Storia e territorio
Nella provincia di Treviso, racchiusa da 15 comuni, tra Valdobbiadene e Conegliano nasce questo prestigioso vino bianco. Nel 1876 viene fondata la Scuola dell’Enoteca Italiana, prima nel suo genere. Quarantasette anni dopo si viene a creare l’Istituto Sperimentale per la Viticoltura e nel 1966 la Strada del Prosecco. La peculiarità che contraddistingue questo superbo vino bianco, è la difficoltà di coltivazione. Difatti le zone in cui i vigneti vengono impiantati, intorno a Valdobbiadene, subiscono una pendenza del 70%. Per questo motivo, a causa delle impervie condizioni, devono essere tassativamente impiantate a mano. Ad avvalorare questa affermazione sono le ore di lavorazione necessarie per la coltivazione. Nello specifico in pianura richiedono 150 ore circa per ettaro, mentre in queste situazioni ben 800. Una volta raccolta l’uva, subisce una fermentazione in autoclave, i recipienti a tenuta stagna. Questa metodologia prettamente italiana, perfeziona in cantina vini la spumantizzazione. La produzione vinicola di elevatissima qualità e il metodo italiano definito charmat, hanno conferito a Conegliano e Valdobbiadene una posizione di rilievo rispettivamente come capitale culturale e produttiva. La tradizione spumantistica e la qualità della produzione dell’intero territorio, nel 2016 hanno blasonato Conegliano e Valdobbiadene come Città Europa del Vino. Per completare la corona, le prestigiose colline sono entrate a far parte della rosa dei 22 paesaggi dei vini più belli a livello mondiale. Recentemente ha ottenuto anche la candidatura tra i territori facenti parte del Patrimonio UNESCO.

Area di produzione
Lo spumante prende vita in un’area che dista 50 km da Venezia e 100 km dalle Dolomiti. Una zona dedita da sempre alla viticoltura, prevede solo determinate viti per la produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. La versione spumantizzata può avere la menzione “Superiore di Cartizze” qualora sia ottenuto nella tradizionale sottozona omonima, di soli 106 ha, i cui terreni sono esposti a sud in una sorta di anfiteatro naturale molto caratteristico. La produzione comprende vigneti caratterizzati da un 85% del totale di Glera e da un 15% di varianti internazionali o locali ufficiali quali Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera e Glera lunga. All’interno della coltivazione, per ogni ettaro di terreno, è consentita una resa di circa 13,5 tonnellate. Il 2019 ha rappresentato un’annata molto proficua per la produzione e la vendita del Conegliano Valdobbiadene Docg, contando ben 92 milioni di unità in totale. Si tratta di un numero di rilevante importanza, in quanto registra il picco più alto raggiunto dal 1969. Di questi, il 56% è rimasto su suolo italiano mentre il 44% è stato venduto al mercato estero.

Proprietà organolettiche
Questo spumante dalla qualità elevatissima, punta molto sulle caratteristiche organolettiche che lo compongono. Nella fattispecie, il Conegliano Valdobbiadene Docg presenta delle leggere e perpetue bollicine che corrono lungo il calice. Di un giallo paglierino, più o meno intenso, stupisce l’olfatto con delle note caratteristiche fruttate risultando sapido al palato.

Disciplinare
Il Disciplinare che regola la produzione dello spumante Conegliano Valdobbiadene Docg, valorizza la difficile coltivazione manuale delle viti in forte pendenza e la loro produzione. Questa qualità superiore, definita dalla tipologia Rive, prevede e premia determinati vigneti a causa del duro e lungo lavoro causato dagli aspri pendii. Inoltre si viene a ricreare un forte legame tra storia e territorio, mediante l’importanza della tradizione spumantistica della rifermentazione in bottiglia (sui lieviti).
Il disciplinare comprende le tipologie di Conegliano Valdobbiadene Prosecco, Conegliano Valdobbiadene Prosecco frizzante, Conegliano Valdobbiadene Prosecco spumante superiore.
Infine coadiuva sapore di un tempo e gusti contemporanei, i quali ricercano quantità zuccherine sempre più inferiori. Si tratta della tipologia Extra Brut, che prevede una concentrazione zuccherina tra 0 e 6 gr/lt.