La denominazione Bianco di Castelfranco Emilia IGT rappresenta una delle più importanti aree vitivinicole della regione Emilia-Romagna. La denominazione Bianco di Castelfranco Emilia IGT include le province di Bologna, Modena ed è stata creata nel 1995. I vini della denominazione Bianco di Castelfranco Emilia IGT si basano principalmente sui vitigni Montù. L’annessa cartina mostra la delimitazione geografica della denominazione Bianco di Castelfranco Emilia IGT.
1) Cenni Storici della denominazione Bianco di Castelfranco Emilia IGT
La civiltà del vino è talmente compenetrata dalle vicende storiche, di costume e culturale dell’ambiente la straordinaria capacità di mantenere i confini e l’identità del territorio da dove un vino ha avuto origine e fama.
La media pianura delle province di Bologna e di Modena, storicamente città rivali, Bologna per l’appartenenza allo Stato Pontificio e Modena capitale di un piccolo ducato legato ai casa reale d’Asburgo Lorena.
Chi appena più di un secolo fa si recava da Modena a Bologna una volta attraversato il fiume Panaro al ponte di Sant’Ambrogio trovava appunto il confine con lo Stato Pontificio e i vigneti con i vitigni lambrusco lasciavano spazio ai vigneti con i vitigni a bacca bianca (montù, trebbiano, albana) con prevalenza del montù.
Con la comparsa dei primi saggi ampelografici compare l’antichissima tradizione del vino bianco della zona di “Castelfranco Emilia” un tempo città fortificata bolognese passata nel 1929 al territorio modenese. Compare subito anche il vitigno “montù” che nel 1823 viene individuato dall’Acerbi con il sinonimo di “montonego” come vitigno presente nei dintorni di Bologna.
Altre menzioni sono state riportate nel “saggio di ampelografia universale” di Giuseppe dei Conti di Rovasenda. Domizio Cavazza nel testo “viticoltura” scrive della presenza del vitigno “montù” nella pianura tra Modena e Bologna, cita il vino bianco asciutto, sapido, piacevolissimo, per lo più ottenuto mescolando uve “montù” assieme ad altre varietà a bacca bianca coltivate nella zona come il l’albana e il trebbiano. Anche nel testo “uve da vino” di Norberto Marzotto di cita il “montù” coltivato con altre varietà a bacca bianca quali: albana, alionza, forcello, trebbiano e altre.
2) Area di Produzione della denominazione Bianco di Castelfranco Emilia IGT
L’area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Bianco di Castelfranco Emilia si estende sulle colline in media pianura delle province di Bologna e di Modena posta Modena, al centro della regione emiliana, che ha tutte le caratteristiche climatiche della valle Padana.
La Zona di Produzione del Vino IGT Bianco di Castelfranco Emilia è localizzata in:
- provincia di Bologna e comprende il territorio dei comuni di Anzola Dell’Emilia, Argelato, Bazzano, Bologna, Calderara di Reno, Crespellano, Crevalcore, Sala Bolognese, San Giovanni Persiceto, S. Agata Bolognese e Zola Predosa.
- provincia di Modena e comprende il territorio dei comuni di: Castelfranco Emilia, Nonantola, Ravarino, San Cesario sul Panaro e Savignano sul Panaro.
3) Tipologie di Vino della denominazione Bianco di Castelfranco Emilia IGT
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Bianco di Castelfranco Emilia
Tasso Alcolometrico: %Vino Bianco dal Colore giallo paglierino, Odore gradevole, caratteristico, vinoso e Sapore secco o abboccato o amabile o dolce, sapido, di giusto corpo.
Composizione:
-
=> 60% -
Montù
-
=< 40%
Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna
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=> 60% -
Montù
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Bianco di Castelfranco Emilia Frizzante
Tasso Alcolometrico: 10,5%Vino Bianco Frizzante dalla Spuma fine e persistente o vivace, Colore giallo paglierino, Odore gradevole, caratteristico, vinoso e Sapore secco o abboccato o amabile o dolce, sapido, di giusto corpo.
Composizione:
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=> 60% -
Montù
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=< 40%
Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna
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=> 60% -
Montù
4) Abbinamenti Culinari della denominazione Bianco di Castelfranco Emilia IGT
Piatti a base di pesce, formaggi freschi e piatti tipici della tradizione emiliana.