La Falanghina, un vitigno a bacca bianca, rappresenta una delle coltivazioni tipiche della Campania, che viene eseguita su una superficie complessivamente vicina al 5% di quella dedicata alla coltura della vite. Si tratta di un vitigno forte e vigoroso, che riesce ad adattarsi a diversi tipi di terreni e a resistere a particolari avversità, anche se le sue rese migliori sono da ritrovarsi prevalentemente nella zone collinari. Scopriamo insieme meglio alcuni tratti tipici di questo vitigno.
Origine e storia del nome
Le origini della denominazione di questo vitigno non sono certe in quanto si fanno risalire a due diverse ipotesi. Secondo alcuni, infatti, il nome deriverebbe dal Falerno Bianco, del quale potrebbe essere considerato figlio, un vino bianco di antichissima tradizione e conosciuto già all’epoca dell’antica Roma. L’ipotesi maggiormente attendibile, invece, è quella che farebbe risalire il nome al vocabolo latino “falanx”, ossia al palo di legno che aveva la funzione di sostenere la vite e dei quali esistono tuttora testimonianze in alcune zone di coltivazione presenti nei Campi Flegrei.
Dal punto di vista storico, la Campania Felix è stato da sempre considerato il luogo di produzione per eccellenza della Falanghina, anche perché si pensava che nelle stesse zone venisse prodotto anche il Falernum. In realtà, molti ritengono che l’origine storica del vitigno sia da attribuirsi ai primi coloni greci che diedero vita alla Magna Grecia e che andarono a colonizzare proprio la zona dei Campi Flegrei. Altri studiosi ritengono molto più attendibile l’origine dall’antico vino Falerno, in quanto in alcune zone del casertano il vitigno e il vino sono conosciuti come “Uva Falerna” e “Falernina”. Su questo punto però non sono presenti testimonianze attendibili. Nel corso dei secoli questo vitigno perse progressivamente importanza ma è stato successivamente rivalutato in quanto era uno dei pochi a non venir attaccato dalla fillossera, un insetto che attacca le radici della vite comportandone la morte.
Geografia del vitigno Falanghina
Questo vitigno trova la sua zona geografica tipica di produzione in Campania. In questa regione sono circa 3mila gli ettari destinati a tale coltivazione con l’area flegrea, il casertano e il beneventano a farla da padrone. In realtà, ottime produzioni anche in virtù di terreni e clima favorevoli si trovano anche in regioni limitrofe come ad esempio in Molise, in Lazio e Puglia, fino ad arrivare in Calabria e Sardegna.
Denominazioni in cui è utilizzato il vitigno Falanghina
Anche se presente in diverse zone di produzione, il Falanghina rappresenta il vitigno per eccellenza della DOP Falanghina del Sannio, nel cuore della provincia di Benevento. Questa comprende in realtà 4 sottozone che fino a qualche anno fa davano vita alla zona di produzione DOC e precisamente corrispondente ai comuni di Guardia Sanframondi, Taburno, Solopaca e Sant’Agata dei Goti. Anche nel vicino Molise è riscontrabile una zona di produzione DOP.
Caratteristiche ampelografiche del vitigno Falanghina
Come ogni vitigno, anche la Falanghina si identifica con alcune caratteristiche ampelografiche che permettono di definirlo con precisione. In linea generale, il vitigno Falanghina si caratterizza per una foglia di grandezza medio-piccola, cuneiforme; si presenta grossolanamente orbiocolare e può essere tri o pentalobata. Il grappolo del vitigno Falanghina presenta una buona compattezza, una forma allungata e allo stesso tempo sia cilindrica che conica. Nella maggior parte dei casi è presente una sola ala grappolo. Per quanto riguarda invece l’acino, è di media grandezza, di forma sferica e che presentano una buccia spessa e pruinosa e una colorazione che varia tra il grigio-verde e il giallo.
Caratteristiche degustative del vino Falanghina
Affinché possano essere riscontrate le caratteristiche degustative tipiche del vino Falaghina, è fondamentale che le uve siano vinificate in purezza; in tal modo sarà possibile riscontrare delle precise caratteristiche organolettiche di tipo visivo, olfattivo e di gusto. Nello specifico si presenterà come un vino di colore giallo paglierino intenso con leggeri riflessi verdolini, all’olfatto si noteranno note speziate e floreali e fruttate, al gusto risulta fresco e gradevole, leggermente acido e con riflessi torbati e appena pastoso.
Abbinamenti consigliati
L’abbinamento tipico del vino Falanghina è con i prodotti tipici del territorio campano, in particolare con i primi piatti con frutti di mare quali spaghetti alle vongole, con ricci di mare o con gli scampi. Il pesce è il compagno ideale per questo vino che si abbina perfettamente con quelli cucinati alla griglia o al forno. Ottimo anche da gustare insieme a formaggi freschi o poco stagionati.