Una delle migliori cantine italiane è indubbiamente quella di Giacomo Conterno, considerata una vera istituzione in ambito nazionale e internazionale.
Merito della produzione di eccellenza per quanto riguarda il Barolo: un vino rosso pregiato per il quale ha contribuito non poco all’affermazione su scala planetaria.
Oggi vi raccontiamo qualcosa di più su uno dei prodotti a bacca rossa più pregiati tra quelli della celeberrima cantina Giacomo Conterno. Parliamo del Barolo Monfortino 1988, un vino che ha molto da raccontare, a cominciare dal legame con il territorio: le Langhe piemontesi.
Nota storica sulla cantina Giacomo Conterno
Da dove nasce un vino pregevole e intenso come il barolo Monfortino 1988? Le sue radici affondano le origini all’interno della stessa storia della cantina Giacomo Conterno, fondata nel 1900 proprio da un uomo di nome Giacomo Conterno a Monforte d’Alba, nella località di Ornati.
Siamo nel cuore delle Langhe quando negli anni Venti vengono imbottigliate le prime bottiglie con l’etichetta omonima. L’eredità di Giacomo viene raccolta dal figlio Giovanni, per poi passare nelle mani del figlio di quest’ultimo, Giacomo, e infine di Roberto, attualmente alla guida dell’azienda.
Ognuna delle personalità citate ha contribuito in maniera significativa all’evoluzione e all’ammodernamento delle tecniche enologiche per quanto concerne la produzione del Barolo, limando un sapere tradizionale che risulta codificato con sapienza e rispettato alla lettera.
Roberto Conterno, ad esempio, presta attenzione in particolare alle potature, rimuovendo unicamente i grappoli che appaiono in surplus e consentendo così la defogliazione ottimale. Il risultato è che ogni chicco d’uva si trova esposto in maniera eccellente al sole e la maturazione avviene in maniera omogenea.
Abbiamo perciò a che fare con un sapere tramandato di generazione in generazione, che si caratterizza per tratti quali passione, rigore e precisione delle procedure, a fronte di una qualità enologica di eccellenza.
La varietà d’uva coltivata nella tenuta è il Nebbiolo, esaltato dalla famiglia Conterno in maniera sublime. Tra le tecniche utilizzate troviamo la vendemmia verde e il diradamento.
Per quanto concerne le fermentazioni queste vengono allungate attraverso il posizionamento delle bucce in tini di rovere; per i passaggi successivi vengono adoperate delle botti di grandi dimensioni in rovere.
Una delle etichette di eccellenza della cantina Giacomo Confermo è proprio il Barolo Riserva Monfortino, realizzato in annate particolari complice la ricerca di uve con determinate caratteristiche, provenienti da un unico vigneto, denominato “Francia”.
Una produzione enologica sensazionale e capace di conquistare il plauso degli esperti, espressione di un sapere e di una qualità assolute.
Il Barolo Monfortino 1988 e il legame con il territorio
Il Barolo Riserva Monfortino ha un legame a filo diretto con il territorio, un tratto tipico di qualsiasi produzione vinicola, indubbiamente, ma che in questo caso appare ancora più marcato.
Il contesto è quello delle Langhe piemontesi, un’area del Piemonte situata tra le province di Asti e Cuneo, la quale confina con Roero e Monferrato. La parola “langa” significa “collina” ed è quindi in un simile luogo che si produce questo vino speciale a bacca rossa.
Parliamo, nel dettaglio, di una DOCG di 11 comuni situati intorno alla cittadina di Alba. La coltivazione del Nebbiolo avviene secondo il sistema Guyot, tipico unicamente dei tratti collinari. Il punto di riferimento a livello normativo è il Disciplinare di Produzione del Barolo.
Le Langhe sono considerate “Patrimonio dell’Umanità” da parte dell’Unesco nonché un punto di riferimento per quanto riguarda l’enologia italiana. Una parte considerevole dell’affermazione del Barolo la si deve proprio all’opera della cantina Giacomo Conterno.
Barolo Riserva “Monfortino”: prezzo e annate storiche
Il Monfortino è un vino riserva capace di avvolgere i sensi, a cominciare dall’olfatto. Si respira un bouquet raffinato come pochi, armonioso ed equilibrato: un tratto che lo rende piacevole da abbinare con diversi piatti della cucina locale (e non solo), a cominciare dalle carni.
Il Barolo Monfortino 1988 è una delle annate migliori e trovarne una bottiglia è una vera rarità, qualcosa di prezioso e di prelibato.
La sua pregevolezza è paragonabile a quella delle opere d’arte, essendo frutto di un lavoro sapiente, capace di ispirare esperti a più livelli nel mondo, tra tradizione, innovazione, professionalità e soprattutto tanta passione.
Per tutti questi motivi il prezzo del Barolo Monfortino 1988 non può essere basso: è pur sempre una delle produzioni più eccellenti in assoluto del Barolo, un vino già pregiato di suo.
La cifra minima parte dai 1.100 euro (qualcosa di raro a trovarsi) e può facilmente raggiungere i 1.500 euro. Altre annate storiche sono 1964, 1958, 1961, 1971, 1978, 1985, 1990, 1996, 2001, 2010 e naturalmente 1988. Il prezzo è indicativamente il medesimo.
Vale la pena un simile acquisto? Assolutamente sì, se si è appassionati di vino e di Barolo in particolare. Una bottiglia da gustare nelle occasioni speciali come un matrimonio, un anniversario o simili. Abbinandola in maniera idilliaca.
Le caratteristiche del Barolo “Monfortino” 1988
Vi proponiamo una sorta di breve scheda tecnica con tutte le informazioni indispensabili per quanto riguarda il Barolo Monfortino 1988:
- Denominazione del vino: Barolo DOCG. Si tratta quindi di un vino a bacca rossa con un disciplinare specifico.
- Produttore: Cantina Giacomo Conterno.
- Annata: 1988.
- Formato: 0,75 L.
- Temperatura ideale a cui servirlo (temperatura di servizio): tra i 16°C e i 18°C.
Passiamo quindi ai tratti che ne caratterizzano la degustazione. Questi possono essere raccontati attraverso definizioni quali eleganza senza tempo, raffinatezza ai massimi livelli, rigore classico, perfezione esemplare e totale.
Le note che si possono percepire all’esame olfattivo sono in primo luogo floreali, di rosa secca e incenso, ma non solo. Dopo un po’ si avverte una percezione amarognola di liquirizia e tabacco, a cui va aggiunto un tratto acidulo delicato che sa di cedro, foglie di menta e sottobosco.
Ad avvolgere i sensi è però quel qualcosa che rimanda alla ciliegia e, se si scava fino in fondo, alla nocciola: un frutto, quest’ultimo, che è l’espressione stessa delle Langhe, non diversamente dal Barolo.
Tali percezioni vengono esaltate mentre si sorseggia, con lentezza e senza fretta, il Barolo “Monfortino” 1988. Un vino che ha bisogno di tempo per essere assaporato, di silenzio e di dedizione.
In questo modo riesce a rivelare il sapore equilibrato e soave, magnifico e leggiadro. In una parola: superbo.
Per concludere, ci soffermiamo un attimo sugli abbinamenti del Barolo Monfortino 1988. Oltre alla carne, in particolare la selvaggina, sta bene con i formaggi del territorio, con i dolci corposi a base di nocciole se si desidera azzardare e naturalmente con il tartufo.