La denominazione Rosso di Cerignola DOC è una zona vinicola della Puglia introdotta nel giugno 1974, tre anni prima del Rosso Barletta DOC, la cui zona di coltivazione si trova immediatamente più ad est. I vini prodotti in queste DOC vicine hanno molto in comune, entrambi basati sul vitigno a bacca nera locale Uva di Troia. Troia qui non sta ad indicare la leggenda omerica, ma una città circa 65 km più ad ovest. Nei vini Rosso di Cerignola DOC, questo vitigno classico locale è accompagnato da un altro vitigno del sud della Puglia, il Negroamaro, nonché dal Sangiovese e dal Montepulciano, vitigni conosciuti per il loro ruolo nei vini dell’Italia centrale. Di particolare nota è che anche il Malbec (o ‘Malbek‘), che può rientrare anch’esso nella miscela. Cerignola, da cui proviene il nome del DOC è una cittadina situata 20 km nell’entroterra della costa adriatica. Fin dai tempi pre-romani, Cerignola era un importante scalo commerciale per i Fenici, così come Trani. Il paesaggio qui è dominato in maniera preponderante dagli uliveti. Infatti la Puglia genera quasi la metà dell’olio d’oliva italiano e questa zona ha certamente il suo peso. Anche se i vigneti stanno prendendo sempre più piede, la loro presenza è ancora mascherata dall’estensione degli ulivi. Il paesaggio è quello classico Pugliese, caldo, piatto e secco. Solo più vicino alla costa si ha un po’ di tregua dal sole dell’Italia meridionale. Le immagini satellitari dell’area vitivinicola della Rosso di Cerignola DOC mostrano una vasta area di terreni più chiari nel triangolo rettangolo formato da Barletta, Canosa e Cerignola. Questi terreni riflettono la luce del sole direttamente sulle viti, migliorando la velocità di maturazione dell’uva. I terreni di Cerignola potrebbero essere paragonati a quelli intorno a Jerez, nel sud della Spagna, la cui capacità di riflettere la luce è una componente essenziale del terroir.