Una diceria che ha fatto la storia
Tutte le leggende si tramandano, circolano indisturbate, animano le discussioni stimolano la fantasia è sempre nota la narrazione, dettagli e particolari si aggiungono e si sottraggono man mano che il tempo porta il racconto in luoghi lontani, tutti conoscono la storiella del cucchiaino come tappo spumante ma nessuno sa chi sia stato a raccontarla la prima volta.
Storiella, perché di questo si tratta, anche se ovunque e da molto tempo è tramandata a voce, passa sussurrata di casa in casa, da tavola a cantina, ormai tutti in un modo o nell’altro si sono convinti che questa diceria sia verità e comunque anche se non lo si crede possibile almeno una volta in ogni casa il manico di un cucchiaino è finito dentro il collo della bottiglia , anche solo per poter constatarne l’efficacia, perché se tutti lo dicono da anni allora qualche cosa di vero c’è , altrimenti che lo si racconterebbe a fare?
Una magia senza abracadabra
Secondo la novella in questione una volta che il tappo spumante schizza via dal collo della bottiglia, è inutile recuperarlo per cercare di riposizionarlo al proprio posto, là dove nella bottiglia avanzi del vino spumante. Al tappo spumante, sempre secondo la leggenda, andrà sostituito un cucchiaino d’acciaio inossidabile che resterà a penzolare all’interno del collo della bottiglia conservando inalterata l’effervescenza, il gusto e la freschezza del prodotto avanzato.
Quali caratteristiche debba avere il cucchiaio in questione per risultare efficace non è ben specificato, alcuni sostengono debba essere molto freddo prima di rivestire l’importante ruolo magico, altri dicono che sia necessario sostituire al tappo spumante un cucchiaio in argento ( forse il valore dell’oggetto aumenta l’efficacia, chissà).
La logica fa pensare che sia solo un trucco, un abracadabra farlocco.
Non può essere vero, il cucchiaino non potrà mai conservare niente di niente dato che non chiude ermeticamente la bottiglia e di conseguenza non avrà nessun potere magico di conservazione di nessun tipo, le bollicine evaporeranno via in pochissimo tempo e se la bottiglia si rovescia accidentalmente tutto il vino rimasto fuoriesce senza freno.
Eppure sarà per il nostro essere fanciullesco, o magari per il fatto che le favole piacciono a grandi e piccini e forse nonostante le apparenze tutti abbiamo voglia di credere a questa magia raccontata, d’altronde ha fatto il giro del mondo!
Quando la scienza dice basta
Prendiamo ad esempio il momento nel quale il tappo spumante viene tirato via dalla bottiglia; notiamo subito, ancor prima di liberare lo spumante, la forte pressione che produce il gas all’interno della bottiglia.
Il tappo spumante schizza via se non viene trattenuto e molto spesso subito dopo l’apertura si nota la fuoriuscita di un leggero fumo bianco; altro non è che anidride carbonica, le bollicine del gas che premevano sul tappo escono fuori e a contatto con l’aria si vaporizzano .
Una volta aperta la bottiglia e versato il contenuto del vino spumante o dello champagne nel nostro flute, possiamo constatare il movimento vorticoso delle bollicine gassose che inevitabilmente cercano la strada verso la superficie.
Questo effetto continua fintanto che il gas all’interno del liquido rimane attivo, ma se al momento dell’apertura del tappo spumante la potenza del gas è addirittura violenta, basteranno poche ore perché si disperda nell’aria senza possibilità di rimedio.
Ricercatori a lavoro
Il professor Zare, uno studioso americano, insieme ad un gruppetto di attenti osservatori amanti del buon vino, nel 1994 vollero provare a screditare la leggenda di conservazione del prodotto grazie al cucchiaino, d’altronde la scienza deve testare e dimostrare gli eventi prima di negare o confermare le teorie
La prova scientifica fu fatta: tirarono via dieci tappi spumante da diverse bottiglie di diversa qualità, alcune vennero lasciate aperte per una giornata, sulle altre venne posto all’interno il manico del cucchiaio, trascorse le ventiquattro ore che avevano programmato di attendere per valutare gli effetti dell’esperimento si trovarono tutti insieme per l’assaggio. Il risultato? Nessuno.
Zare e i suoi amici assaggiano prima i vini spumante che erano restati per una giornata protetti dal cucchiaino magico, notando che non avevano mantenuto nessuna peculiarità di gusto né di effervescenza rispetto al vino contenuto nelle bottiglie che avevano atteso lo stesso tempo aperte senza l’aiuto della magia.
Nessuna delle bottiglie superò il test, tutto il vino spumante sia quello aperto che quello parzialmente protetto dal cucchiaino era da buttare.
L’anno successivo una coppia di esperti Francesi insieme ad un nutrito gruppo del Comité interprofessionnel du vin de Champagne; il comitato nato nel 1941 per volontà dal governo francese per tutelare il patrimonio del vigneron e dei négociant che lavora a beneficio della vite e il vino champagne e dei suoi produttori.
Insomma questi signori esperti qualificati nel settore, si sono presi la briga di smentire una volta per tutte l’efficacia del cucchiaino nel mantenimento dell’effervescenza nel vino spumante una volta privato del proprio tappo spumante.
L’esperimento era dunque al suo bis, perché i francesi non potevano certo essere da meno dei colleghi americani, volevano avere voce in capitolo sulla questione facendo addirittura come abbiamo gia detto uno studio sistematico riportadando i dati raccolti nero su bianco sulla rivista specializzata nel settore; Le Vigneron Champenois.
La ricerca portata avanti da questi esperti vide come protagoniste varie bottiglie , questa volta appartenenti ad un solo tipo di Champagne proveniente da una stessa vinificazione. Una volta private del tappo spumante e misurate le caratteristiche della pressione iniziale, svuotarono in parte le bottiglie lasciando all’interno di ognuna una dose diversa di prodotto.
Alcune delle bottiglie testate furono parzialmente chiuse grazie all’introduzione del cucchiaio capovolto, altre restarono totalmente aperte, altre ancora chiuse con tappo spumante ermetico. Assaggiate dagli esperti a vari step durante l’arco della giornata fino alle 72 ore successive all’apertura .
Il vino spumante aperto e quello chiuso approssimativamente dal cucchiaino, erano due soluzioni identiche con sapore stantio e il forte gusto prevalentemente dolciastro che acquisisce il vino spumante dopo che l’anidride carbonica evapora totalmente.
Invece le bottiglie che erano state aperte, svuotate, poi di nuovo chiuse con il tappo in maniera ermetica, avevano conservato intatte le caratteristiche per tutto il primo e il secondo giorno. Dopo tre giorni resisteva solo una piccola parte dell’effervescenza seppur ancora percettibile.
Constatato questo fatto, provato come abbiamo appena detto nei due continenti da esperti e ricercatori che non solo hanno testato ma per valore della ricerca hanno anche giustamente raccolto il risultato della teoria riportando i dati emersi dai test nel documento pubblicato.
Dovrebbe essere più che sufficiente adesso con alla mano queste prove sul campo, dichiarare che mettere il manico del cucchiaino all’interno del collo della bottiglia altro non è che un’azione senza senso.
Consigli efficaci soluzioni pratiche
L ’unico sistema veramente efficace per gustare tutte le pregiate effervescenze del vino spumante, sicuramente è quello di aprire una bottiglia e non lasciare niente al domani, questa sarebbe la soluzione ideale, perché anche andando a tappare ermeticamente il vino e sostituire il tappo spumante con uno ermetico, le proprietà, la ricchezza corposa delle bollicine e la pienezza del prodotto fermentato, sicuramente non saranno più le stesse di quelle assaporate al momento dell’apertura.
Quando si hanno varie bottiglie e tanti commensali che gustano il prodotto è sempre consigliabile aprire una bottiglia per volta, mano a mano che il vino spumante viene consumato così che tutti anche ad un secondo assaggio tutti potranno godere delle caratteristiche di gusto e aroma senza inutile spreco.
Molto spesso presi dall’ euforia di festeggiare,vengono aperte più bottiglie contemporaneamente lasciando spesso cintelli di prodotto che andranno inevitabilmente buttati.
Avendo l’esigenza di conservare il vino spumante rimasto, perché alle volte è impossibile fare diversamente, sarà opportuno procedere in questo modo: travasare il contenuto in una bottiglia più piccola in modo che il liquido all’interno arrivi a coprire tutto il volume del contenitore, dopodiché dovrete avere a disposizione un buon tappo spumante a chiusura ermetica.
Non economizzate, la scelta di un buon prodotto saprà garantire la migliore conservazione del vostro vino spumante, optate per un materiale di qualità: l’acciaio inossidabile è uno dei più utilizzati per il tappo spumante ermetico dato che non rilascia odori ne altera i sapori delle bevande .
Esistono diverse tipologie di tappo spumante, uno tra i tanti è il sistema brevettato che tramite un’apposita pompetta utilizzata su adeguate chiusure è in grado di ripristinare il sottovuoto.
La peculiarità di azzerare il vuoto all’interno della bottiglia a seconda del contenuto disponibile in essa, riesce a garantire una buona conservazione del prodotto.
Parlando di tappi spumante ermetici sono ottimi quelli dotati di sistema a molla, questo meccanismo si blocca chiudendo ermeticamente la bottiglia grazie ad un pulsante posto sulla parte superiore, una volta che andrete ad inserire il tappo e avrete premuto il pulsante la bottiglia risulterà chiusa ermeticamente e il vostro prodotto disperderà l’anidride carbonica molto più lentamente, sarete così in grado di gustare il vostro vino con ancora intatte le caratteristiche gusto- olfattive e la originaria effervescenza per uno o due giorni dopo l’apertura.
Come già avevamo accennato, il trucco al quale dovete attenervi affinché la conservazione del prodotto sia la più efficace possibile, è quello di dotare la vostra dispensa di bottiglie di vetro da 50 cl dove andrete a travasare il vino spumante rimasto che avete la necessità di conservare.
Questo semplicemente perché eliminando l’aria dentro la bottiglia, la pressione del gas si manterrà attiva anche nel caso che abbiate a disposizione solamente il tappo spumante della bottiglia originale. Dovrete nel caso riadattarlo per essere introdotto nel foro di chiusura della piccola bottiglia che andrete ad utilizzare.
Noterete che le particelle di anidride carbonica, non non avendo lo spazio necessario per salire tutte insieme andranno nuovamente a premere sul tappo e dato che la bottiglia completamente riempita sarà naturalmente priva di aria, il prodotto rimarrà fragrante e frizzante molto più tempo.