Le castagne sono un frutto tipico della stagione autunnale, ricco di gusto e in grado di fornire un apporto nutritivo considerevole: non a caso hanno rappresentato per le popolazioni dei tempi passati un alimento in grado di assicurare un livello importante di sussistenza.
L’abbinamento castagne vino è uno dei più interessanti all’interno della wine experience, questo grazie non solo alla varietà della produzione vinicola ma anche alla versatilità di questo ingrediente in cucina.
Parliamo di un alimento che si rivela gradevole al palato sia da solo, cotto e persino crudo, sia all’interno di molteplici preparazioni, dolci e salate.
Il vino, quando scelto con maestria, permette alla castagna di sprigionare tutta la sua bontà, andando ad appagare lo stomaco e soprattutto il cuore, rischiarando l’animo.
Castagne e vino: dove raccogliere il frutto in autunno
Una delle chiavi per l’abbinamento castagne e vino è quella di considerare il luogo di provenienza del frutto, particolarmente diffuso lungo lo Stivale, dove sono oltre 800.000 gli ettari di terreno che ne presentano la coltivazione.
È possibile ammirare i boschi di castagni tutto l’anno, da Nord a Sud. Per chi ama dedicarsi alla ricerca e alla raccolta del frutto il periodo migliore è l’autunno, dove non mancano le sagre con tanto di vino novello ad accompagnare i piatti della tradizione
Le regioni del Belpaese che offrono una spiccata cultura della cultura della castagna sono tre, scopriamole insieme:
- Toscana. Il luogo per eccellenza in Italia quando si parla di castagne. La produzione parte da settembre e arriva anche fino a novembre. Tra i territori più interessanti dove è possibile recarsi in escursione segnaliamo la zona del Mugello, quella del Monte Amiata tra Grosseto e Siena, nonché località come Santa Fiora e Piancastagnaio.
- Campania. La natura dell’Appennino campano e del Cilento è fortemente tratteggiata dai castagne ti e presenta diverse produzioni di eccellenza. A cominciare dalla castagna IGP di Montella, raccolta nell’Irpinia. Non da meno il marrone IGP di Roccadaspide, provincia di Salerno, nonché la zona intorno al Monte di Vesole, con la sua prelibata produzione enogastronomica.
- Piemonte. Oltre a essere la patria della nocciola il Piemonte è anche terra di castagne. Un territorio che ne è particolarmente ricco è quello di Cuneo, in particolare le località della Val Maira e della Val Varaita, dove viene prodotta la castagna IGP cuneese. Un’altra zona da non sottovalutare per un trekking alla ricerca delle castagne è quella di Asti, in cui a primeggiare sono San Damiano d’Asti e Nizza Monferrato.
Castagne vino novello: l’abbinamento perfetto
La castagna, quando appena raccolta, regala una freschezza innata che la rende prelibata al palato: non a caso una delle preparazioni più amate che la vedono protagonista sono le caldarroste, capaci di esaltarne i sapori e gli odori.
Tratti che ritroviamo nel vino novello, perfetto da abbinare insieme al frutto in quanto altrettanto giovane e voluttuoso: l’importante è che risulti corposo e ricco di tannini.
Il primo accostamento che andiamo a proporre è legato al Piemonte, che come abbiamo avuto modo di vedere in precedenza rappresenta uno dei territori di elezione della castagna.
Il vino è la Bonarda e la produzione interessa, oltre che le zone collinari tra Pavia e Piacenza, l’astigiano piemontese: si parla in questo caso di Piemonte Bonarda, la cui tradizione risale alla fine del Settecento.
Il risultato è un rosso dal color rubino in cui è possibile percepire un sentore deciso di pepe nero e persino di castagna, più dolce e fruttato. Oltre che con le caldarroste, si sposa con i piatti della cucina locale: zuppe, pasta ripiena e dolci, compreso il cioccolato alle castagne.
Altre bottiglie che diventano protagoniste quando si parla di castagne vino novello sono il Lambrusco, il Barbera d’Alba, il Barbera del Monferrato, il Chianti, il Barbaresco, il Syrah e il Primitivo.
Si tratta di vini corposi e con una forte personalità, anche quando di giovane età. Perfetti insieme alle castagne in tutte le versioni, comprese le caldarroste.
Non solo caldarroste: altri modi per gustare castagne e vino
Gli accostamenti che abbiamo illustrato sono una vera sicurezza quando si è alla ricerca del vino per castagne.
Ce ne sono anche altri, però, in considerazione del fatto che le castagne non si gustano soltanto come caldarroste: si possono fare lessate, sotto forma di farina, di purea, all’interno dei piatti a base di carne, nei dolci.
In questo caso vale ancora di più quanto detto in precedenza: l’abbinamento ideale è quello con vini corposi e dal gusto deciso.
Una produzione che si presta in special modo è quella che vede al centro uno dei vini più intriganti del Sud Italia, tipico soprattutto della Basilicata: parliamo dell’Aglianico, che va considerato alla stregua di un re o di un imperatore.
Viene realizzato anche in Irpinia, come abbiamo avuto modo di vedere tra i luoghi per eccellenza in fatto di castagne. Il colore è un rubino vivace, mentre l’esame olfattivo rivela note speziate tra cui compaiono dei sentori di lampone, mora e viola.
Oltre che con la castagna sta bene insieme alla cacciagione, gli arrosti e i formaggi dal retrogusto piccante.
Infine, vi proponiamo in abbinamento alle castagne un vino del Monte Amiata: il Montecucco Sangiovese D.O.C.G.
Si tratta di un rosso dal colore granato e dal bouquet elegante in cui si possono percepire ciliegie selvatiche, mirtilli, prugne, cacao, chiodi di garofano ed erbe mediterranee.
Per gustarlo al meglio vi consigliamo un piatto che si sposa particolarmente bene: le tagliatelle di castagne con funghi porcini. Se poi volete valorizzarlo ancora di più non resta che aggiungere un filo di olio extravergine d’oliva novello, anch’esso del Monte Amiata, rigorosamente a crudo.
Nota finale: castagne e vino bianco
Per concludere, se finora ci siamo concentrati su un abbinamento vino e castagne che vede protagonisti i rossi, nulla vieta di accostare un prodotto a bacca bianca.
L’abbinamento ideale è quello con i vini passiti. Vi consigliamo in particolare un passito di Alghero, capace di portare una nota marina intrigante e selvatica, proprio com’è questa località della Sardegna che vede allo stesso tempo un territorio tra i più raffinati e complessi dell’isola.
Si sposano alla perfezione anche le produzioni del Sud Tirolo e di Pantelleria, a cui è possibile aggiungere l’Aleatico dell’Elba