Origini
Il Susumaniello è un vitigno a bacca rossa autoctono della Puglia che deve il suo nome all’abbondanza di uve che produce durante la sua età giovanile – circa 70 quintali all’ettaro, mentre dopo i dieci anni di vita la produzione scende intorno ai 50 quintali – quando è così carico di grappoli d’uva da richiamare alla mente l’espressione contadina “carico come un somarello”, quello che poi in effetti era il primo mezzo di trasporto di questo frutto così pregiato.
Storia del vitigno
L’origine del Susumaniello è antica quanto poco conosciuta, la tesi più accreditata lo vuole proveniente dalla Dalmazia e arrivato nelle zone limitrofe a Brindisi in un’epoca non ben definita. Quello che è chiaro è che da allora ha cominciato a piantare le sue radici e a crescere nella zona del Salento, più precisamente tra le province di Lecce e Brindisi, e nelle aziende vitivinicole di Fasano e Ostuni.
Geografia del vitigno
Anche se coltivato da moltissimi anni nelle province di Brindisi, Lecce e Bari, negli ultimi anni ha trovato una larghissima diffusione nelle zone di Otranto e Ostuni dove raramente viene vinificato in purezza, ma viene mescolato ad altre uve locali. Un esempio valido ne è l’abitudine di coltivare sulla stessa superficie una zona con vigneti di Susumaniello e una più grande con le uve del Negroamaro (dalle caratteristiche opposte): in tal modo le due varietà si equilibrano già nel vitigno prima ancora di essere raccolte.
Il vitigno che accoglie l’uva del Susumaniello preferisce i terreni argillosi e solitamente posti ad un’altitudine massima di 60 metri sopra il livello del mare. La pianta viene cresciuta dandole la forma di un alberello e per ogni ettaro sono presenti all’incirca 5000 ceppi.
Una volta mature, le uve vengono raccolte prevalentemente a mano e lasciate a macerare per circa due settimane ad una temperatura che non deve superare i 20°. Successivamente, ciò che viene ottenuto viene travasato in piccole botti di legno e lasciato fermentare per almeno sei mesi.
Denominazioni
Il Susumaniello è menzionato nel disciplinare di importanti denominazioni.
Brindisi DOC: la zona di produzione è localizzata in provincia di Brindisi e si estende fino all’entroterra del Salento. Le fasi di vinificazione ammesse sono solo quelle consuete della zona d’origine, le uniche in grado di conferire al vino le sue caratteristiche peculiari.
Salento IGT: denominazione introdotta nel 1995 che include le province di Brindisi, Lecce e Taranto e impone ai viticoltori che le condizioni di coltura dei vitigni destinati alla produzione siano quelle tradizionali della zona che risente del clima dell’Alto Jonio e del versante salentino.
Valle d’Itria IGT: include le province di Bari, Brindisi e Taranto, più precisamente il territorio di Alberobello, Locorotondo, Cisternino, Fasano, Ostuni, Martina Franca, Crispiano e Ceglie Messapico.
Tarantino IGT: la zona di interesse è la provincia di Taranto e, anche in questo caso, la produzione del vino deve essere eseguita secondo metodi tradizionali del posto per avere la garanzia che vengano conservate le caratteristiche proprie del vino.
Squinzano DOC: il suo territorio è quello della Puglia meridionale che risente di un clima caldo e secco che accarezza le pianure costiere su cui si estendono antichi vigneti.
Caratteristiche ampelografiche del vitigno
Il vitigno Susumaniello presenta una foglia di grandezza media e con una forma pentagonale e pentalobata, la parte superiore si mostra lucida e di color verde bottiglia, mentre nella parte inferiore le nervature sono sporgenti e il colore tipico è vicino al verde chiaro. Il grappolo ha una forma piramidale allungata – può arrivare fino a 19 centimetri circa – e un aspetto molto compatto, mentre la forma è semplice e la grandezza di medie proporzioni. Il peduncolo è legnoso e ben visibile, mentre il graspo si presenta generalmente di color verde pallido. L’ acino ha una forma sferica molto regolare e una grandezza di medie proporzioni che si aggira intorno ai 15 millimetri di diametro. La buccia si presenta con un colore blu intenso distribuito uniformemente lungo tutto lo spessore, mentre la polpa è molle e incolore.
Caratteristiche degustative del vino
A prima vista il Susumaniello si presenta di un carico rosso rubino con riflessi blu e violacei, mentre all’olfatto è possibile percepire immediatamente note tipiche dei frutti rossi come lampone, mora, ciliegia e prugna e un sottofondo speziato che riporta alla mente diverse note erbacee, caratteristica accentuata anche grazie alla pratica dell’affinamento in legno. Una volta assaggiato, il palato ne percepisce immediatamente la complessità e l’equilibrio piacevolmente tannico che persiste a lungo. La gradazione alcolica oscilla tra il 13% e il 14% e la sua buona struttura è facilmente rilevabile osservando gli archi stretti e lenti che scendono lungo la parete del bicchiere.
Abbinamenti tipici consigliati
Il Susumaniello si lascia gustare in tutti i suoi aromi quando viene servito ad una temperatura di 16° ed è particolarmente indicato per esaltare il sapore di piatti conditi con sughi corposi o con la carne arrosto e alla brace. Senza contare che, trattandosi di un vino fortemente radicato nel territorio in cui cresce, si abbina perfettamente con i prodotti tipici di questa terra come, ad esempio, gli involtini fatti con le interiora dell’agnello e cotti alla brace accompagnati da cime di rapa, fave o cicoria.