Il dessert è già in tavola e a questo punto sorge la fatidica domanda che da sempre gli amanti del buon cibo e degli abbinamenti si pongono: spumante dolce o secco? Quale vino riesce ad esaltare meglio le note della pietanza finale senza coprirle o al contrario rovinarle? Potrebbe sembrare un quesito senza risposta, in realtà si tratta di una soluzione semplice e intuitiva.
Il dolce va necessariamente con il dolce, non ci sono scuse. Pertanto, se desideri stupire i tuoi ospiti concludendo la cena in maniera impeccabile e soddisfacendo anche il palato più esigente, porta in tavola un moscato o un vino liquoroso come il passito.
In base al dessert servito, fate attenzione tuttavia alla tipologia prescelta, poiché alcune varianti presentano delle note più o meno aromatiche che meglio si sposano con le crostate piuttosto che con una torta al cioccolato. In linea generale, lo spumante dolce è molto più caldo e avvolgente di quello secco, tuttavia è in grado di pulire al meglio la bocca e prepararla ad assaporare correttamente i sapori intensi proposti alla fine.
Il suggerimento, quindi, è di aumentare gli zuccheri a seconda del tipo di dessert, optando per una soluzione più corposa o fresca anche a seconda della stagione.
Vediamo quindi nel dettaglio quali sono i tipi di spumanti da selezionare, così da evitare quelli eccessivamente secchi e prediligere invece una versione dolce e aromatica.
Come suddividere gli spumanti in base al loro grado zuccherino
La definizione di spumante è in effetti decisamente vasta, poiché all’interno di questa categoria rientrano bottiglie dal gusto extradry oppure dolce al palato, prodotte con metodo classico o metodo Martinotti, con una vasta gamma di soluzioni nel mezzo che consentono abbinamenti meno arditi e più classici.
Se sei curioso di scoprire quale bottiglia è la più indicata per il prossimo dolce che deciderai di portare in tavola, prima analizziamo attentamente quali sono le più note sul mercato e quali caratteristiche le contraddistinguono.
Gli spumante pas-dosè detti anche Natur-brut, si distinguono per un grado zuccherino pari allo 0, poiché contengono solo 3 grammi di zucchero per litro.
Si tratta essenzialmente di Franciacorta noti in tutto il mondo, poiché in grado di rispecchiare lo spirito del territorio.
Il gusto è del tutto privo di note dolci, poiché prevale un sapore secco e asciutto al palato, ideale per accompagnare delle pietanze già molto ricche di sapore, che necessitano di essere esaltate al meglio.
Parliamo quindi di una variante meno indicata per il dolce, perché priva di aromi caratteristici che ben si prestano a un abbinamento con la frutta e la cioccolata.
Prediligete questa soluzione con antipasti e primi di pesce, mentre al momento del dolce optate per una bottiglia differente.
Spumante extra brut: ciò che identifica al meglio questo tipo di vini è una nota acidula che si coglie immediatamente, non è necessario essere degli esperti del settore per inquadrare tale variante. Il grado zuccherino si mantiene comunque decisamente basso, con soli 6 grammi per litro, aumentando solo in minima percentuale rispetto al pas-dosè.
Pertanto, se stai per tirare fuori questa bottiglia insieme al dolce sarebbe meglio riservarla per altre occasioni più opportune, come antipasti con formaggi freschi o stagionati, che vengono esaltati al meglio da un aroma secco di questo genere.
Spumante brut: il termine stesso brut indica un vino rimasto grezzo, come a indicare in un gergo comune la mancanza di zucchero, che tuttavia è presente in misura maggiore rispetto alle varianti precedentemente citate. Si trovano infatti 12 grammi per litro, una quantità ancora esigua per accompagnare il dessert ma comunque in crescita.
Si presta quindi a un aperitivo variegato grazie alla presenza di note acidule e fruttate, sposandosi bene con il salato e soprattutto con risotti piuttosto ricchi a base di pesce oppure con carni bianche. Tieni presente che la maggior parte degli spumanti realizzati con metodo classico sono di questo tipo, quindi se leggi tale dicitura non prendere la bottiglia per accompagnare il tuo dessert.
Spumante extra dry: in questo caso la quantità di zucchero si alza in maniera variabile, poiché si passa dai 12 ai 17 grammi per litro.
Nonostante la nomenclatura potrebbe trarre in inganno, in realtà si tratta di una soluzione ancora secca che tuttavia presenta delle note leggermente dolciastre, che avvolgono il palato senza però risultare eccessivamente persistenti.
Parliamo quindi di una bottiglia ideale per le carni bianche e delicate oppure i formaggi freschi, che necessitano di una spinta in più per far emergere correttamente il loro caratteristico sapore. Questo genere di vino è molto più apprezzato del brut e diffuso nel mondo, ma ancora non ci siamo del tutto per quanto riguarda il migliore abbinamento da fare con il dessert, indipendentemente dai suoi ingredienti.
Lo Spumante Dry è più dolce e avvolgente. Uno spumante di questo genere può arrivare a contenere dai 17 ai 32 grammi di zucchero e inizia ad essere adeguato per alcune tipologie di dessert. Inoltre, si presta ad accompagnare primi di pesce a base di molluschi, come la pasta con le vongole o con le cozze, poiché le note fruttate piuttosto evidenti esaltano pietanze di questo tipo.
Interessante è ad esempio servire il dry con una crostata alla frutta oppure un dessert a base di crema, in quanto il connubio zuccherino che si viene a creare non è eccessivamente stucchevole e permette di godere a pieno di entrambi i gusti senza che uno vada a coprire o danneggiare l’altro.
Spumante demi-sec: andando ad aumentare ancora il livello zuccherino, in questo caso si passa dai 35 ai 50 grammi per litro, avvicinandosi ancora maggiormente a ciò che stiamo cercando per concludere al meglio il nostro pasto. Si tratta di una variante piuttosto diffusa, che si caratterizza per delle note dolci ma ancora non eccessivamente spiccate, ideali per dessert dove questa componente è invece molto persistente, in modo da bilanciare correttamente i sapori al palato.
Possibile è anche l’abbinamento con pesci piuttosto delicati e con i molluschi in generale, sia cucinati con il soutè sia all’interno della pasta o del risotto.
Spumante dolce: spesso definito anche Moscato, questa soluzione è decisamente aromatica e contiene una quantità di zucchero che supera i 50 grammi per litro.
Ne deriva un retrogusto fruttato molto evidente, caldo e avvolgente al palato, che ben si sposa con ogni tipo di dessert a patto che non sia eccessivamente dolce.
Si tratta di un vino che da il meglio di sè da giovane, quindi non deve essere posto all’interno di una cantina a invecchiare ma piuttosto merita di essere servito velocemente e piuttosto freddo.
Utilizza un bicchiere con la coppa larga e riuscirai a godere al meglio di questa esperienza enogastronomica che unisce la bontà del dessert alle note frizzanti del vino.
I migliori abbinamenti dessert vino per stupire i propri ospiti
Se hai portato a termine una cena studiata nei minimi dettagli, non puoi certo cadere sull’abbinamento tra vino e dessert. Pertanto, vediamo quali sono le soluzioni vincenti in tal senso, in modo da non osare troppo con unioni ardite e andare sul sicuro per concludere in bellezza.
Gli spumanti più aromatici e dolci al palato, come ad esempio il Moscato di Scanzo Docg, prodotto in particolare nel piccolo paese di Scanzorosciate in provincia di Bergamo, si sposano al meglio con torte di pasta sfoglia come ad esempio un millefoglie con crema al cioccolato e mirtilli rossi. Le note fruttate di entrambi si legano alla perfezione fra loro e i sapori si esaltano reciprocamente in maniera mai stucchevole.
Proseguendo, una variante come il vino Moscato d’Asti Canelli, esordisce al naso con note fresche e balsamiche, mentre al palato si percepisce una distinta freschezza. Si accompagna alla perfezione con il pandoro alla crema.
Se deciderai di visitare Cuneo, vedrai all’opera la cantina Cascina Fonda che dagli anni sessanta si occupa della produzione di questo vino con ottimi risultati. Pertanto, le torte di compleanno tradizionali, realizzate con morbido impasti e farciture a base di cioccolato, crema e panna, troveranno il loro compimento in questa bottiglia, da servire fredda.
Il cioccolato in particolare, poi, si sposa alla perfezione con vini piuttosto invecchiati e dalle note dolci particolarmente spiccate, facendo attenzione che la gradazione alcolica sia proporzionata alla quantità di cacao presente, così da bilanciare nel modo migliore l’amaro.
Infine, un vino frizzante da poter scegliere per esaltare un’ottima crostata alle more è il Colli piacentini Bonarda prodotto dalla cantina Zerioli. Il vitigno utilizzato è la croatina. Il vino si presenta fresco con gusto succoso.
La cura del menù per una cena o un evento passa principalmente negli abbinamenti enogastronomici che si riescono a portare in tavola, poiché nell’ultimo periodo sono sempre di più le persone che hanno deciso di avvicinarsi al mondo del vino e imparare quale scegliere per esaltare al meglio il sapore dei piatti.
Nel caso dello spumante unito al dessert, abbiamo chiarito che le bottiglie sulle quali direzionarsi sono dolci e fruttate, è comunque consigliabile scegliere quella che meglio esalta le proprie papille gustative, provando diverse soluzioni e cantine appartenenti alla stessa categoria.