Rimanendo sulla costa del mar Tirreno, decido di fare visita alle Cantine Rombola’, più precisamente un po’ più a sud sulla meravigliosa “costa degli Dei” a Brattirò, zona non lontana dalla perla del tirreno Tropea, famosa come tutti sappiamo per le sue gustose cipolle rosse. Brattirò è una piccola frazione del comune di Drapia, storica zona del vino da tavola Olivetta Vibonese, ormai scomparso. E’ un’ uva particolare, di grande qualità che rimane sulle vigne fino a febbraio in quanto la sua caratteristica è quella di avere la buccia molto spesa. La conformazione del territorio, che si affaccia sul mar Tirreno, regala un microclima eccellente generato da brezza di mare e di terra. Ambiente ideale per una produzione vinicola di alta qualità.
La Cantine Rombolà, la possiamo considerare la prima cantina nata in provincia di Vibo Valentia. Mi accomodo nella storica casa di famiglia dove il proprietario, Alfonso Rombolà mi racconta la sua storia.
Si laurea a Milano in scienze agrarie, poi si specializza in viticultura ed enologia all’università di Torino e con le sue forze e la sua passione riesce ad investire sulla sua cantina nata sulle terre di famiglia, su vigneti ultracentenari.
La produzione, a seconda della stagione, va dalle 30.000 alle 20.000 bottiglie/anno. La sua passione lo porta a studiare a fondo il terreno in cui lavora scoprendo diverse varietà di uve tra cui il “Cuttunarra”. Il nome deriva dal fatto che fiorisce come il cotone ed il nome originario è il “Pinot Meunier” che non è stato però moltiplicato.
E’ stato trovato inoltre l’Aglianico ed il Sangiovese ma i vitigni principali sono il Magliocco canino, uve di corpo simili al Nebbiolo, il Magliocco dolce ed il Greco Nero che da ai loro vini la forza aromatica. Seguiti dai vigneti internazionali Cabernet Sauvignon e Merlot.
Dopo una bella chiacchierata, Alfonso mi ha portata nel cuore della sua cantina mostrandomi dove avviene la vinificazione, la barricaia e la piccola stanza di imbottigliamento e di stoccaggio. Le tecniche di lavorazione sono molto attente: le uve vengono raccolte manualmente, sottoposte a selezione in vigna, con ulteriore cernita in cantina. Successivamente vengono diraspate e pigiate in modo soffice e delicato. La macerazione e la fermentazione avvengono in piccoli fermentini da 50 hl con una temperatura di 28° per una durata di 8-10 giorni al massimo. Il mosto separato dalle vinacce, rimane in acciaio per altri 30 giorni ad affinare il ciclo di fermentazione alcolica e malolattica ed a completare in modo naturale la prima sfecciatura.
Proseguo la visita nelle vigne poco distanti dalla cantina. Salgo sul suo mezzo: una panda 4X4, modello vecchio e inizia la visita “on the road“. Una bella esperienza, vissuta a fianco della sua passione e dei suoi racconti. Vivere la natura sotto ogni forma. Questo è ciò che ho vissuto. Rimanere affascinati da quello che la terra ci offre e da come persone come Alfonso siano in grado di valorizzare il territorio trasmettendo storia, sapere e passione.
Mentre sono fra le vigne, sui terrazzamenti che caratterizzano questa area, rimango incantata dal paesaggio che affaccia sul mare, dove in lontananza si scrutano le Isole Eolie. C’era un po’di foschia ma il vulcano è stato facilmente riconoscibile.
E’ arrivato il momento di andare nel dettaglio dei suoi prodotti. Due i rossi prodotti: Trupia vino che affina in barrique di 1° o 2° passaggio in tempo variabile dai 12 ai 18 mesi, a secondo delle annate. Vino dal colore rosso rubino con riflessi granati, aromi solari, caldi che si sposano con il profumo del mare che il vento porta fino ai luoghi dove crescono li vigneti da cui ha origine il Trupia. Profumo ampio che si impone per ricchezza di aromi, passando dalla frutta sotto spirito, alle more, ciliegie e note di vaniglia. Nuance di incenso, nocciolo e pepe nero. Sapore caldo e avvolgente con tannini nobili. Buona acidità. Nel finale si avverte la dolcezza e la delicata astringenza dei tannini. Il trionfo di un gusto avvolgente particolare ed elegante di un vino complesso ed equilibrato. Questo prodotto è nato da una vendemmia manuale con metodi di lavoro tradizionali uniti ad una particolare attenzione al processo di pigiatura. L’ altro vino rosso prodotto è il Critajanca che vuol dire terra bianca, calcarea. Un vino giovane che non affina nelle botti in quanto Alfonso ha studiato come si fa ad ottenere molto colore nei primi quattro giorni quando l’alcool non è presente. Vino limpido, color rosso rubino. Aromatico con tannino setoso.
Si aggiunge ai due rossi un bianco: Scialata. Nome che dal dialetto calabrese deriva dalla parola: divertimento. Purtroppo non sono riuscita ancora a degustarlo ma non mancherà occasione visto che Alfonso mi ha omaggiato di alcune bottiglie.
Anche questa esperienza mi ha arricchito ed è stata significativa nel confermare ancora una volta quanta fatica c’è dietro alla produzione di questa bevanda tanto amata.
Troverete la video intervista sul nostro canale YouTube così potrete immergervi anche Voi nella storia delle Cantine Rombolà, degustando i suoi prodotti.