La denominazione Basilicata IGT rappresenta una delle più importanti aree vitivinicole della regione Basilicata. La denominazione Basilicata IGT include le province di Potenza, Matera ed è stata creata nel 1995. I vini della denominazione Basilicata IGT si basano principalmente sui vitigni Aleatico, Ansonica, Asprinio, Barbera, Bombino bianco, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Calabrese, Chardonnay, Ciliegiolo, Cortese, Falanghina, Fiano, Freisa, Garganega, Greco, Greco Nero, Malvasia bianca di Basilicata, Malvasia nera di Basilicata, Manzoni bianco, Merlot, Moscato bianco, Müller-Thurgau, Nebbiolo, Negro Amaro, Negroamaro precoce, Pinot bianco, Pinot grigio, Pinot nero, Primitivo, Refosco dal peduncolo rosso, Sangiovese, Sauvignon, Syrah, Teroldego, Gewürztraminer, Trebbiano Toscano, Verdeca. L’annessa cartina mostra la delimitazione geografica della denominazione Basilicata IGT.
1) Cenni Storici della denominazione Basilicata IGT
La coltivazione della vite in Basilicata ha origini antichissime, testimonianza della sua presenza ci portano agli Enotri e poi ai Lucani antichi popoli che abitarono l’Italia meridionale fin dal 1200-1300 a.C., infatti secondo gli storici l’Enotria era così chiamata per la qualità eccezionale del vino prodotto.
I Greci, alla fine del II millennio, iniziarono la colonizzazione dell’Italia meridionale dando origine a nuove comunità e promuovendo lo sviluppo del commercio con la madrepatria, le terre della Basilicata diventarono sede di vie di comunicazione e di trasporto delle merci.
I Greci furono portatori di nuove conoscenze e si deve ad essi l’introduzione di nuove varietà e di notevoli trasformazioni nella coltura della vite. I numerosi scritti di Plinio, Strabone, Virgilio, Marziale testimoniano la presenza di una viticoltura evoluta già presente in zona fin dal VII secolo a.C.. L’intero territorio regionale è disseminato di testimonianze e reperti di quell’epoca che documentano la presenza della vite e l’eccellente qualità dei vini ottenuti.
Oltre all’’Aglianico del Vulture, vitigno più rinomato della regione bisogna ricordare una notevole quantità di vitigni a bacca bianca e nera, coltivati da sempre in regione e molto spesso conosciuti solo con nomi locali, che hanno sostenuto per tanto tempo un ruolo importante nella viticoltura regionale.
Le prime notizie dettagliate e ordinate secondo un criterio scientifico sulla produzione dei vini prodotti in Basilicata da queste varietà coltivate risalgono alla “Statistica del Regno di Napoli” disposta da Gioacchino Murat nel 1811.
Nel 1887 si tiene a Potenza la prima mostra enologica in cui vengono presentati vini ottenuti da 30 differenti varietà coltivate. Possiamo affermare, quindi, che la Basilicata è tra le più antiche regioni d’Italia a vocazione viticola; alla fine del secolo scorso venivano censite 154 diverse denominazioni di cultivar diffuse nei comuni della Basilicata.
2) Area di Produzione della denominazione Basilicata IGT
L’area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Basilicata ricade nella parte ovest sud-ovest della Regione Basilicata, su una superficie abbastanza ampia che interessa tutta la provincia di Matera e comprende un territorio di media collina e fascia litorale costiera.
La Zona di Produzione del Vino IGT Basilicata è localizzata in:
- regione Basilicata e comprende l’intero territorio delle province di Matera e Potenza.
3) Abbinamenti Culinari della denominazione Basilicata IGT
Piatti di Pesce, funghi freschi, carni bianche, formaggi freschi.
Alcune ricette regionali consigliate: Baccalà alla lucana, Coniglio al vino rosso, Frittata piccante, Fusilli al sugo di maiale, Lumache al sugo, Nasello al forno, Pollo alla lucana, Spezzatino di vitello ai funghi e Zucchine alla scapece