi si hanno sul frutto, che si ammorbidisce, ammuffisce, marcisce e infine cade. 

Proprio questi acini caduti a terra saranno vettore di contagio con altre piante e possono essere diffuse e trasportate altrove anche dal vento o dagli animali.

Il rimedio ideale, anche in questo caso, è la prevenzione, con la disinfezione dei locali, degli attrezzi, il costante monitoraggio della salute delle viti e la rapida rimozione di quelle che sono malate. 

Può essere fattore protettivo, infine, assicurare un’adeguata distanza tra le piante, favorire l’areazione e disporre le viti in modo che abbiano sempre una corretta esposizione al sole. 

La vite, come tutti gli esseri viventi, può andare incontro a periodi di malattia che possono compromettere la produzione delle bacche e del vino. I danni maggiori derivano dalla presenza di funghi o parassiti, che è bene saper riconoscere così da poter intervenire repentinamente. 

Occuparsi di un vitigno può, quindi, non essere facile, ma con le giuste conoscenze e attenzioni sapremo dar vita a delle ottime bacche e un vino perfetto.

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