La cantina Giacomo Conterno è senza dubbio tra i massimi interpreti del Barolo: “il re dei vini e il vino dei re”, secondo un famoso detto. Ottenuto da uve Nebbiolo in purezza, uno dei vitigni più pregiati al mondo, autoctono del Piemonte.
La zona di produzione del Barolo, vino con marchio DOCG, è limitata a undici comuni nel territorio delle Langhe, in provincia di Cuneo. La famiglia Conterno produceva vino in queste zone già nell’Ottocento, ma è nel 1900 che Giacomo Conterno fonda ufficialmente la cantina a Monforte d’Alba, per poi imbottigliare dagli anni ‘20 i primi vini sotto la propria etichetta.
Oggi a portare avanti la gloriosa tradizione di famiglia c’è Roberto Conterno, produttore di vini nella patria del famoso “Monfortino” e nipote del fondatore Giacomo. In questo articolo andiamo proprio a parlare di questo vino, il più pregiato della cantina Conterno: il Barolo Monfortino Riserva, con particolare riferimento all’annata del 1964.
Il Monfortino, tra le espressioni massime del Barolo
Prende il suo nome proprio dal comune di Monforte d’Alba, dove risiede l’azienda Conterno e viene prodotto solamente nelle migliori annate con una selezione delle migliori uve Nebbiolo provenienti esclusivamente, a partire dal 1978, dai 14 ettari del vigneto Francia di Serralunga d’Alba.
Una prima fermentazione avviene in tini di rovere, con una lunga fermentazione, dai 20 ai 30 giorni, avvalendosi anche della tecnica tradizionale del cappello sommerso e facendo sempre attenzione che le temperature non salgano oltre i 32°C.
Una volta terminata la prima fermentazione, il liquido ottenuto viene spostato in grandi botti di legno, da 21 a 106 ettolitri, di produzione italiana (Garbelotto) o austriaca (Stockinger) dove avverrà la fermentazione malolattica. Il tempo di maturazione per il Barolo Monfortino è di 78/80 mesi, la produzione si attesta sulle 7000-10.000 bottiglie per annata.
Stiamo parlando di un vino dallo statuto leggendario nel panorama enologico mondiale, degno di stare al pari dei grandi vini rossi francesi della Borgogna o di Bordeaux. Tra le sue annate migliori troviamo per l’appunto il già citato 1964, il 1958, il 1961, il 1971, il 1978, il 1985, il 1990, il 1996, il 2001 e il 2010.
Al momento il prezzo medio di una bottiglia di Barolo Monfortino Riserva DOCG1964 è di 1500 euro.
Barolo Monfortino Riserva DOCG 1964: caratteristiche organolettiche
Alla vista questo vino si presenta con un bel rosso granato vigoroso e limpido con lievi sfumature aranciate, all’esame olfattivo si palesa un imponente bouquet floreale: petali di rosa essiccati e violetta si uniscono a sentori di frutti rossi, ciliegie, liquirizia, note speziate di incenso e tabacco si evolvono in un aroma balsamico di menta ed aghi di pino.
All’assaggio rivela un’eleganza infinita: sorso di una profondità inarrivabile, prezioso, freschezza balsamica e tannini morbidi come la seta, luminoso e raffinatissimo, con una persistenza lunghissima. Una vera esperienza superiore per il palato.
È in un vino come questo che si può esperire il vitigno Nebbiolo al massimo delle sue caratteristiche di forza ed eleganza e dei suoi aromi floreali e balsamici. Un calice Borgogna è il più indicato per godere appieno della complessità di questo vino, la temperatura di servizio ideale è di 16°C – 18°C.
Abbinamenti consigliati
Questo vino così elegante, potente e complesso si accompagna alla perfezione con piatti ricchi e strutturati, ad esempio un brasato di manzo o di daino, una tagliata di fassona al tartufo, sempre per restare in Piemonte, un arrosto di cervo e selvaggina in genere, cinghiale in civet con polenta, piatti di carne in umido con tartufo o funghi.
Ottimo anche con primi piatti quali i tajarin al tartufo, al ragù langarolo o di cinghiale, agnolotti al brasato o tagliatelle al ragù alla Cavour. Eccelle con formaggi stagionati, consigliatissimo con un Castelmagno DOP, un Bra Duro o un Raschera stagionato. Intrigante anche con Formaggio di Fossa o Parmigiano Reggiano Stravecchio.
Assolutamente impagabile come vino da meditazione, si associa bene anche con della pasticceria secca come le paste di meliga, o con del cioccolato rigorosamente fondente.
Gli altri vini della cantina Giacomo Conterno
Oltre che nella produzione di questo prezioso e ricercatissimo Barolo Riserva, la tenuta Giacomo Conterno dà vita ad altri grandi vini, che sono espressione altissima dei vigneti caratteristici delle Langhe: Nebbiolo e Barbera.
Si va dal Barolo DOCG Francia, dal nome del vigneto che è all’origine anche del Barolo Monfortino, maturato 48 mesi in botte grande, un vino austero, morbido e di grande struttura, al Barolo DOCG Arione, prodotto da uve coltivate nell’omonimo cru, situato a sud del comune di Serralunga d’Alba; anche questo un’interpretazione magistrale del Barolo.
Il Barbera d’Alba DOC Francia è un vino prodotto a partire da uve 100% Barbera, coltivate nel cru Francia: si tratta di un vino più giovane, con una maturazione in botte grande di circa 20 mesi, capace di offrire un sorso fresco, nonostante il buon corpo e l’intensità. Presenta note fruttate di ciliegie rosse e nere, con sentori minerali e speziati.
Conclusioni
Quello del Barolo è un nome che viene sempre associato ai più grandi vini del mondo. Dal Piemonte, la sua regione di origine, dove un vigneto autoctono tra i più raffinati in assoluto insieme al Pinot Nero, ossia il Nebbiolo, rende possibili magistrali vini rossi: in purezza, come appunto il Barolo, il Barbaresco o il Nebbiolo d’Alba, o con aggiunta di altre uve.
Il Barolo è comunque da sempre considerato la massima espressione dei vini prodotti con questo vitigno, il più nobile e il più pregiato. Così come l’azienda Giacomo Conterno è a sua volta un punto di riferimento e uno degli interpreti migliori di questo vino regale, a maggior ragione nella sua versione Riserva Monfortino, un vino prodotto solo nelle annate migliori.
Quella del 1964 è stata una delle annate storiche per questo vino, come sono certo che saranno d’accordo i fortunati che hanno avuto l’opportunità di berlo. Ancora se ne trovano bottiglie in commercio, ovviamente ad un prezzo importante, vista anche la qualità e la rarità di questo vino definibile “re dei re”, davvero magnifico.