Il Carignano è un vitigno a bacca rossa che vanta delle origini antichissime e la cui coltivazione si sviluppa soprattutto in Sardegna, più precisamente nella zona sud-occidentale dell’isola chiamata Sulcis.

Pur non avendo ancora informazioni pienamente documentate riguardo le sue origini, è molto probabile che il Carignano sia stato importato dalla Spagna durante il dominio degli Aragonesi nel 1300 considerando anche il fatto che, molto probabilmente, il nome originario del vitigno fosse “Carinana”, un rimando preciso alla città aragonese di Carifiera.

Storia del vitigno

Una delle ipotesi più accreditate riguardo l’origine di questo vitigno darebbe il merito della sua introduzione in Sardegna ai Fenici che raggiunsero l’isola attraverso l’approdo di Solci, città fondata proprio da loro e le cui rovine sono ancora ben visibili sull’isola di Sant’Antioco. Altro indizio che tende ad avvalorare questa ipotesi riguarda la presenza di questo vitigno in alcuni territori dell’Algeria, della Tunisia e del Marocco interessati da insediamenti fenici. Altra ipotesi ugualmente valida è quella, già citata, che fa risalire l’inizio della coltivazione del Carignano in Sardegna al periodo aragonese.

Geografia del vitigno Carignano

Nonostante le varie ipotesi che riguardano l’origine del suo nome e l’epoca in cui è stato introdotto in Sardegna, il Carignano è un vitigno che si identifica profondamente con il suo territorio. Ad oggi, in base al disciplinare che ne regola la produzione, la coltivazione delle uve Carignano è consentita solo in 17 comuni appartenenti alle province di Carbonia-Iglesias e di Cagliari che fanno parte del territorio del Sulcis. Tali comuni sono: Carbonia, Carloforte, Calasetta, Masainas, Giba, Nuxis, Narcao, Piscinas, Perdaxius, Portoscuro, Santadi, San Giovanni Suergiu, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Tratalias, Teulada, Villaperuccio.

Denominazioni

La denominazione Carignano del Sulcis DOC è stata introdotta nel 1977 e comprende i vini rossi e rosati prodotti utilizzando le uve del vitigno Carignano coltivate nella zona sud-occidentale della Sardegna. All’interno della stessa denominazione sono comprese varie tipologie di vino che, nel dettaglio, sono:

• Carignano del Sulcis DOC novello
• Carignano del Sulcis DOC passito
• Carignano del Sulcis DOC rosato
• Carignano del Sulcis DOC rosso
• Carignano del Sulcis DOC rosso riserva
• Carignano del Sulcis DOC rosso superiore

Informazioni sulla produzione

La produzione del Carignano proviene da vigneti che vengono coltivati ad alberello su un suolo costituito prevalentemente da terreni sabbiosi e argillosi. Durante le fasi di crescita ha bisogno di molte cure e attenzioni perché è una varietà molto sensibile e facilmente attaccabile da vari tipi di parassiti, oltre ad essere soggetta a marciumi radicali. A parte questi punti a suo sfavore, si tratta di un vitigno molto vigoroso che garantisce una produzione costante e abbondante – parliamo anche di 200 ettolitri per ettaro -, mentre la sua resistenza ai venti e ai freddi primaverili ne fanno un vitigno che può essere coltivato in maniera proficua anche lungo le coste.

La raccolta dell’uva avviene tra la fine di settembre e la metà di ottobre e, dopo essere stata attentamente selezionata, fermenta per circa 14 giorni all’interno di serbatoi in acciaio inossidabile ad una temperatura compresa tra i 25° e i 28°C. Trascorso questo tempo, il vino viene trasferito all’interno di botti di rovere per circa 10-12 mesi, dopodiché termina la sua evoluzione in bottiglie di vetro per alcuni mesi fino a quando il suo bouquet aromatico si sarà del tutto sviluppato.

Caratteristiche ampelografiche del vitigno

Le principali e più importanti caratteristiche ampelografiche del vitigno Carignano sono date da la foglia che si presenta di dimensioni medie o grandi e con una forma pentagonale e pentalobata, mentre il lembo è piano e di medio spessore. Il grappolo è compatto, di medie dimensioni e di forma piramidale, mentre le ali presenti nel grappolo sono generalmente una o due al massimo. L’acino del vitigno Carignano presenta dimensioni di media grandezza ed una forma obovoidale, mentre la buccia appare abbastanza spessa, di colore blu scuro tendente al nero e molto pruinosa.

Caratteristiche degustative del vino

Già da una prima occhiata il Carignano si presenta alla vista di un carico color rosso rubino che mostra venature tendenti al viola e al blu, mentre le prime sensazioni olfattive che suscita sono legate a profumi piacevolmente vinosi e intensi che riportano alla memoria l’aroma delle more di gelso, delle prugne e dei ribes, ma anche sentori erbacei che diventano meno percettibili nelle bottiglie più mature.

Quando si passa all’assaggio, il palato percepisce un sapore armonico, leggermente tannico, secco e dall’intentensità sapida che rimane persistente al palato.

Per quanto riguarda la gradazione alcolica, essa oscilla tra il 12% e il 13% ed è rilevabile anche solo osservando il modo in cui il vino scende sulle pareti del bicchiere formando degli archi marcati e lenti.

Abbinamenti tipici consigliati

Data la sua corposità e il gusto profondamente aromatico, il Carignano si lascia gustare sia dal punto di vista aromatico che olfattivo quando viene servito ad una temperatura compresa tra i 18°C e i 20°C e se accompagnato a piatti a base di carne – ad esempio, arrosti, brasati di manzo, agnello al forno o allo scottadito -, siano essi secondi oppure sughi corposi a base di carne tipici della tradizione sarda, ma comuni in molte altre regioni d’Italia. Inoltre, si abbina molto bene anche a carni speziate oppure a formaggi dalla lunga stagionatura.