La DOC Friuli Grave si trova a cavallo del fiume Tagliamento, tra le province di Pordenone e Udine, in Friuli Venezia Giulia. La peculiarità climatica della zona dipende principalmente da due fattori: la conformazione dei rilievi e la relativa vicinanza del Mare Adriatico.
La viticoltura nella zona della DOC Friuli Grave vanta una storia antica e ricca con le sue origini che risalgono quanto meno all’epoca romana. La viticoltura locale è passata attraverso due millenni di storia senza grossi mutamenti fino alla metà del XIX° secolo. L’avvento di avversità quali l’oidio, la peronospora, la fillossera e non ultimi i conflitti bellici, provocarono distruzioni tali da costringere l’intera viticoltura a cambiare volto. A inizio Novecento nella zona si sviluppò anche l’attività vivaistico-viticola concentrata sulla produzione e l’esportazione di barbatelle che ha fatto diventare Rauscedo la principale zona a livello mondiale di produzione di giovani viti. La creazione della Denominazione Friuli Grave risale al 1970 e la professionalità dei viticoltori hanno consentito alla zona di crescere in modo inequivocabile, ponendosi al vertice della produzione regionale con oltre il 50% di prodotto.
I vitigni idonei alla produzione dei vini DOC Friuli Grave sono: Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling renano, Sauvignon, Tocai Friulano, Traminer aromatico, Verduzzo friulano, Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Carmenere, Merlot, Pinot nero, Refosco dal peduncolo rosso. La produzione massima non deve superare le 13 ton/ettaro con una resa massima non superiore al 70%. La densità dei nuovi impianti non può essere inferiore a 3.300 ceppi per ettaro e le forme di allevamento ammesse cono Guyot, Cordone speronato, Sylvoz, Casarsa, Cappuccina o Doppio capovolto.
Le vinificazioni vengono differenziate a seconda delle tipologie di vino. Quella base, con tecniche atte a conferire profumi caratteristici, classici ed eleganti uniti a una media corposità in grado di garantire una ottimale piacevolezza. La superiore viene elaborata con l’obiettivo di produrre vini più corposi mentre la riserva si identifica con prodotti di struttura più elevata mentre quella riserva con profumi e corposità più complesse che vengono donate, il più delle volte, da mirati affinamenti in legno. I vini frizzanti hanno ottima finezza e intenso corredo aromatico; gli spumanti vengono ottenuti mediante rifermentazione in bottiglia o in autoclave col metodo Charmat. Nel primo caso l’affinamento sui lieviti dona finezza, eleganza, complessità aromatica e grande struttura; con il secondo si ottengono spumanti più freschi, delicati e dal notevole impatto olfattivo.