Il legame del vino con il territorio che comprende il clima, il microclima, la latitudine, e la geomorfologia è un fattore fondamentale per la riuscita di un prodotto ma il legame più profondo è il legame culturale, ancora più intimo dei quello del vino con il territorio. E’ un legame che va oltre la geografia, un legame che è un valore aggiunto dei nostri territori che il nuovo modo non ha. I vini siciliani ricalcano perfettamente la cultura storica delle sue tradizioni vitivinicole.
Nel famoso poema dell’Odissea, si cita la terra dei Ciclopi, terra siciliana nella zona di Catania, sotto l’Etna. Omero scrive nel VI secolo, riferendosi a fatti, più o meno mitici del XIII – XIV secolo a.c.:
” Ci portammo oltre, e de’ Ciclopi alteri, Che vivon senza leggi, a vista fummo. Questi, lanciando ai Numi ogni pensiero, Né ramo o seme por, né soglion gleba col vomero spezzar; ma il tutto viene Non seminato, non piantato o arato, l’orzo, il frimento e la gioconda vite, Che si carca di grosse uve, e a cui Giove con pioggia tempestiva educa e cresce”.
Dunque la Sicilia era terra vocata per il vino, già ai tempi di Omero.
Ormai il vino si fa ottimo a tutte le latitudini, ad esempio in Cina sono presenti enologi francesi ed italiani che riescono a produrre discreti prodotti ma il valore aggiunto culturale, storico, di costume, tipologie di coltivazione ma anche di cucina è tipico solo del vino italiano e del vecchio mondo.
Anche nei tempi più moderni la Sicilia vanta adorazioni importanti come quella di Giacomo Tachis, famoso enologo, che definiva la Sicilia “Incanto della cultura”.
Il territorio siciliano e le sue scoperte
La Sicilia da circa 10 anni sta arretrando nella produzione perchè ha iniziato ad impostare la viticultura con il sinonimo di qualità e non in quantità.
Geologicamente è un prolungamento dell’ appennino calabro. Qui si trovano terreni emersi con rocce scisto-quarzose, e i tre punti di forza della sua viticultura sono i vini dolci, i vitigni internazionali e i vitigni autoctoni.
La Sicilia presenta terreni vulcanici come in nessun altra parte del mondo. La sua latitudine è fra le più basse dell’emisfero nord, esclusa ovviamente Pantelleria e le piccole Isole. Sulla spiaggia di Porto Palo, sono presenti vigneti a 50 mt dal mare all altezza del 59 esimo parallelo.
La grande invenzione del viticoltori siciliani sono le vendemmie notturne perchè essendo un territorio molto caldo non riuscivano a vendemmiare al mattino quindi scoprirono questo nuovo metodo di vendemmia notturna.
La Sicilia è la più grande isola del mediterraneo ma è anche la regione più grande d’Italia per questo non presenta un clima esclusivamente mediterraneo. Questa regione ha fatto del suo clima secco, una bandiera in quanto ha favorito le coltivazioni biologiche infatti è la regione maggiormente vitata a coltivazione biologica e biodinamica.
Zone di produzione dei migliori vini siciliani
I monti Nebrodi occupano una vasta porzione di rilievo che si affaccia sulla costa tirrenica e rappresenta una parte cospicua dell’Appennino Siculo insieme alle Madonie, montagne a ridosso di Palermo. Queste montagne sono formate da rocce sedimentarie di colore bianco in quanto è presente una forte concentrazione di calcare. Vicino al parco delle Madonie si trova il paese Castelbuono dove è presente un’importante cantina chiamata Abbazia di Santa Anastasia.
Alla crescita di questa azienda hanno contribuito Giacomo Tachis e Riccardo Cotarella, recuperando la tradizione ereditata ai monaci dell’antica abbazia benedettina. Abbazia di Santa Anastasia produce vini biologici e biodinamici e tra questi possiamo trovare uno dei migliori vini siciliani con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Da uve 100% chardonnay il Sicilia Chardonnay Baccante 2017 regala un ricco corredo olfattivo con profumi di camomilla, ginestra, pesca gialla, salvia, vaniglia e pietra focaia. Matura per 18 mesi in botti di rovere ed è possibile abbinarlo ad un piatto molto semplice da cucinare come le melanzane alla griglia con crema di ricotta.
Alcuni dei migliori vini siciliani è possibile trovarli in una zona molto interessante, quella dell’Etna. Sul vulcano attivo più alto d’Europa, patrimonio mondiale dell’UNESCO, ogni colata lavica porta a sovrapporsi delle cosiddette “sciare” su superfici straordinariamente fertili con terreno esclusivamente vulcanico quindi senza alcun altro apporto di terra. Da questi terreni nascono vini di struttura, carattere e tipicità come quelli della cantina Firriato. Le sabbie dell’Etna Bianco da vitigni carricante e catarratto esordisce al naso con profumi di agrumi, sentori erbacei e note minerali che ritroviamo anche nell’assaggio. Il prezzo è poco sopra le 10 euro.
Altra zona apparentemente scarna ma molto interessante è l altopiano centrale con terreno solfifero. Il lago arancio è uno degli areali più originali non solo della Sicilia, ma dell’intera Italia, uno sbarramento artificiale, in quanto ha modificato totalmente il microclima della regione ed è contornato da dei vigneti spettacolari.Questa è la zona più vitata d’ Europa in quanto sono presenti molte province che fanno parte di questo areale.
Nella provincia di Agrigento si trova la cantina Planeta. Cantina storica, che negli anni ha saputo ritagliarsi un ruolo indiscusso da fuoriclasse nel mondo del vino della regione Sicilia. Tra i migliori vini siciliani c’è il sito dell’Ulmo 2015, vino che con il vitigno merlot, è stato protagonista della rinascita dell’enologia siciliana negli anni novanta. Il vino si presenta di un colore rosso granato con un olfatto intrigante di cannella, liquirizia e frutti rossi sotto spirito. In bocca risulta morbido e con una bella trama tannica da abbinare al suino nero in crosta di pistacchi di Bronte.
Uno dei paesaggi più suggestivi della regione è dato dall’Isola di Mozia, contornata da saline che riflettono la luce e una strada romana ormai scomparsa sotto il mare, che congiunge l’isola fino alla terra ferma siciliana. Strada che veniva percorsa dai carri che trasportavano le uve sulla terra ferma. Sull’Isola, grazie a Whitaker, sono state ripiantate delle barbatelle su suoli che derivano da fondali di origine marina con terreni sabbiosi e sciolti.
Qui viene effettuata la vendemmia notturna in quanto il sol leone impedisce la lavorazione in vigna ed essendo una piccola isola, la produzione è molto bassa infatti vengono prodotte circa 2000 bottiglie/anno. Tra i migliori vini siciliani prodotti sull’Isola di Mozia troviamo il Grillo di Mozia da uve 100% grillo, prodotto dall’azienda Tasca d’Almerita. Il vino si presenta di un colore giallo paglierino con riflessi verdolini e il suo punto di forza è la sapidità. Si può accompagnare con il famoso cous cous siciliano con verdure.
Nella zona di Trapani, la cultura enologica si è ampliata con l’arrivo degli arabi i quali donarono un grande regalo alla regione e fu quello del Moscato come uva passita da qui derivano i grandi moscati di Sicilia come il Passito di Pantelleria prodotto da uve 100% zibibbo. Tra i migliori passiti di Pantelleria possiamo citare quello dell’azienda Donnafugata. L’abbinamento con i tipici cannoli siciliani saprà esaltare le caratteristiche di questo vino dolce.
La scoperta del vino Marsala
Intorno alla fine del ‘700 con la fine delle guerre napoleoniche ci fu una grande scoperta. Gli inglesi, grandi esperti di vino, nonchè consumatori eccellenti, per motivi di guerra bloccarono le importazioni del vino Porto e quasi per caso, i commercianti inglesi incontrano il Marsala. Il vino veniva trasportato in Inghilterra in piccole botti dove aggiungevano un po’ di alcol per conservare le sue proprietà. Alla fine del viaggio aprirono le botti e trovarono un prodotto completamente diverso: il Marsala. A quel punto si amplifica la viticultura siciliana fino ai tempi della fillossera. Testimonianze storiche evincono che l’‘ammiraglio Nelson brindò alla sua vittoria proprio con il Marsala. Uno dei migliori vini liquorosi siciliani è Terre Arse prodotto dall’azienda Florio.