Innesto della vite

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La fillossera è uno degli insetti parassiti più pericolosi per la vite, essendone particolarmente vorace, ma per fortuna ad oggi esiste un metodo naturale per combatterla: una varietà di vite americana che è naturalmente resistente al suo attacco. 

Per trasmettere questa capacità anche alle altre varietà, i viticoltori hanno preso l’abitudine, quindi, di piantare le viti per innesto, usando proprio quella varietà americana come portainnesto, così da far in modo che si trasmettesse la resistenza alla fillossera. 

Per questo saper innestare è alla base di vini di qualità, perché vini prodotti da viti piantate con innesto saranno vini sani e in grado di sopravvivere alla maggior parte dei parassiti.

Cos’è l’innesto

L’innesto è un’operazione che permette la crescita di una pianta del tutto nuova a partire dall’unione di due della stessa specie o di specie differenti. 

In altre parole, si fa riferimento a un portainnesto, ovvero una base, e una marza (o nesto) di un’altra pianta, che viene inserito e unito alla base, tramite un taglio nella corteccia. 

Il ramo, ancora vivo, assorbirà le sostanze del portainnesto, crescerà e alla fine si unirà a questo dando vita a una varietà di pianta tutta nuova. Questo perché nell’innesto le caratteristiche delle due piante utilizzate si uniscono e si combinano tra loro. 

Per questo l’innesto della vite è in grado di salvarla dagli attacchi della fillossera: perché le varietà attuali sono state innestate su quella americana, resistente all’attacco dell’insetto, e ne hanno preso perciò questa caratteristica. 

Come avviene l’innesto della vite

Come detto poco sopra, l’innesto è l’unione di due varietà di pianta che vengono fatte “cicatrizzare” insieme affinché diventino una sola. 

Ma quale parte della pianta si usa per fare questo procedimento?

Per dare risposta a questa domanda possiamo fare riferimento a due tipi di innesto:

  • Innesto a marza: un ramoscello contenente almeno 3 o 4 gemme viene accuratamente reciso alla base e unito al tronco di un’altra pianta, il portainnesto.
  • Innesto a gemma: in questo caso non si utilizza un rametto, ovvero la marza, ma una sola gemma, che viene innestata nel tronco del portainnesto.

Esiste infine una tipologia di innesto con intermedio, ovvero un innesto che prevede l’uso di una o più marze o gemme prese tutte da varietà diverse, così da ottenere alla fine una pianta di varietà mista.

Tipologie di innesti a marza

Innesto a corona

L’innesto a corona è uno dei più semplici perché richiede una precisione nel taglio molto minima, a differenza delle altre tipologie di innesto.

La marza della varietà di uva che vogliamo far crescere viene prelevata dalla sua pianta originale circa una settimana prima ed è importante che abbia già almeno 3 o 4 gemme. Va conservata in un posto fresco, anche in frigorifero, e va preparata effettuando un taglio a penna o a becco di clarino sull’estremità.

La marza poi verrà inserita nel portainnesto tra la corteccia e il legno della zona cambiale, in modo che la parte scortecciata della marza sia a stretto contatto con quest’ultima. Il tutto, infine, viene fissato con del nastro o della corda. 

Con la tipologia a corona è possibile innestare più marze su uno stesso portainnesto, per questo viene chiamato a corona. 

Innesto a triangolo

Si tratta di un innesto a marza dove il portainnesto necessita di essere reciso in modo da avere un piano orizzontale, come nel caso dell’innesto a corona. 

È necessario avere la base più liscia possibile, aiutandosi con un coltellino da innesto, dopodiché si prepara l’alloggiamento facendo un’incisione a triangolo sul bordo esterno, tagliando via la corteccia e parte della zona cambiale.

Qui, infine, andrà inserita successivamente la marza su cui è stata precedentemente effettuata un’incisione a penna.

Innesto a doppio spacco

Infine, un’altra tipologia di innesto a marza molto comune è l’innesto a doppio spacco, o all’inglese. Si tratta di un taglio che viene fatto trasversalmente sia sul tronco del portinnesto che sulla marza, in modo che i due uniti possano combaciare.

Per aumentare la superficie di contatto ed evitare che i due possano muoversi, anche solo accidentalmente, viene effettuata una seconda incisione più in profondità, leggermente inclinata, così da creare una specie di linguetta.  

È quindi necessario che i due abbiano lo stesso diametro e il taglio deve essere preciso, ma soddisfatte queste condizioni questo risulta essere tra i più utilizzati nel campo dell’innesto della vite, in quanto è quello con maggior probabilità di successo. 

Tipologie di innesto a gemma

Innesto a gemma dormiente

Questo tipo di innesto consiste nel prelevare dai rami dell’albero madre delle gemme, invece che rami interi, e inserirle all’interno del tronco del portainnesto. 

La tecnica della gemma dormiente ha il vantaggio che la gemma può essere prelevata e innestata immediatamente, senza aver bisogno di essere conservata prima.

Viene solitamente fatta un’incisione a T della stessa dimensione della gemma prelevata, in modo che la corteccia si sollevi un po’, ma se questo non avviene è possibile irrigare la pianta e aspettare qualche giorno. 

Infine, la gemma viene inserita nella corteccia e fissata con del nastro o dello spago. 

Innesto a scheggia

È molto simile all’innesto a gemma dormiente, in quanto si tratta di prelevare la gemma dalla marza e alloggiarla sul tronco.

La differenza sostanziale è che in questo caso sul portainnesto non viene fatta un’incisione a T, ma un vero e proprio alloggiamento, tagliando una linguetta di tronco, che va dall’alto verso il basso leggermente più in profondità e con un appoggio orizzontale sul fondo. 

La gemma dovrà avere le stesse identiche dimensioni dell’alloggiamento, andrà adagiata perfettamente combaciante e legata anche questa volta con spago o nastro. 

È uno dei tipi di innesto della vite più frequenti, utile soprattutto quando il tronco risulta troppo rigido per essere sollevato e richiuso come nel caso della gemma dormiente. 

Conclusioni

Gli innesti si sono rivelati fondamentali nella crescita e coltivazione della vite, in quanto solo in questo modo è stato possibile combattere l’invasione della fillossera, un insetto altamente distruttivo.

Esistono diverse tipologie di innesti, sia a marza, ovvero con l’uso di rami contenenti gemme, che di gemme stesse, e conoscerli, oltre che essere in grado di realizzarli, è ciò che può far la differenza per la riuscita di un vino di qualità.

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