Origine del nome e storia del vitigno
Il vitigno Perera è tipico delle zone del Veneto soprattutto nell’area del Valdobbiadene, nella località di Cartizze. La sua uva è a bacca bianca e risale alle tradizioni più antiche della viticoltura italiana. In queste zone è conosciuto anche come Pevarise ed è sempre stato ricercato per la bontà delle sue bacche. Nonostante la sua origine sia da attribuirsi alle frazioni di Santo Stefano e San Pietro di Borbozza le prime testimonianze di questo vitigno sono da attribuirsi al vicentino. Il primo a dare un’indicazione geografica sul vitigno Perera fu Giuseppe Acerbi, famoso ampelografo, che nei suoi studi lo collocò nei dintorni di Bassano e Marostica, e più precisamente a Breganze oltre che nelle vicinanze di Schio dove se ne distinguevano ben due sottovarietà. La prima, conosciuta con il nome di Pevarise moscata, veniva coltivata sulle colline più esposte al sole e sulle spalliere ma con una resa incerta e dubbia, la seconda, la Pevarise semplice, che dava sempre ottimi risultati donando un vino davvero pregiato. Il nome Perera deriva probabilmente dal sapore di pera che si sente nella polpa dell’acino d’uva ma per alcuni può anche riferirsi alla forma delle sue bacche che somigliano a una pera rovesciata. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento si verificò il flagello della Fillossera, un parassita che distrusse quasi completamente il patrimonio viticolo e che causò la quasi totale scomparsa del vitigno Perera.
Zone di coltivazione e denominazioni
La zona di coltivazione di quest’uva comprende la provincia di Treviso. Il veneto ha registrato ufficialmente questo vitigno nel 1994 come uno dei vitigni autoctoni a bacca bianca della sua regione. La coltivazione del vitigno Perera a livello nazionale è di circa 4 ettari. Ogni vitigno presenta peculiarità produttive e colturali ben definite come la produttività, il tempo di maturazione, la percettibilità alle avversità, la resa, il clima ideale per crescere o per la potatura e infine la minore o maggiore sopportabilità alle malattie. Il vitigno Perera presenta una maturazione tardiva delle sue bacche e nonostante la sua produttività sia molto elevata risulta ancora oggi molto irregolare.La maggiore sensibilità che il vitigno Perera presenta è un’elevata acinellatura, ovvero la mancanza di fecondazione all’interno dell’acino. Questo comporta l’assenza di semi nei chicchi d’uva che a loro volta comportano una diminuzione dell’afflusso delle giuste sostanze nutritive alle bacche d’uva. Il vitigno Perera predilige terreni fertili e i climi miti come quello Veneto e la presenza di ampie zone collinari ricche di minerali rendono questa zona perfetta per la coltivazione di questa tipologia d’uva.
Per quanto riguarda la denominazione il vitigno Perera è presente all’interno del Prosecco Asolo DOCG e del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOGC provenienti dal Veneto e nel Prosecco DOC che ha origine in Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Caratteristiche ampelografiche del vitigno
Prendendo in considerazione le caratteristiche ampelografiche del vitigno si può partire ad analizzare la foglia delle viti. Questa, infatti, è a forma pentagonale e trilobata di medie e grandi dimensioni. Il grappolo, poi, si presenta con una composizione di 1-2 ali e può essere compatto o mediamente compatto e dalla forma piramidale o conica. L’acino del vitigno Perera si caratterizza per una forma sferoidale e per le medie dimensioni. La buccia è molto pruinosa al tatto e di colore verde-giallo. Tutte queste caratteristiche definiscono tutti i principali elementi di questo vitigno e ne classificano le sue bacche.
Caratteristiche degustative del vino
Ogni vitigno produce vini ben definiti in base alle diversità fin’ora esposte. Il vino che si ottiene dal vitigno Perera ha delle caratteristiche organolettiche ben precise. Infatti questo vino è di colore giallo paglierino con all’interno dei riflessi dorati. Una volta assaggiato questo vino risulta molto intenso, con note fruttate che esaltano ancora di più il suo sapore. Il profumo è molto complesso e odorandolo si sentono chiaramente le erbe mediterranee, la pera, i fiori bianchi e l’erba medica. Al primo assaggio le papille gustative potranno riconoscere il sapore morbido e fruttato di questo vino dalla sapidità minerale. Il gusto che lascia in bocca per un periodo più o meno lungo dona sentori di erba medica ed aromatica, timo e maggiorana con un finale di cedro e mandarino cinese.
Abbinamenti tipici consigliati
Dal vitigno Perera si ottiene un prosecco dolce e delicato ideale per gli aperitivi. Il suo gusto fresco e leggero lo rendono perfetto per essere abbinato a formaggi non stagionati e cibi da servire durante un happy hour.
Il prosecco è un vino estremamente poliedrico e si sposa bene anche a pranzo e a cena, magari abbinato a secondi di carne o risotti ai funghi. Grazie al suo gusto leggermente fruttato si accompagna egregiamente anche a zuppe vegetali o ai dolci, soprattutto quelli a pasta secca.