Il vino scade? Una guida completa per capirlo

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Chi non ha molta esperienza di vini si sarà domandato almeno una volta se il vino scade guardando magari sul retro di una bottiglia dimenticata da tempo nella propria dispensa o su uno scaffale al supermercato se c’è una data che identifica ciò.

Vi sarete però sicuramente resi conto che questo dato non c’è e il motivo è semplice. Non è infatti possibile stabilire con certezza una data di scadenza ed è quindi un’impresa difficile capire quando il vino non sarà più buono. 

Si tratta d’altronde di un prodotto vivo, soggetto a continue evoluzioni e che segue un vero e proprio processo di maturazione, anche dopo che è stato imbottigliato. Non dimentichiamo, d’altro canto, che questo significa anche che alcune bottiglie potrebbero perdere il gusto originario, così come altre assumere invece col tempo toni e sfumature diverse.

In definitiva, quando ci apprestiamo alla scelta dei vini, meglio tener presente che i produttori per legge non hanno alcun obbligo a indicare una data di scadenza sull’etichetta, ma esistono però fattori che possono comunque influenzarne lo sviluppo, la maturazione o il deperimento

Perché il vino scade e quali fattori considerare

Abbiamo già fatto a inizio articolo un’importante premessa, ovvero che per capire se il vino scade davvero oppure no bisogna comprendere anche che stiamo parlando di un prodotto vivo e soggetto a molti cambiamentinel suo lungo percorso.

Se, quindi, non c’è legge che obblighi a dare una data di scadenza precisa, bisogna comunque considerare che ogni tipologia di prodotto può avere una determinata longevità in base a una serie di fattori ben precisi.

Bisognerebbe in primo luogo domandarsi come le bottiglie siano state conservate, o quali sono le caratteristiche dell’uva utilizzata dal produttore. Un vino che è stato mantenuto in condizioni ideali, tenuto ad esempio a una temperatura sempre costante e senza alcuno sbalzo termico, al buio, non soggetto a brusche vibrazioni e ben sigillato, si manterrà senza dubbio meglio.

Anche la zona di produzione, l’annata, e il vitigno stesso possono essere elementi importanti. Oltre a porci questi quesiti, bisognerebbe poi considerare una serie di elementi fondamentali.

In primo luogo, l’acidità del vino, ma anche la tannicità, la percentuale zuccherina in esso contenuta e infine il grado alcolico, questo proprio perché sono tutte caratteristiche che ne determinarono la sua capacità di conservazione nel tempo.

I vini cosiddetti giovani o poco alcolici, con una minima percentuale di zuccheri e poco acidi, sono infatti quelli destinati a deteriorarsi prima e a non mantenere il loro sapore originario.

Cosa può influenzare la sua longevità?

Come abbiamo visto, dire che il vino scade può non avere una vera valenza sul piano legislativo, ma ci sono comunque modi per capire se il bicchiere che stiamo sorseggiando ha mantenuto intatto tutto il suo valore.

Nello specifico, se da un lato abbiamo visto cosa può influire sulla sua cattiva conservazione, ora capiamo invece quali sono i fattori che aiutano a preservarlo al meglio.

In primo luogo, ciò che consentirà di determinare se una bottiglia è destinata o meno a conservare le sue sfumature e tutte le sue proprietà organolettiche è certamente la presenza di quattro elementi in particolare: 

  • gli zuccheri; 
  • gli acidi tannini; 
  • i tannini;
  • i minerali.

Per sapere se il vino scade, o meglio, per capire se la bottiglia che stiamo per bere è ancora in ottimo stato, basterà considerare in che percentuale questi sono presenti al suo interno, così da determinare quanto lunga sarà la sua vita.

Non dimentichiamo però che molto sicuramente dipende anche dalle tecniche di vinificazione che sono state usate e dal processo di maturazione in botte che continua a verificarsi anche quando il vino viene imbottigliato. 

Quando sull’etichetta leggiamo un’alta percentuale di tannini, da lì è possibile capire che la bottiglia ha subito una maturazione all’interno di botti in legno e ciò ne assicurerà una conservazione più duratura.

Al contrario, i vini che presentano una bassa acidità e che hanno subito l’affinamento in botti di acciaio saranno prodotti che dovranno essere consumati giovani. Tutti questi fattori saranno decisivi per capire dopo quanto scade la bottiglia che abbiamo scelto di acquistare.

Quando scade il vino rosso e cosa c’è da sapere

In linea generale, possiamo asserire che una bottiglia di vino rosso invecchia più di ogni altra tipologia in commercio. Non mancano di certo le eccezioni, influenzate come possiamo intuire dai tanti fattori accennati in precedenza, ma questo già ci da un buon punto di partenza.

Se, infatti, acquistiamo un vino rosso da invecchiamento corposo e strutturato, con un’alta presenza di tannini e con un grado alcolico elevato, corposo e strutturato, sapremo di avere a che fare con una bottiglia destinata a durare a lungo e che maturerà ancora per anni nella sua bottiglia.

Pensiamo che ci sono bottiglie di Barolo o Amarone che arrivano addirittura a 30, 40 o anche 50 anni di conservazione. Un traguardo di tutto rispetto insomma. Al contrario, acquistare un vino rosso frizzante e delicato, giovane e con un basso grado alcolico, significherà doverlo consumare prima. 

Ne è un esempio il Lambrusco, un vino che scade presto e che presenta una percentuale bassa di fattori ossidanti. In questo caso bisognerà consumare il prodotto entro un anno dalla vendemmia.

Quando scade il vino bianco e perché

Se parliamo di vini bianchi, sicuramente c’è da sapere che il vino scade prima in questo caso, ma per tanti versi il discorso resta simile.

Innanzitutto esistono anche in questa categoria prodotti da invecchiamento che possono arrivare a una longevità pari a diversi anni.

Il motivo è da ricercarsi nella sua struttura e nel grado alcolico sicuramente inferiore. Stesso discorso va fatto anche per i vini rosati, che come abbiamo già detto sono poco duraturi e più facilmente perdono le loro proprietà originali, meglio quindi berli in fretta.

Per concludere, vogliamo ricordare che tutte le informazioni date fino a questo momento riguardano ovviamente un vino che è ancora chiuso all’interno della sua bottiglia. Una volta aperto, il vino scade, o meglio, si ossiderà facilmente.

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