Concimazione della Vite: Tecniche e Strategie

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Quella della concimazione della vite è una fase fondamentale per il corretto sviluppo delle piante e di conseguenza dell’uva: può essere effettuata in diversi modi, ma in tutti i casi coinvolge l’applicazione di sostanze fertilizzanti che apportano nutrienti essenziali per la crescita e lo sviluppo delle piante.

Prima di pensare a come eseguire la concimazione della vite può essere utile informarsi su un blog ricco di informazioni, per capire intanto che ciascun vigneto presenta differenti necessità nutrizionali, in base al suolo su cui si trova.

Analisi del suolo 

Eventuali carenze nutrizionali sono infatti rilevate a partire dall’analisi del suolo, per la quale l’ideale è affidarsi ad un agronomo, questo tipo di analisi è particolarmente utile soprattutto nelle prime fasi di trasformazione di un terreno in un vigneto.

La verifica viene svolta attraverso una serie di analisi da effettuare direttamente sul terreno del vigneto. Queste analisi comprendono la granulometria, la concentrazione di nutrienti nel terreno, il calcare totale e quello attivo, la presenza di sostanza organica e la capacità di scambio del terreno.

Una volta verificate queste variabili si può andare a stabilire la concimazione della vite adatta per quel tipo di terreno, sempre tenendo conto di un altro fattore fondamentale, ovvero l’età delle piante, che a seconda delle fasi determinerà esigenze differenti.

I tre tipi di concimazione della vite

In base al periodo di vita del vigneto è necessaria una concimazione diversa.

  • La concimazione di fondo è quella che si esegue nel caso di messa a dimora della pianta, quando il terreno è in fase di lavorazione.
  • La concimazione di allevamento riguarda la fase intermedia, ogni anno fino al raggiungimento della piena maturità delle piante, ovvero circa al terzo anno.
  • La concimazione di produzione è quella che viene praticata sulle piante quando queste sono già adulte e produttive.

Nella concimazione di fondo si procede iniziando con l’utilizzo di letame maturo, a cui aggiungere eventualmente fosforo e potassio, e in caso di carenza calcio e magnesio.
Per un ettaro sono consigliati tra i 500 e gli 800 quintali di letame, tra i 200 e i 1000 kg di potassio, tra i 200 e i 500 kg di fosforo e tra i 10 e i 25 kg di boro.

La concimazione di allevamento è da effettuare idealmente in autunno, con la principale novità che consiste nell’introduzione dell’azoto, in quantità variabili in base alle caratteristiche del terreno e alla vigoria del vitigno. Una quantità media è di 50 kg per ettaro il primo anno di allevamento, quantità che raddoppia nel secondo anno di allevamento.

Arrivati al terzo anno, se l’irrigazione e la concimazione della vite da vino sono stati svolti correttamente, il vigneto è finalmente produttivo. Una volta terminata la raccolta è necessario procedere con le operazioni di pulizia della pianta e di potatura, per poi passare alla sistemazione del terreno e alla concimazione di produzione.

Questa è da effettuare in tre tempi, le prime due parti durante la fase vegetativa delle piante, mentre l’ultima a fine settembre, con una concentrazione maggiore di fosforo e potassio

Perché utilizzare concimi a base di letame

I concimi a base di letame presentano diversi vantaggi che li rendono una scelta popolare per la concimazione della vite da vino e più in generale per l’agricoltura e l’orticoltura. Vediamo quali sono.

Contengono nutrienti naturali: il letame è una fonte naturale di elementi come azoto, fosforo e potassio, che sono essenziali per la crescita delle piante. Questi nutrienti sono rilasciati gradualmente nel terreno durante il processo di decomposizione del letame, fornendo una nutrizione equilibrata alle piante nel corso del tempo.

Miglioramento della struttura del suolo: l’aggiunta di letame al suolo migliora la sua struttura e la sua capacità di trattenere l’umidità. Il letame contiene sostanza organica che aiuta ad aumentare la porosità del terreno, facilitando il drenaggio dell’acqua e la circolazione dell’aria, favorendo lo sviluppo di radici sane.

I concimi a base di letame arricchiscono il suolo di sostanza organica, che a sua volta favorisce la proliferazione di microrganismi utili come batteri e funghi. Questi aiutano a decomporre la materia organica nel suolo, trasformandola in nutrienti più facilmente assimilabili dalle piante.

Sostenibilità ed eco-compatibilità: l’uso di concimi a base di letame favorisce la sostenibilità agricola. Il letame è una risorsa rinnovabile e riciclabile, derivata dai rifiuti animali o vegetali. Utilizzare il letame come concime riduce la dipendenza dai fertilizzanti chimici sintetici.

Costo inferiore: spesso il letame è più economico rispetto ai fertilizzanti chimici. Se si dispone di una fonte di letame nella propria azienda agricola o si ha accesso a un fornitore locale, si può ottenere una concimazione della vite a un costo inferiore rispetto agli altri tipi di fertilizzanti.

Riconoscimento visivo delle carenze nutrizionali

Vediamo adesso come possono essere riconosciute, attraverso l’osservazione delle foglie, eventuali carenze nutritive nella vite, utile nel caso non si voglia effettuare analisi di laboratorio.

Si può sospettare una carenza di azoto, in realtà piuttosto rara, nel caso di ingiallimento di foglie adulte e gracilità della pianta, poca produttività e scarsa maturazione dei frutti. Una carenza di azoto ha ripercussioni anche sull’attività dei lieviti in fase di vinificazione. 

Segnali di una carenza di potassio si manifestano con un ingiallimento e disseccamento dei margini delle foglie e, durante la fase estiva, con un imbrunimento dei lembi delle foglie basali.

La carenza di potassio porta ad un rallentamento della maturazione degli acini, nonché a scarsa maturazione dei germogli e poca resistenza allo stress ambientale. I terreni argillosi, troppo sciolti o ricchi di magnesio sono più soggetti a questo tipo di carenza.

La carenza di ferro, nota anche come clorosi ferrica, si manifesta attraverso la comparsa di foglie gialle con venature verdi. Se non si va ad intervenire le conseguenze saranno uno scarso accrescimento dei germogli e uno sviluppo disomogeneo degli acini del grappolo.

Una carenza di boro è rilevabile in una crescita ridotta della pianta, rami deboli, foglie deformate, piccole e fragili, fino a frutti irregolari e deformi.

La carenza di boro nella vite può influire negativamente sulla sua crescita e sulla produzione dei frutti. Il boro è un micronutriente essenziale per molte piante, inclusa la vite, e svolge diversi ruoli chiave nel metabolismo vegetale.

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